La Georgia si è trasformata in un’arena di feroce confronto tra le autorità e l’opposizione. Il motivo è la legge “Sulla trasparenza dell’influenza straniera”.
I cortei di
protesta vanno avanti dal 15 aprile, quando si è cominciato a discutere il
disegno di legge, approvato in prima lettura due giorni dopo e in seconda, il 1
maggio, quando a favore si sono espressi 83 parlamentari e 23 contro.
Ma la via
crucis per questa legge inizia l’anno scorso, nel marzo 2023, quando è stata
presentata al Parlamento dal partito al governo, col nome “Sugli agenti
stranieri”.
Il governo poi ritirò il progetto di legge, cedendo all’opposizione a causa
delle forti proteste.
Nel 2023 – ha dichiarato ieri alla TV russa Petr Mamradze, ex deputato e capo
dell’apparato del presidente della Georgia, - appena il parlamento ha
cominciato a discutere di questa legge, sono immediatamente apparsi gruppi di
protestanti che, per la prima volta nella storia georgiana, hanno iniziato a
lanciare bottiglie molotov. Quest’anno la legge è stata presentata in forma
ancora più morbida, dove praticamente non ci sono sanzioni, non è prevista la
sospensione dell’attività per le organizzazioni non governative, né la loro
responsabilità penale. Bisogna solo compilare il modulo della dichiarazione,
dimostrare come si è ricevuto il denaro e lo si spende. Ma l’opposizione che
protesta contro è in sostanza composta da vandali, sono circa 300 persone,
molto ben organizzate e mobilitate, sempre attrezzate di caschi e maschere
antigas, attorno a loro ruota uno stuolo di gente che provvede alla
distribuzione di cibo e persino attrezzature in caso di pioggia”.
Quest’anno
il nome della legge è stato modificato in modo più chiaro e incisivo: “Sulla
trasparenza dell’influenza straniera”, ma la sostanza non cambia: per “agenti
stranieri” sono sempre intesi le organizzazioni non governative e i media che
ricevono denaro dall’estero e operano in Georgia. In base a tale legge, se essi
ricevono più del 20% dei loro finanziamenti dall'estero, devono registrarsi in
un registro speciale, creato e controllato dal Ministero della Giustizia. La
mancata registrazione e l'occultamento delle fonti di reddito comportano una
multa di 25mila lari (circa 10mila dollari).
Le proteste
condotte dall’opposizione sono organizzate e fomentate dall'ambasciata
americana per bloccare questa legge. Tutti i giorni i cortei di protesta
cominciano lungo la prospettiva Rustaveli nella capitale, accanto al
Parlamento, e attraversano le vie centrali paralizzando il traffico
automobilistico. Il 2 maggio ci sono stati dei forti scontri con feriti sia tra
le forze dell’ordine che dei protestanti, molti dei quali sono avvolti nella
bandiera ucraina. L’opposizione georgiana ha fatto proprio il giudizio espresso
dall’ambasciata americana a Tbilisi: l’approvazione di questa legge è una
“deviazione dal percorso europeo” e “rovinerà i rapporti con gli Stati Uniti”.
Il presidente georgiano Salome Zurabišvili si è espressa a sostegno dei
manifestanti e mettendo legna sul fuoco, ha definito la contro-manifestazione,
tenutasi nella capitale Tbilisi il 29 aprile a sostegno della legge, “un’azione
in stile Putin” e ha accusato il governo di aver “sferrato un attacco alla
Costituzione che definisce il percorso europeista del paese”
“Notiamo, -
ha dichiarato ancora l’ex deputato georgiano Mamradze, anche come l’Unione
Europea si sta intromettendo gli affari interni del nostro paese. Ha costruito
una rete di mass-media e varie organizzazioni no profit, attraverso le quali
manipola l’opinione pubblica e ora difende queste strutture con tutte le sue
forze.” Infatti il Parlamento Europeo ha adottato una risoluzione che condanna
la legge sugli Agenti stranieri; Bruxelles sta anche minacciando di sospendere
i negoziati con la Georgia sull’integrazione europea e di cancellare il regime
senza visti. Il governo georgiano ha dichiarato che reputa tali azioni dell’Ue
come un tentativo di ricatto.
Anche qui,
come in Ucraina, è facile aver gioco sui giovani, che manipolati dalla
propaganda anglosassone contro la Russia, aspirano ad entrare nel “giardino
fiorito UE”. Basterebbe però mostrare loro in modo chiaro che fine fanno i
paesi, come l’Italia per esempio, in questo “giardino”, che si è rivelato pieno
di spine, non di fiori!
Un altro
ricatto il governo lo ha ricevuto dagli Stati Uniti: il Primo Ministro
georgiano Irakli Kobakhidze ha rifiutato la visita negli Stati Uniti il 2
maggio a causa delle condizioni che gli sono state imposte dagli americani, i
quali lo invitavano a patto che prima della visita, il Parlamento cessasse la
discussione della legge sugli Agenti stranieri. Lo ha riferito il ministero
degli esteri georgiano. Su questa tanto discussa legge sugli "Agenti
stranieri", battezzata – dall’opposizione georgiana e da chi fa
disinformazione in Italia, "legge russa” o “legge di Putin”, bisogna fare
un po' di chiarezza. Innanzitutto va detto che "un agente straniero è una
persona fisica o giuridica che, direttamente o indirettamente, si impegna in
attività politiche e finanziarie nell'interesse di uno Stato estero". Va
detto anche che le leggi di molti paesi impongono restrizioni alle attività
degli agenti stranieri.
