domenica 20 marzo 2016

Cizre, non perdonarci! - Nurcan Baysal

Tutto si svolge davanti ai nostri occhi!Persone ferite che dopo un attacco con mortai a un edificio a Cizre da otto giorni sono asserragliate in una cantina, resistono. Sei dei 25 feriti hanno già perso la vita. Fino ad ora non abbiamo potuto mandare un‘ambulanza!
Ogni volta che un’ambulanza voleva avvicinarsi ai feriti, veniva colpita da proiettili. Il governo cerca di ingannare la popolazione con le bugie. I rappresentanti del governo dicono per esempio che potrebbe essere che nella casa non ci siano feriti e che sono state le YDG-H ad aprire il fuoco contro l‘ambulanza. Nessuno chiede chi si è nascosto dentro l’edificio, chi sono i feriti, se le YDG-H sparerebbero contro un‘ambulanza? Il governo ci mente continuamente, mentre sarebbe molto facile quello che dovrebbe fare:Se solo per un’ora ritirasse le sue forze speciali che sparano arbitrariamente alle persone, allora, senza bisogno di un’ambulanza, le madri dei feriti, che a pochi metri di distanza che per l’impotenza si battono sul petto con tutte le loro forze, tirerebbero fuori i loro figli con le proprie mani.
Niente acqua per i curdi!
Le madri dei feriti asserragliati nella cantina, a soli cento metri di distanza cercano di avere notizie sui propri figli feriti. Nei social media vedo il grido della madre di Mehmet Yavuzel (componente del consiglio del partito del DBP), che in televisione sente la voce di suo figlio che da otto giorni aspetta un’ambulanza e che per la disperazione si batte sul petto e grida: „Cosa non sacrificherei per voi!“
Ci troviamo di fronte a una mentalità che in ogni occasione offende, distorce la verità, mente al popolo, massacra persone, distrugge cimiteri e fa scempio di cadaveri.In questa cantina si trovano persone che da giorni chiedono acqua. Parliamo di acqua, di un bicchiere di acqua potabile. Parliamo di persone – chiunque esse siano –, che poco prima di morire chiedono acqua. “Dico acqua, heval, solo acqua.“ (heval in curdo vuol dire „amico“, “compagno”, N.d.T.)
Da “Non esiste una questione curda“ ora siamo arrivati a “Niente acqua per i curdi!”.
“I nostri figli sono in una cantina, assetati!“
“I nostri figli sono in una cantina, feriti!“
“I nostri figli sono in una cantina, senza speranza!“
I nostri figli in una cantina aspettano che li raggiungiamo e diventiamo balsamo per le loro ferite. I nostri figli resistono in una cantina!
I nostri figli in una cantina chiedono acqua!
Mentre scrivo questo articolo, mi raggiunge la notizia che anche il tredicenne Sultan Irmak è morto per le sue ferite. Un bambino piccolo che, implorando acqua, da giorni si avvicinava passo per passo alla morte.
Abbiamo osservato tutta questa crudeltà e continuiamo a osservarla. I potenti hanno vinto. Hanno creato una società secondo le loro idee. Paura, indifferenza, mancanza di coscienza si sono impadronite di questa società. Da sessanta giorni non ci è riuscito di rompere il coprifuoco nella mia città Sur. Non abbiamo potuto recuperare cadaveri di giorni che da giorni sono rimasti per strada. Per esempio non siamo riusciti a raggiungere le porte di Cizre, sotto il fuoco dell’artiglieria non siamo riusciti a raggiungere l’edificio per recuperare i feriti dalla cantina!
Guai a noi, vergogna su di noi!
Non i corpi di giovani sono stati sepolti in questa cantina, ma la coscienza di questo paese.
Cizre, non perdonarci!

Editoriale di Nurcan Baysal, 30 gennaio 2016
Fonte: http://civaka-azad.org/cizre-vergib-uns-nicht/


