venerdì 10 maggio 2024

Non distogliere lo sguardo da Rafah (e dalla Cisgiordania)!

 


articoli e video di Mehdi Hasan, Gideon Levy, Clara Mattei, Francesca Albanese, Giacomo Gabellini, Naomi Klein, Aviva Chomsky, Jorge Matfud, George Galloway, Chris Hedges, Yama Wolasmal e un disegno di Mr Fish


Cosa sono peggio, le menzogne di Israele su Gaza o i suoi sostenitori occidentali che le ripetono? – Mehdi Hasan

Gli utili idioti continuano a ripetere a pappagallo le false argomentazioni israeliane. La prima volta che mi inganni la colpa è tua, la seconda volta la colpa è mia…

Gli italiani hanno un proverbio,” ha scritto nel XVII secolo il cortigiano britannico Anthony Weldon: “Chi mi inganna una volta è per colpa sua, ma la seconda la colpa è mia.”

Oggi riassumiamo comunemente quell’antico proverbio italiano con “la prima volta che mi inganni la colpa è tua, la seconda la colpa è mia.”

Dall’orribile attacco del 7 ottobre il governo israeliano di estrema destra e il suo esercito di propagandisti hanno ingannato e preso in giro politici e giornalisti occidentali non una volta o due, ma molte volte.

Ci sono troppe menzogne, distorsioni e falsità di cui tener conto. Quaranta bambini decapitati da Hamas? Non è mai successo. Bambini cotti nei forni o appesi sui fili della biancheria? Falso. Un nascondiglio in stile James Bond sotto l’ospedale al-Shifa? Macché. I palestinesi di Gaza ripresi da una telecamera che fingono di essere feriti? Una totale invenzione. La lista degli ostaggi presi da Hamas trovata su un muro dell’ospedale pediatrico al-Rantisi? Spiacenti, erano solo i giorni della settimana su un calendario in arabo.

Che dire delle atrocità di cui sono credibilmente accusate le forze israeliane, che poi hanno sonoramente negato, e di cui in seguito… sono state ritenute responsabili? Il massacro della farina a febbraio? Il bombardamento di un convoglio di profughi lo scorso ottobre? L’attacco con il fosforo bianco nel sud del Libano, sempre in ottobre?

Come ha elencato il mio amico, l’analista palestinese-americano Omar Baddar, in un tweet diventato virale:

Cronologia che si ripete continuamente:

Israele commette un massacro
Israele nega il massacro
I media dicono di non sapere chi ha commesso un massacro
Indagini rivelano che Israele ha commesso un massacro
Il ciclo delle notizie va avanti
Le persone comuni non sanno che Israele sta sistematicamente commettendo massacri.
Eppure gli israeliani continuano a raccontare menzogne e i nostri politici e media in Occidente continuano a farsi prendere in giro. Che siano loro a vergognarsi.

Tuttavia nessuna bugia israeliana è stata tanto dannosa, distruttiva e mortale dell’affermazione che l’UNRWA, l’Agenzia delle Nazioni Unite per il Sostegno e il Lavoro per i Profughi palestinesi in Medio Oriente, la principale organizzazione responsabile di fornire aiuti a Gaza, è collusa con Hamas, e, peggio ancora, che 12 dipendenti dell’UNRWA hanno partecipato all’attacco terroristico del 7 ottobre. Perché? Perché è stata una menzogna così grave che ha contribuito a creare le basi di una devastante, continua carestia creata dall’uomo all’interno della Striscia di Gaza.

A fine gennaio, dopo un’incessante campagna contro l’UNRWA da parte di Israele e dei suoi alleati in Occidente, culminata con l’accusa senza prove che alcuni dipendenti dell’UNRWA avevano partecipato alle atrocità del 7 ottobre, 16 Paesi donatori, tra cui gli Stati Uniti, il principale finanziatore dell’UNRWA, hanno sospeso circa 450 milioni di dollari di fondi per l’agenzia.