Il primo
paese che ha fatto questa legge sugli "Agenti stranieri" è, guarda
caso, proprio l'America. Gli Stati Uniti hanno la legislazione più sviluppata
in questo ambito: le attività degli "Agenti stranieri" sono regolate
oggi dal Foreign Agents Registration Act (FARA) - legge che fu adottata nel
1938 in risposta alla propaganda condotta dalla Germania nel periodo precedente
la Seconda Guerra Mondiale, poi usata come strumento per combattere la
propaganda nazista della Germania hitleriana e mantenuta in seguito per
combattere la cosiddetta “propaganda comunista”.
La legge sugli Agenti stranieri americana prevede che società e individui,
compresi i cittadini statunitensi, che rappresentano gli interessi di mandanti
stranieri: governi, partiti, organizzazioni, società o individui stranieri, e
che agiscono secondo i loro ordini, richieste e indicazioni, si devono
registrare come agenti stranieri presso il Dipartimento di Giustizia degli
Stati Uniti. La legge si applica ad aree quali attività politica, servizi di
informazione, consulenza politica, raccolta o distribuzione di fondi,
rappresentanza degli interessi di un cliente straniero davanti a qualsiasi
dipartimento, funzionario governativo o membro del Congresso degli Stati Uniti.
Al momento della registrazione, l'"agente straniero" deve
fornire informazioni complete su se stesso, descrivere la propria attività,
l'assetto proprietario, fornire informazioni sul cliente straniero, i fondi da
lui ricevuti (compreso ciò per cui sono stati spesi - indicando i destinatari),
il materiale informativo distribuito. Per chi infrange questa legge, che mira a
fermare il lobbying degli interessi politici stranieri, c’è anche la
responsabilità penale.
La legge FARA della sezione della National Security Administration del
Dipartimento di Giustizia USA è, secondo uno studio legale americano, la più
aggressiva degli ultimi decenni. E infatti, proprio applicando questa legge in
America si arrestano si sbattono in prigione senza alcun motivo cittadini
russi. La Fara e soprattutto la legge 951, sono oggi il principale
strumento politico di intimidazione e di lotta che l’FBI e altre agenzie
statunitensi, con la scusa di “contrastare il potere forte russo”, conducono
contro la Russia in tutto il mondo.
Gli stessi
deputati georgiani che hanno presentato la legge sugli Agenti Stranieri, hanno
dichiarato che essa è stata elaborata sul modello di quella americana.
Quindi si
tratta di una “legge americana” e non certo russa. Tanto più che quella
adottata in Russia è molto più morbida e “umana” di quella americana. Il capo
della Duma di Stato russa Vja?eslav Volodin a febbraio ha dichiarato a
proposito delle modifiche introdotte nella legge, atte a proteggere la
sicurezza della Russia: “Bisogna decidere: o sei contro o sei col paese e
allora rifiuti i finanziamenti esteri, esci dallo status di agente straniero e
poi ricevi i fondi all’interno del paese. Ma non si può diffamare la Russia con
i soldi stranieri e poi raccogliere soldi con la pubblicità qui in Russia”. E’
stato infatti appurato che questi soldi venivano inviati dall’opposizione al
regime nazista ucraino.
Anche il
Kirghistan sta discutendo questa legge sugli Agenti stranieri, tra le proteste
degli Stati Uniti. Antony Blinken infatti ha espresso “viva preoccupazione per questa
legge all’esame del parlamento kirghiso” e mette in guardia dalla sua adozione.
La risposta del presidente Sadyr Japarov è stata secca: “Perché questa legge è
possibile per voi, ma non per noi? La mia unica richiesta è di non interferire
negli affari interni del nostro paese”
Quello che
sta avvenendo in Georgia è il tentativo da parte della CIA di realizzare un
colpo di Stato, leggendo più profondamente la situazione, essa è il calco di
quella in Ucraina nell’autunno 2013, quando iniziava il colpo di Stato, diretto
dalla CIA, con gli scontri provocati prendendo come motivo la mancata firma da
parte di Viktor Janukovi? dell’accordo di associazione tra Ucraina e Unione
Europea. Tuttavia è improbabile una seconda “Rivoluzione delle Rose”
perché l’opposizione non ha un forte potenziale di protesta e senza un serio e
vasto sostegno esterno, organizzativo e finanziario, difficilmente essa potrà
prendere il sopravvento nel paese. Ma se ciò avverrà, allora non si può
escludere lo scenario “Majdan” di Kiev per la Georgia.
La Georgia
era troppo “filo russa” per essere lasciata in pace dall’Occidente: sono state
ripristinate le relazioni di buon vicinato con la Russia, di cui la popolazione
georgiana ne sente già i benefici, oltre al fatturato commerciale è ripreso
anche il flusso dei turisti. Ma nel mirino dell’Occidente ci sono soprattutto
le elezioni presidenziali del 26 ottobre prossimo, evento chiave della vita
interna del paese, perché lo scopo dell’Occidente è rovesciare il governo,
cambiare il potere in Georgia, adesso per mezzo di un “Majdan”, oppure dopo con
le elezioni.
Il 17 maggio
prossimo la legge “Sulla trasparenza dell’influenza straniera” subirà la terza
formale lettura e adozione definitiva. La tensione si manterrà, perché
l’Occidente vuole che la Georgia aderisca alle sanzioni contro la Russia e ha
bisogno di aprire un secondo fronte contro la Russia.
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