TURCHIA: LA GUERRA NEL SUD-EST DEL PAESE CONTINUA

La più grande operazione contro il popolo curdo nella storia del conflitto del sud-est della Turchia. I dubbi su quel che sta accadendo dall’estate 2015 ad oggi sono pochi. In pochi mesi il numero di morti, feriti, arresti, uso di mezzi e uomini militari e di polizia sul campo non ha eguali. Esercito e polizia hanno portato il conflitto direttamente nei quartieri delle città per “rispondere” alla proclamazione dell’autonomia.
Capita così che, in un paese dove l’obiezione dal servizio militare non esiste, diverse migliaia di militari professionisti (si parla di 10000) preferiscano licenziarsi cercando di trovare un nuovo lavoro nel campo dell’amministrazione pubblica piuttosto che andare al fronte.
Un’anomalia in un paese in cui la guerra al terrorismo e alle minoranze Armene e Curda genera forti consensi nelle destre nazionaliste e in gran parte dell’opinione pubblica. Un’anomalia che forse però dimostra falle e problematiche dell’operazione in corso. 
Da metà dicembre Cizre, Silopi e il quartiere Sur di Diyarbakir sono sotto coprifuoco quasi senza sosta. Basti pensare che 24 persone sono intrappolate in uno scantinato di una casa di Cizre, e aspettano da giorni l’arrivo dei mezzi di soccorso per i feriti. Sindaci e rappresentati dell’HDP vengono deposti e arrestati. Così come accade a chiunque pubblicamente chiede la fine della guerra nel sud-est del paese.
Proprio oggi il tribunale di Istanbul ha accolto la richiesta di rinvio a giudizio per Can Dundar ed Erdem Gul, direttore e caporedattore del quotidiano di opposizione laica Cumhuriyet, accusati di “spionaggio” e “propaganda terroristica” per un’inchiesta sul passaggio di armi dalla Turchia alla Siria. Il 26 novembre Dundar e Gul sono stati arrestati. Da allora sono stati tenuti in isolamento per 40 giorni, prima di essere trasferiti nella stessa cella e ora rischiano l’ergastolo.
Una situazione drammatica che permette, nonostante tutto,  all’Unione Europa di chiudere accordi con la Turchia, definendolo paese sicuro, per l’accoglienza di due milioni di profughi siriani.
Gli interessi di un continente permettono di chiudere facilmente gli occhi sull’operazione di pulizia etnica che il governo di Erdogan sta svolgendo.
Assieme al giornalista Murat Cinar proviamo a raccontare la situazione turca di questi giorni.