Questi Paesi sono stati avvertiti che danneggiare l’UNRWA, la principale organizzazione umanitaria a Gaza, avrebbe rischiato di “accelerare la carestia”. Sono stati avvertiti che il tanto decantato dossier dell’intelligence israeliana sull’UNRWA conteneva solo “inconsistenti accuse senza prove.”

Ma hanno creduto a Israele.

Negli ultimi 3 mesi, mentre i bambini palestinesi stavano letteralmente morendo di fame, molti di quei Paesi, compreso il governo tedesco, che è la seconda principale fonte di finanziamento dell’agenzia, hanno tardivamente ripreso a finanziare l’UNRWA.

Perché? La scorsa settimana una verifica indipendente del lavoro dell’UNRWA, guidata dall’ex ministra degli Esteri francese Catherine Colonna, ha concluso che l’agenzia “rimane fondamentale nel fornire aiuto umanitario salvavita e servizi sociali essenziali” e “come tale, l’UNRWA è insostituibile e indispensabile per lo sviluppo umano ed economico dei palestinesi.”

Soprattutto, in riferimento all’esplosiva denuncia del governo israeliano secondo cui dipendenti dell’UNRWA erano stati coinvolti negli attacchi di Hamas, il rapporto di Colonna afferma che “Israele deve ancora fornire prove a sostegno” di quelle affermazioni. Ha anche evidenziato come di fatto ogni anno l’UNRWA “condivide la lista del suo personale” sia con Israele che con gli Stati Uniti e ha rivelato che “dal 2011 il governo israeliano non ha informato l’UNRWA di alcuna perplessità riguardante alcun dipendente dell’UNRWA in quella lista del personale.”

Dal 2011. Quindi era tutta una menzogna. Da parte di Israele. Di nuovo.

Ora, per chiarezza, come ha informato Julian Borges del Guardian, “è in corso un controllo separato su specifiche accuse secondo cui dipendenti dell’UNRWA avrebbero preso parte all’attacco del 7 ottobre”, ma “l’ultima volta che c’è stato un rapporto di valutazione… Israele ha negato la collaborazione” anche con quella verifica (persino nell’improbabile caso in cui quest’altro controllo concludesse che una dozzina di dipendenti vi abbia preso parte, si tratterebbe di 12 su 13.000 dipendenti dell’UNRWA a Gaza, ovvero circa lo 0,1% della forza lavoro totale!).

Ciononostante gli Stati Uniti si sono rifiutati di tornare a sostenere l’UNRWA: infatti il Congresso ha approvato una legge che vieta di finanziare l’agenzia almeno fino al marzo 2025.

Ingannami una volta… o decine di volte? Prendete in considerazione i politici ed editorialisti creduloni che si sono schierati ed hanno ripetutamente sostenuto la falsa narrazione di Israele sull’UNRWA.

Il senatore repubblicano Ted Cruz, per esempio, ha twittato sei volte sull’UNRWA tra gennaio e marzo, sostenendo che l’agenzia “appoggia il terrorismo”, è “complice di Hamas” ed ha “almeno 12 dipendenti… coinvolti nell’attacco terroristico del 7 ottobre.”

David Frum, che scriveva i discorsi di George W Bush, ha affermato che è “ormai tempo di chiudere l’UNRWA,” e l’ha accusata di “fornire appoggio materiale a un’organizzazione terroristica.”

L’UNRWA, ha scritto l’opinionista neoconservatore Bret Stephens sul New York Times, “pare essere infestata da terroristi e loro simpatizzanti” e “dovrebbe essere chiusa”.

Sono tutti in errore, tutti diffondono menzogne, tutti spacciano propaganda israeliana.

E, tristemente, non si è trattato solo di repubblicani e persone di destra. C’è stato anche un certo numero di democratici della Camera che hanno ripetuto ciecamente le affermazioni infondate del governo Netanyahu sull’UNRWA.

