giovedì 17 marzo 2016

In piedi presso il muro - Ante Zemljar


per me non esistevano ciglia
che le tue, bambina mia
nella cella per loro divento pittore
sul muro su cui sono gli sputi delle vite passate
incise nel cemento
regolarmente cancellano quello che disegno
da tempi remoti, ancor prima del giudizio umano
siamo pupazzi impotenti nelle mani del destino
odierai la mia impotenza: lo so
quella che vorrebbe darti la tenerezza
nel vuoto in cui siamo affondati
mentre cerchi il padre
uno più forte ti ha inghiottito
uno più forte mi ha divorato
le tue brune sopracciglia ha offuscato, o mia rinviata
fortuna
di sui ora sono più importanti
i passi tra le mura della cella
hai ragione
hanno ragione
ho ragione
per il mondo che viviamo solitari saremo
induriti
ognuno con le proprie convinzioni

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