Turchia: un genocidio alle porte d’Europa
Orrore senza fine: a Cizre uccisi 60 civili curdi durante un attacco dell’esercito con mezzi pesanti. Continuano i crimini contro l’umanità nel silenzio della comunità internazionale.
Anche i media turchi hanno confermato la notizia dell’ennesima strage di civili a Cizre, città turca che da oltre 60 giorni si trova in “stato di emergenza”. Questa notte, a seguito di un attacco di artiglieria da parte dei carri armati dell’esercito turco, ha preso fuoco un edificio che era crollato nei giorni scorsi. Nel seminterrato del palazzo si trovavano imprigionati numerosi civili, che oltre dieci giorni fa si erano riparati in quel luogo cercando di proteggersi dagli attacchi dei militari.
Faysal Sariyildiz, deputato HDP, già nei giorni scorsi aveva denunciato la morte di nove dei civili feriti e le gravissime condizioni degli altri. Nonostante la pronuncia della Corte europea per i diritti umani, che imponeva alla Turchia di attivarsi per salvare la vita di queste persone, i militari hanno impedito ogni soccorso. Perfino le madri della pace, che sventolavano bandiere bianche nel tentativo di avvicinarsi all’edificio, sono state allontanate con la violenza. L’agenzia Bianet ha riportato che giovedì scorso l’ambulanza e gli operatori sanitari sono stati bloccati dai militari a 300 metri dall’edificio. Nel momento in cui hanno tentato di avvicinarsi sono stati esplosi colpi di arma da fuoco, per costringerli a desistere. Da allora non si sono avute più notizie. Fino a poche ore fa.
Secondo alcune fonti, ieri pomeriggio intorno alle 17 si sono sentite due forti esplosioni nella zona dell’edificio dove si trovavavo intrappolati i civili in attesa di soccorsi. Sariyildiz riporta che dopo questa esplosione la polizia avrebbe portato in ospedale alcune salme. Qui, il personale ospedaliero sarebbe stato chiuso a chiave in una stanza dalle forze speciali dell’esercito. Successivamente è arrivata la notizia ufficiale da una televisione governativa: le forze di sicurezza turche hanno condotto a Cizre un’operazione in cui sono stati uccisi circa “60 terroristi”. Eppure dalle foto diffuse dalla polizia turca dei corpi carbonizzati, si può vedere che alcuni di questi appartengono a bambini. Come se non bastasse tanto orrore, a seguito della diffusione delle foto dei corpi carbonizzati da parte della polizia, si è diffuso su Twitter un hashtag celebrativo di queste esecuzioni (#cizrede60les).
Nella notte migliaia di curdi sono scesi in piazza in molte città europee, da Parigi a Bonn a Edimburgo, per denunciare il massacro.
Questa è solo l’ultima delle tragedie che si sono consumate a Cizre durante lo “stato di emergenza”: la popolazione, di 130mila abitanti, molti dei quali fuggiti in questi mesi, è stremata dall’ultimo coprifuoco, che dura da oltre due mesi, dal taglio di energia elettrica e forniture idriche, sotto il fuoco ininterrotto dell’esercito turco. La maggior parte degli edifici e delle strade è distrutta. Le persone non possono uscire da casa, sotto minaccia dei cecchini e dei bombardamenti con mezzi pesanti. L’ospedale è stato occupato militarmente e alle ambulanze viene impedito di soccorrere i feriti. Negli ultimi mesi, in tutto il Kurdistan turco (Bakur) i civili uccisi dall’offensiva dell’esercito turco sono decine: arsi vivi, sparati, costretti a morire di stenti o assassinati dal blocco delle ambulanze. Donne incinta, bambini, neonati riempiono la lista degli omicidi di Stato ordinati da Erdogan.
Nemmeno sul fronte rifugiati le cose non vanno meglio. Pochi giorni fa una bambina di 9 anni è stata uccisa con un colpo d’arma da fuoco dai militari turchi mentre cercava di attraversare la frontiera siriana, per fuggire dalla guerra. Meno di 48 ore prima, il 4 febbraio, un neonato di 36 giorni era morto congelato in un campo profughi alle porte di Ankara. Fino ad ora queste vite spezzate sono l’unico risultato dell’appoggio economico e politico che l’Unione Europea ha deciso di garantire ad Erdogan, in cambio del contrasto dei flussi migratori. Il silenzio dei media, delle forze politiche, della comunità internazionale, delle organizzazioni che dovrebbero tutelare i diritti umani garantiscono l’impunità al presidente turco, che la sta utilizzando per regolare vecchi conti all’interno del paese.
Quello che sta succedendo in queste settimane in Turchia ha un solo nome: si tratta di violazioni dei diritti umani, di veri e propri crimini contro l’umanità. Se il diritto internazionale e le convenzioni per la tutela dei diritti umani non venissero utilizzati soltanto quando alcuni Stati lo ritengono conveniente, Erdogan dovrebbe rispondere davanti alla NATO, alle Nazioni Unite ed al Consiglio d’Europa per aver violato, in maniera grave, continuata e sistematica, tutte le obbligazioni internazionali assunte attraverso la ratifica dei trattati internazionali in materia di diritti umani: dalla Convenzione di Ginevra sui rifugiati alla Convenzione Europea per la Salvaguardia dei diritti umani. E i partner europei dovrebbero tenerne conto nelle loro relazioni diplomatiche. Invece, il presidente turco riceve laute sovvenzioni dai principali paesi occidentali, incontra capi di Stato europei e viene accolto in giro per il mondo come il leader di un paese democratico.
La tv di Stato turca, dando la notizia dell’uccisione dei civili, ha affermato che “sono stati neutralizzati 60 terroristi”. Davvero ci sfugge quale atto di terrore può aver commesso quel bambino che si vede nella foto, sparato in testa da un militare e poi dato alle fiamme…
Dinamopress