Per esempio il parlamentare democratico Josh Gottheimer, come Ted Cruz, tra gennaio e marzo ha pubblicato una mezza dozzina di tweet che attaccano l’UNRWA, dichiarando che “le prove sono chiare: il 7 ottobre dipendenti dell’@UNRWA hanno appoggiato Hamas.” Il deputato democratico Brad Sherman ha detto di aver applaudito la decisione dell’amministrazione Biden di sospendere i finanziamenti all’UNRWA e ha affermato che il personale dell’agenzia è stato “denunciato come terrorista”. Il parlamentare Ritchie Torres ha twittato che l’UNRWA ha “governato Gaza su richiesta di Hamas.”

Da quando è stato reso noto il rapporto indipendente la scorsa settimana nessuno di questi importanti democratici ha ritrattato queste false affermazioni sul proprio account twitter, né ha mai menzionato i risultati di quel rapporto.

Tuttavia ancora peggio è stata la dichiarazione fatta il 29 gennaio da Antony Blinken, il segretario di stato democratico, quando ha ammesso che gli Stati Uniti non hanno avuto “la capacità di indagare [sulle accuse] da soli”, ma poi ha continuato definendo quelle accuse israeliane non verificate “molto, molto credibili.”

Eppure solo qualche settimana dopo lo stesso Consiglio per la Sicurezza Nazionale degli USA ha affermato di ritenere “poco convincente” che personale dell’UNRWA abbia partecipato all’attacco del 7 ottobre. (La comunità dei servizi di informazione USA definisce “poco convincente” come “inadeguato, discutibile o molto approssimativo”, l’esatto contrario di “molto, molto credibile”).

Blinken deve ancora scusarsi, o persino ritrattare, le sue false affermazioni.

Ci chiediamo: cos’è peggio? Le menzogne israeliane o le persone in Occidente che continuano a crederle e le diffondono? Le accuse senza fondamento del governo israeliano contro l’UNRWA o i governi occidentali che poi le hanno accolte come un dato di fatto e hanno immediatamente tagliato i fondi alla principale agenzia umanitaria a Gaza?
Israele ha affamato la gente di Gaza. Che la vergogna ricada sugli sciocchi che hanno contribuito a giustificarlo.

Mehdi Hasan è capo-redazione di Zeteo [organizzazione di monitoraggio sull’accuratezza dell’informazione, negli USA ndt.] ed editorialista del Guardian negli USA.

(traduzione dall’inglese di Amedeo Rossi)

da qui

 

 

Lasciamo che i leader israeliani vengano arrestati per Crimini di Guerra – Gideon Levy

Tutti gli israeliani perbene devono porsi le seguenti domande: il loro Paese sta commettendo Crimini di Guerra a Gaza? Se sì, come dovrebbero essere fermati? Come dovrebbero essere puniti i colpevoli? Chi può punirli? È ragionevole che i Crimini non vengano perseguiti e che i Criminali vengano scagionati?

Naturalmente si può rispondere negativamente alla prima domanda: Israele non sta commettendo alcun Crimine di Guerra a Gaza, rendendo così superflue le altre domande.

Ma come rispondere negativamente di fronte ai fatti e alla situazione di Gaza: circa 35.000 persone uccise e altre 10.000 disperse, circa due terzi dei quali civili innocenti, secondo le Forze di Difesa Israeliane; tra i morti ci sono circa 13.000 bambini, quasi 400 operatori sanitari e più di 200 giornalisti; Il 70% delle case sono state distrutte o danneggiate; Il 30% dei bambini soffre di malnutrizione acuta; ogni giorno due persone su 10.000 muoiono di fame e di malattie. (Tutti i dati provengono dalle Nazioni Unite e da organizzazioni internazionali.)

È possibile che queste cifre orribili siano emerse senza la commissione di Crimini di Guerra? Ci sono guerre la cui causa è giusta e i cui mezzi sono Criminali; la giustizia della guerra non giustifica i suoi Crimini. Uccisioni, Distruzioni, Fame e Sfollamenti di questa portata non avrebbero potuto verificarsi senza la commissione di Crimini di Guerra. Gli individui che ne sono responsabili devono essere assicurati alla Giustizia.

