l'ultimo libro di Paul Auster racconta la storia di un uomo che ormai vive solo, senza sua moglie Anna.
eppure Anna continua a essere una presenza, a volte lui sente ancora il suono della sua macchina da scrivere nell'altra stanza.
in qualche modo è un libro autobiografico, Baumgartner è una storia possibile dell'uomo Paul Auster, uno dei destini possibili che si incrociano, si sovrappongono, si intersecano, si immaginano.
buona (imperdibile, come sempre i libri di Paul Auster) lettura.
…Baumgartner è un
personaggio a cui ci si affeziona sin da subito, perché ha una capacità
di meravigliarsi, di essere grato per
la gentilezza e questa semina dimentica per gli uomini è uno dei
germogli più riusciti di queste pagine. Non c’è
stucchevolezza, non c’è pianto di miseria, non
c’è compassione ossequiosa ma inscalfibile tenerezza. Lo sguardo di
questo professore non risulta goffo, né compiuto, piuttosto è attento,
ha imparato da quello che la vita gli ha donato, a prescindere da tutto, e non
se la sente proprio di non essere riconoscente. E, in
un’epoca così difficile, la gratitudine sembra quasi una forma di rivoluzione…
Il nuovo libro di Paul Auster ruota intorno a
"Baumgartner". Dopo la morte della moglie Anna, l'uomo si sente un
"moncone umano". Le sue pagine procedono, ma la vita arranca. Il
senso di vuoto provocato dalla perdita ne annebbia l'acume. La nostalgia si
nutre di ricordi e parole, prende corpo e sostanza in tutta la bellezza
vissuta, tanto maldestramente lasciata andare nel passato quanto caparbiamente
rincorsa e custodita nel presente. Queste pagine lasciano un dolore acuto quasi
fisico misto ad una gratitudine per quanto ha il protagonista ha attraversato,
per tutto l'amore ricevuto in sorte. L'amore resta in molteplici forme, l'amore
resta.
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