Sarıyıldız: l’umanità e la fratellanza sono state massacrate a Cizre

Siamo giunti al punto di provare vergogna a parlare di pace ,il nostro benedetto termine,di fronte alla gente, ha affermato il deputato di HDP Faysal Sarıyıldız che si trova nella città di Cizre sin dal più recente coprifuoco.
Il deputato di HDP Faysal Sarıyıldız che si trova nella città di Cizre sin dall’inizio del più recente coprifuoco ,ha scritto un articolo per ANF a riguardo del massacro di decine di persone da parte delle forze turche.Con la presente pubblichiamo la versione in inglese dell’articolo del deputato di HPD Şırnak;
Non pensiamo che TRT ha riportato la notizia dei 60 terroristi uccisi a Cizre al di fuori della conoscenza del governo.Hanno annunciato deliberatamente i dati,attraverso i quali h determinato uno shock tra il popolo curdo e l’opinione pubblica sensibile. Successivamente hanno abbassato questo dato a 10 nello sforzo di normalizzare l’omicidio di massa.
Annunceranno il bilancio delle vittime a pezzi
Non abbiamo informazioni disponibili su quante persone sono morte. Eppure, ci sono due fatti noti ormai;
1. Un massacro ha sicuramente avuto luogo a Cizre
2.immaginiamo che il numero delle vittime sia superiore ai 10 annunciati da parte dell’Ufficio del governatore di Şırnak
Sono dell’opinione che annunceranno il numero delle vittima a pezzi conformemente all’invenzione di combattimenti nella zona.Al fine di giustificare il massacro,sia il governo e i mezzi di comunicazione dell’AKP hanno diffuso tutti i generi di notizie distorte e inventate per giorni per quanto riguarda le atrocità dello scantinato e di altre abitazioni recentemente date alle fiamme.Il primo ministro sottolinea la dichiarazione dell’ufficio del governatore di Şırnak riguardanti il numero delle vittima ma noi facciamo affidamento nè al governatore,nè alle notizie di TRT e dei mezzi di comunicazione dell’AKP che hanno riesumato tutti i tipo di menzogne e di bugie allo scopo di massacrare la verità a Cizre.
Il primo ministro dovrebbe poi dirci di quale fonte TRT News, che è un’istituzione ufficiale affiliata al primo ministro,basa la sua relazione sull’uccisione di 60 persone.
Il massacro di Cizre è una alleanza dell’AKP con un dipartimento speciale di guerra
Sappiamo che non è una coincidenza che il rapporto di TRT è stato seguito dalla circolazione di foto correlate da alcuni account di alcuni social media gestiti da parte di questi strumenti di guerra.
La tendenza TT carcasse anni 60 ‘[ carcasse anni ’60] ha rivelato l’isteria collettiva nata da una larga parte della società. L’AKP è l’architettura razzista e fascista di questo stato d’animo.Quale fraternità otterrai con questo stato d’animo?Hai massacrato la fraternità a Cizre.Siamo giunti al punto di provare vergogna a parlare di pace,il nostro termine più benedetto,di fronte alla gente.
Negli ultimi 56 giorni Cizre ha assistito ad ogni tipo di atrocità che ci si dovrebbe vergognare in nome dell’umanità.
Sarebbe un grave errore politico vedere questa atrocità come una pratica locale di forze fuori controllo.Il massacro e l’atrocità a Cizre è stata realizzata da un’alleanza dell’AKP e un dipartimento di guerra speciale con l’intenzione di intimidire tutta la società attraverso un caso singolare.Il massacro di Cizre è un’opera dell’alleanza formata da coloro che hanno bruciato le persone morte nel distretto di Güçlükonak nel 1996, e quelli che hanno bombardato i 34 curdi in Roboski.Questa verità deve essere conosciuta in questo modo. Sappiamo molto bene che gli autori dei massacri contro il popolo curdo durante gli anni ’90 sono stati inviati oggi a Cizre, Silopi e Sur.
* FAYSAL SARIYILDIZ / CİZRE