L’Hasbara israeliana, o diplomazia pubblica, non cerca di negare la realtà di Gaza. Si limita a sostenere l’antisemitismo: perché prendersela con noi? E il Sudan e lo Yemen? La logica non regge: un automobilista fermato per eccesso di velocità non scende sostenendo che non è l’unico. I Crimini e i Criminali restano. Israele non perseguirà mai nessuno per questi reati. Non l’ha mai fatto, né per le sue guerre né per la sua Occupazione. Nel migliore dei casi, perseguirà un soldato che ha rubato la carta di credito di un palestinese.

Ma il senso umano di Giustizia vuole che i Criminali siano assicurati alla Giustizia e che venga loro impedito di commettere Crimini in futuro. Seguendo questa logica, possiamo solo sperare che la Corte Penale Internazionale dell’Aja faccia il suo lavoro.

Ogni patriota israeliano e chiunque abbia a cuore il bene dello Stato dovrebbe augurarselo. Solo così cambierà la norma morale di Israele, secondo la quale tutto è permesso. Non è facile sperare nell’arresto dei capi del proprio Stato e del proprio esercito, e ancor più difficile ammetterlo pubblicamente, ma esiste un altro modo per fermarli?

Le uccisioni e le distruzioni a Gaza hanno messo Israele in una situazione al di sopra delle sue possibilità. È la peggiore catastrofe che lo Stato abbia mai dovuto affrontare. Qualcuno lo ha portato a questo punto, no, non l’antisemitismo, ma piuttosto i suoi leader e ufficiali militari. Se non fosse stato per loro, dopo il 7 ottobre la situazione non si sarebbe trasformata così rapidamente da un Paese amato e ispiratore di compassione a uno Stato reietto.

Qualcuno dovrà essere processato per questo. Così come molti israeliani vogliono che Benjamin Netanyahu venga punito per la corruzione di cui è accusato, così dovrebbero desiderare che lui e i perpetratori a lui subordinati siano puniti per Crimini ben più gravi, i Crimini di Gaza.

Non si può permettere che rimangano impuniti. Né è possibile incolpare solo Hamas, anche se ha un ruolo nei Crimini. Siamo noi che abbiamo ucciso, fatto morire di fame, sfollato e distrutto su scala così massiccia. Qualcuno deve essere assicurato alla Giustizia per questo. Netanyahu è il capo, ovviamente. La foto di lui imprigionato all’Aja insieme al Ministro della Difesa e al Capo di Stato Maggiore dell’IDF è roba da incubi per ogni israeliano. Eppure, probabilmente è giustificato.

È altamente improbabile, tuttavia. Le pressioni esercitate sulla Corte da Israele e dagli Stati Uniti sono enormi (e sbagliate). Ma le tattiche intimidatorie possono essere importanti. Se nei prossimi anni i funzionari si asterranno effettivamente dal viaggiare all’estero, se vivranno davvero nella paura di ciò che potrebbe accadere, possiamo essere sicuri che nella prossima guerra ci penseranno due volte prima di inviare i militari in Campagne di Morte e Distruzione di proporzioni così folli. Almeno possiamo trovare un po’ di conforto in questo.

Gideon Levy è editorialista di Haaretz e membro del comitato editoriale del giornale. Levy è entrato in Haaretz nel 1982 e ha trascorso quattro anni come vicedirettore del giornale. Ha ricevuto il premio giornalistico Euro-Med per il 2008; il premio libertà di Lipsia nel 2001; il premio dell’Unione dei giornalisti israeliani nel 1997; e il premio dell’Associazione dei Diritti Umani in Israele per il 1996. Il suo ultimo libro, La punizione di Gaza, è stato pubblicato da Verso.

Traduzione: Beniamino Rocchetto – Invictapalestina.org

da qui


continua qui

Nessun commento:

Posta un commento