Ultime notizie da Cizre: 66 massacrati, nessuna notizia di altri 73
Mentre le persone intrappolate negli scantinati vengono massacrate dalle forze dello stato a Cizre città di Şırnak,decine di corpi sono stati portati all’ospedale e nessuna notizia è stata ricevuta di molti altri che si trovano davanti alla minaccia di imminente esecuzione.Delle 134 persone note per essere bloccate negli scantinati-94 nel quartiere Cudi e 45 a Sur,finora è stato verificata l’uccisione di 66.
Primo scantinato:nessuna notizia di 15 feriti e di altre 9 persone
È da 19 giorni da quando un totale di 31 persone rifugiate in uno scantinato di un edificio in via Bostancı nel quartiere Cudi a causa del diniego dell’accesso medicoche non è stata ricevuta nessuna notizia dai 15 feriti e di 9 persone stremate da 11 giorni.
Oltre all’ostacolo dei medici volontari in città per il recupero degli intrappolati,anche alle ambulanze della municipalità di Cizre è stato negato l’accesso sul posto per giorni per presunti motivi di “scontri”nella zona.I funzionari di HDP hanno auto colloqui per il recupero delle vittime che sono rimasti inconcludenti.L’edificio è crollato al piano seminterrato quando è stato stabilito ultimo contatto con le persone intrappolate 11 giorni fa.Non c’era cibo né acqua, né i mezzi per vestire i feriti.Lo scantinato conosciuto come lo”scantinato dell’atrocità” è divenuto una sorta di tomba per 15 feriti e altre 9 persone stremate.
Secondo scantinato:39 persone delle 62 massacrate,nessuna notizia di altri 23
L’edificio di via Narin nel quartiere Cudi dove 62 persone avevano trovato rifugio è stato anch’esso preso di mira dalle forze dello stato con colpi di carro armato.Un fuoco partito dagli attacchi dai piani superiori è rimbalzato nello scantinato dove le persone avevano trovato rifugio,e come conseguenza 9 feriti gravi sono rimasti bruciati a morte.Inoltre il 16 enne Abdullah Gün è stato colpito a morte dalle forze dello stato dopo che era uscito per un pò dallo scantinato.
Nella sera del 7 febbraio,i militari e le forze turche hanno condotto una offensiva su di un edificio. La televisione gestita dallo stato il canale TRT ha riportato ultime notizie sostenendo che “circa 60 terroristi erano stati neutralizzati”durante l’operazione.Questa è stata seguita dal ritiro del rapporto e l’annuncio di diverse figure da parte di funzionari del governo, nel tentativo di coprire la scala del massacro.
Il primo ministro Ahmet Davutoglu ha smentito il report di TRT, affermando che si erano appoggiati sulla dichiarazione del governatore di Sirnak, che ha aveva dichiarato che ” sono state uccise 10 persone”.Ieri sera a due ambulanze della municipalità di Cizre non è stato consentito l’accesso sul luogo per i recupero delle vittime,dopo che 27 copri bruciati e frammentati sono stati trasportati all’ospedale di stato di Cizre.Mentre 12 corpi sono stati trovati sulla scena e oggi sono stati portati all’ospedale,il destino di altri 23 conosciuti per essere bloccati nell’edificio rimane sconosciuto.
Secondo il deputato di HDP di Şırnak Faysal Sarıyıldız,c’erano un totale di 10 caduti e 52 persone ferite nello scantinato quando hanno hanno raggiunto le persone.Ha affermato che avevano sospettato che tutti erano stati uccisi nel massacro.
Terzo scantinato:20 bruciati a morte,nessuna notizia di altre 25 persone
Oggi è emerso che c’erano 45 persone bloccate in un altro edificio nel quartiere Sur.Colpi di carro armato hanno causato il collasso dei piani superiori,dopo di che le forze di polizia sono entrare nell’edificio e hanno messo a fuoco lo scantinato utilizzando petrolio, a seguito del quale 20 persone sono bruciate a morte.25 altre si trovano fronte a una minaccia imminente di esecuzione.
Derya Koç,ex co-presidente della sezione di HDP a Milas,che si trova tra le persone intrappolate nel citato edificio,ha dichiarato al telefono in data odierna che continui colpi di artiglieria da parte delle forze dello stato hanno iniziato a demolire l’edificio che ha lasciato le persone all’interno sotto le macerie.Ha dichiarato che la polizia ha sparato gas lacrimogeni all’interno dell’edificio e che, pertanto, non possono respirare .
Hanno difficoltà a parlare a causa dei gas lacrimogeni.Koc ha riferito che uno dei feriti che ha sofferto di bruciature è in gravi condizioni,mentre anche altri si trovano in serie condizioni. e non trovano niente per fermare l’emorragia.
” Non possiamo respirare.Molte persone hanno sofferto ferite alle braccia e alle gambe.Uno dei feriti ha perso un occhio. Quelli con ferite gravi moriranno se non riceveranno cure mediche urgenti “, ha aggiunto.

Messaggio della cantina della barbarie: ‘possiamo essere uccisi in qualsiasi istante’

È emerso che una serie di persone sono state uccise in una cantina nell’area di Sur della città assediata di Cizre. La agenzia JINHA ha raggiunto Derya Koç, ex presidente di zona del Partito Democratico dei Popoli (HDP) e una delle persone intrappolate nella cantina, che ha detto che il gruppo attualmente è circondato e che potrebbero essere uccisi in qualsiasi istante.
Sono emerse nuove informazioni su una cantina in cui dei cittadini sono stati intrappolati dalle forze dello Stato nella città assediata di Cizre. Si tratta della terza “cantina della barbarie” scoperta. È emerso che 20 civili sono stati uccisi nella cantina diverse ore fa dal fuoco dei carri armati delle forze dello Sstato.
Derya Koç, ex presidente di zona dell’HDP a Milas, Turchia, ha fornito aggiornamenti sulla situazione attuale nella cantina. Derya è tra i feriti intrappolati nella cantina nell’area di Sur.
Derya ha dovuto parlare brevemente e a bassa voce perché la cantina attualmente è circondata dalle forze dello Stato.
“La nostra situazione al momento è estremamente critica,” ha detto Derya. “Hanno bruciato circa 20 dei nostri amici feriti al pianterreno. Siamo rimasti in 15. Al momento siamo circondati da carri armati. Stanno aprendo il fuoco contro di noi. Potremmo essere bruciati in ogni momento.
“È urgente che la gente venga qui subito,” ha detto Derya. “Hanno aperto il fuoco un’ora fa e ucciso i nostri amici. Siamo rimasti vivi solo in 15 e siamo tutti feriti. Siamo nella zona di Sur. Siamo circondati da carri armati. Non c’è linea telefonica. Il telefono potrebbe smettere di funzionare da un momento all’altro. Devo attaccare adesso. Ci hanno circondati.”

A Cizre l’umanità sta morendo

Nella città di Cizre,nella provincia di Şırnak dal 14 dicembre c’è stato un coprifuoco di 24 ore ininterrotto.Questo ha fatto si che chiunque si avventurasse per strada a qualsiasi ora poteva essere colpito dalle forze di sicurezza.Nel periodo dal 14 dicembre 2015,secondo i rapporti delle associazioni dei diritti umani,66 civili sono stati uccisi,e ci sono forti indicazioni che tutti loro sono morti
a causa di ferite da arma da fuoco da parte delle forze di sicurezza.
Dal 23 gennaio 2016,una tragedia umanitaria si è svolta in una abitazione di via Bostanci nel quartiere Cudi.31 persone hanno trovato rifugio in uno scantinato di questa casa.Una di queste persone è Cihan Kahraman.Ferito negli scontri,ha trovato riparo nello scantinato al civico 31.Un ambulanza era stata chiamata per Cihan,ma non è arrivata.L’avvocato di Cihan si era rivolto alla Corte europea dei diritti dell’uomo perchè non era stato portato all’ospedale.Nonostante una sentenza di emergenza da parte della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, Cihan non è stato portato in ospedale ed è morto.
Nonostante ulteriori sentenze da parte della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo per i loro casi, anche Serhat Altun e Hüseyin Paksoy non erano stati portati in ospedale e sono morti nello scantinato al civico 21.Gli appelli alle autorità in favore di queste 31 persone per essere condotti in ospedale sono rimasti senza risposta.Non ci sono funzionari della repubblica turca ai quali non sono stati fatti appelli.
Negli otto giorni al 31 gennaio,il numero dei morti ha raggiunto i 7,l’ultima nota per essere morta è Sultan Irmak che è morta il 30 gennaio.Adesso non c’è più nessuna comunicazione con gli altri feriti,Mahmut Yavuzel, Feride Yıldız, Ferhat Saltıkat, Ali Fırat Kalkan, Mustafa Vartiyak, Tahir Çiçek, Rıdvan Ekinci, Dersim Aksay, İslam Balıkesir, Serdar Pişkin, Ferhat Karaduman, Sercan Uğur, Rohat Aktaş e Fehmi Dinç.
Coloro che sono andati a cercare di salvare i feriti, Hacer Aslan, Gülistan Üstün, Sakine Siray, Berjin Demirkaya, Ramazan ISCI, Mahmut Duymak, Kasım Yana, Osman Gökhan e İzzet Gündüz ora stanno aspettando con i feriti in condizioni spaventose per essere salvati.L’edificio e la strada in cui queste restanti 24 persone rimangono sono il bersaglio di un continuo fuoco di artiglieria.
Il Gruppo parlamentare del Partito democratico dei popoli (HDP),in particolare,il deputato Faysal Sarıyılıdız,le organizzazioni dei diritti umani e tutti gli altri gruppi democratici hanno compiuto sforzi straordinari per salvare questi uomini e queste donne.Nonostante questi sforzi le delegazioni e i volontari che stanno cercando di raggiungere questi uomini e queste donne,sono stati bloccati dalle forze di sicurezza.È come se ciò che si vuole per noi è di testimoniare la morte di queste persone in tempo reale.
Ci troviamo di fronte a una terribile tragedia.La Corte Costituzionale turca ha rifiutato di accettare una richiesta per un provvedimento di emergenza affinchè le operazioni milirari dovrebbero essere sospese per permettere a queste persone di essere portate in ospedale.La Corte Europea dei Diritti dell’Uomo adesso ha respinto l’ultima richiesta per un provvedimento di emergenza,mentre ha osservato che il governo ha il dovere di proteggere il diritto alla vita di tutti i suoi cittadini.
Con la morte imminente di queste persone,anche la giustizia e il funzionamento dello stato sta morendo.. 24 persone, di cui 15 ferite, sono in attesa di soccorso.
Noi firmatari, ci rivolge a chiunque con sentimenti umanitari.
È un dovere umanitario basilare permettere il trasferimento delle persone ferite all’ospedale.In uno stato basato sul diritto,è obbligatorio.In circostanze dove i conflitti armati sono finiti oltre la ragione,non possiamo trovare altra strada che fare appello alla coscienza umanitaria.Morire e uccidere è allo stesso tempo per uccidere l’umanità.
Chiediamo ai funzionari dello stato turco per le 24 persone a Cizre, 15 dei quali feriti,di consentire loro di essere trasferiti in ospedale.
4 febbraio 2016

A Cizre e Silopi 84 morti in 33 giorni - Posted date: January 15, 2016

Mentre il coprifuoco di 24 ore è giunto giunto oggi al 33° giorno,84 persone sono state uccise dagli attacchi dello stato da quando il coprifuoco è iniziato.Lo stato della Turchia ha avviato un assalto totale alle città di Cizre e Silopi dopo che la popolazione locale ha dichiarato l’autogoverno.
Elettricità,acqua e l’accesso alle cure mediche sono state tagliate nelle città dove i carri armati hanno distrutto abitazioni e i cecchini colpito gli abitanti nelle strade.Il coprifuoco a Cizre e Silopi è stato imposto in modo continuativo negli ultimi 33 giorni.
La città di Cizre ha perso 58 cittadini durante il coprifuoco in atto.Tra di loro vi sono un bambino di tre anni Miray İnce e tre bambini non ancora nati che sono morti nel grembo delle loro madri.Nella città di Silopi,le 26 persone cadute includono il ragazzo di 11 anni Mehmet Mete; il settantenne ucciso nello svolgimento preghiere,e le tre politiche curde Sêvê Demir, Pakize Nayir e Fatma Uyar.
La lista di chi è stato ucciso a Silopi e Cizre negli ultimi 33 giorni è come segue:
Silopi
1- Yusuf Aybi (80)
2- Hüseyin Güzel (70)
3- İbrahim Bilgiç (18)
4- Şiyar Özbek (25)
5- Süleyman Çoban (70)
6- Reşit Eren (17)
7- Axin Kanat (16)
8- Taybet İnan (57)
9- Yusuf İnan (40)
10- Ayşe Buruntekin (40)
11- Mehmet Mete (11)
12- Hasan Sanır (75)
13- Salih Erener (67)
14- Seyfettin Sidar
15- İsmail Yevşan (55)
16- Necati Öden (18)
17- Ömer Yalman (45)
18- Hasan Yağmur (42)
19- Aydın Mete (16)
20- Ömer Maslum (70)
21- Yusuf Yağcı
22- Sêvê Demir
23- Pakize Nayır
24- Fatma Uyar
25- İslam Atak (20)
26- Narınç Kızıl (52)
Cizre
1- Hediye Şen (30)
2- Doğan Aslan (24)
3- SelahattinBozkurt (70)
4 -Zeynep Yılmaz (40)
5 -Emine Duman (77)
6- Lütfü Aksoy (25)
7- Mehmet Saçan (38)
8- Ferdi Kalkan (20)
9- Hüseyin Ertene (17)
10- Hüseyin Selçuk
11- Zeynep Demir (65)
12- Cabbar Taşkın (40)
13- İbrahim Akhan (15)
14- Yılmaz Erz (42)
15- Dikran Sayaca (30)
16- Ramazan İnce (75)
17- Miray İnce 3 aylık
18- Doğan İşli (32)
19- Mehmet Tekin (25)
20- Azime Aşan (50)
21- Kumri Işık (85)
22- Aziz Yural (32)
23- Abdulmecit Yanık (26)
24- Hacı Özdal (26)
25- Hediye Erden (60)
26- Besna Zırığ
27- Cahide Çakıl (35)
28- Sezai Burçin (45)
29- Kazım Tong (45)
30- Ali Tetik (34)
31- Bişeng Garan (12)
32- Nidar Sümer (17)
33- Halis Sümer (42)
34- Osman Tekin (50)
35- Cebrail Mungan (24)
36- Tayfur Yaşlı (22)
37- Murat Ekinci (22)
38- İbrahim Nas
39- Murat Egül (24)
40- Şükrü Coşkun
41- Nebi Katlav
42- Ahmet Zırığ (32)
43- Ali Bağdur (25)
44- Mehmet Tongut (32)
45- Garip Mubarız (18)
46- Unborn child, seven months into pregnancy
47- Unborn child, seven months into pregnancy
48- Unborn child, eight months into pregnancy
49- Veysi Elçi
50- Garib Mübariz
51- Abdulselam Yılmaz
52- Name unknown
53- Name unknown
54- Mahmut Şahin
55- Selamet Şahin (70)
56-Yakup Isırgan
57- Hayriye Elsuyu (85)
58- Yusuf Akkalın (12)

La concezione del mondo di Erdogan è un pericolo per la pace mondiale
L‘HDP ha spaventato il governo autoritario della Turchia. Un colloquio con Ali Atalan
Intervista acura di Markus Bernhardt
Ali Atalan dal 2010 al 2012 ha fatto parte della Linksfraktion nel Consiglio Regionale della Nordreno-Vestfalia e ora è deputato dell’HDP nel parlamento turco
Dalle elezioni del giugno 2015 Lei fa parte del parlamento turco per il partito socialista filo-curdo HDP. Quali reazioni ha suscitato l’HDP?
L‘AKP e il regime di Erdogan hanno vissuto il clima di svolta determinato dalla fondazione dell‘HDP come l’inizio della loro fine. La democratizzazione della Turchia per la quale siamo impegnati, nella quale è prevista anche una soluzione pacifica della questione curda, ha fatto impazzire l’AKP. L’HDP evidentemente è l’organizzazione più efficace contro il sistema medievale di Erdogan. Ha anche avuto una crescente approvazione nella popolazione turca.
Perché la Germania e l’Unione Europea sono così acritici nei confronti del governo Erdogan?
Purtroppo la Germania sostiene totalmente governi autoritari come quello dell‘AKP in Turchia. Le conseguenze di questa politica dell’occidente si vedono solo a posteriori: instabilità politica, crisi, guerra e quindi ondate di profughi. La doppia morale e le strategie a breve termine guidate dagli interessi rafforzano regimi autoritari come quello in Turchia, Arabia Saudita e in Iran. Questo deve cambiare completamente. Purtroppo non c’è nemmeno un‘opinione pubblica sufficientemente critica che mette sotto pressione i governi occidentali o che abbia almeno un effetto di correzione. Anche a questo bisogna lavorare. L’opinione pubblica deve essere informata sui nessi. La concezione del mondo di Erdogan non è sbagliata e pericolosa solo per la Turchia e il Vicino Oriente, lo è anche per la pace mondiale.
Quali prospettive vede?
Ci sono due scenari per il futuro. O l’ideologia dell’AKP e il dominio di Erdogan in Turchia si consolidano oppure la via per la libertà e la pace da luogo a una forza sociale. Si tratta di scegliere tra un modo di pensare medievale e la democrazia moderna.
Quali sono esattamente i propositi di Erdogan e del suo AKP?
L’omogeneizzazione della società, una neutralizzazione delle forze dell’opposizione e alla fine la creazione di una dittatura con lui come califfo. Erdogan ormai fa tutto per questo obiettivo. Al momento sono l‘HDP e le forze curde che disturbano la realizzazione di questo obiettivo.
La Germania e l’UE patteggiano con la Turchia sulla politica dei rifugiati. Come vivono lì i profughi?
L’idea che la Turchia tratti i profughi rispettando la dignità umana e che in questo modo possa impedire che queste persone proseguano la fuga verso l’Europa occidentale è irrazionale. Il governo dell’AKP usa la situazione come strumento di pressione per raggiungere propri obiettivi geopolitici e sostegno finanziario. L’UE è oggetto di un vero e proprio ricatto – o meglio, si lascia ricattare dal governo dell‘AKP. La migliore soluzione è aiutare le persone nei propri paesi di origine e partecipare alla soluzione dei problemi. Invece cosa fa l’UE? Sostiene regimi repressivi, coopera e patteggia con loro e poi si meraviglia e si chiede perché le persone fuggono dalla loro patria. Qui serve un cambio sostanziale di paradigma. Erdogan non risolve il problema dei profughi, lo crea e lo peggiora lui stesso. Centinaia di migliaia di curdi recentemente hanno dovuto lasciare le proprie città a causa della brutalità dell’esercito turco e sono stati fatti diventare dei profughi anche loro.
Molti profughi vengono dalla Siria. Che ruolo svolge la Turchia in quella guerra?
La Turchia è una delle potenze regionali che hanno sconvolto la Siria. Ha impedito con ogni mezzo che il PYD curdo partecipasse alla conferenza di Ginevra sulla Siria. Inoltre ha dato pieno sostegno agli jihadisti in Siria e li ha riforniti di armi.
Jungewelt

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