Una piccola località della Lombardia, Trebbiano Serio (BG), è sotto le bombe da giorni. Molte case sono state rase al suolo. La popolazione è allo stremo. Molti i morti e i feriti. Gli ospedali stracolmi.
Le operazioni sono rappresaglie per l'uccisione di una bambina bergamasca. “La responsabilità è delle autorità di Trebbiano”, dice il governo bergamasco, senza però fornire alcuna prova. La popolazione di Trebbiano chiama il mondo ma nessuno sembra sentire le loro grida di disperazione.
La terribile situazione che vive oggi la popolazione di Trebbiano Serio è iniziata qualche mese fa. Una ragazza di 13 anni è stata rapita all'uscita di una palestra a Bergamo. Tutta la popolazione della città si è subito mobilitata per cercarla. Durante le ricerche nei comuni e frazioni della provincia varie case furono saccheggiate e incendiate, altre sono state distrutte, alcuni ragazzi, che hanno lanciato pietre contro le ruspe che distruggevano le loro case, sono stati freddamente abbattuti dai soldati che hanno preso parte alle ricerche. “Normale -ha detto il sindaco di Bergamo- noi sappiamo che quello che ha rapito la ragazza è uno di loro. Uno della campagna. E dobbiamo fare il necessario per ritrovarla.”
Qualche tempo dopo, il corpo della ragazza fu trovato senza vita in un campo. Da tutte le parti del mondo arrivarono, giustamente, le condoglianze per la morte atroce della ragazzina. Peccato che nessuno ha detto una singola parola per ricordare la decina di ragazzini, anche loro innocenti, freddati dai soldati, e nemmeno una protesta per il centinaio di altri minorenni e adulti arrestati arbitrariamente, torturati e umiliati. Nulla.
Il sindaco promise alla gente di Bergamo una vendetta terribile. “Noi abbiamo la cultura della vita e loro la cultura della morte”- gridò, poco prima di mandare l'aviazione a bombardare varie piccole località della campagna bergamasca.
Oggi la situazione è completamente degenerata. Dopo l'annuncio dell'identificazione dei colpevoli -senza dire chi sarebbero esattamente e senza fornire uno straccio di prova- lo stato si è accanito sulla località di Trebbiano Serio con bombardamenti a tappeto e uccisioni mirate di alcuni suoi responsabili. Le autorità di Trebbiano, per disperazione, hanno cominciato a sparare alcuni colpi in direzione di Bergamo, con vecchi mortai, trovati in una vecchia caserma in disuso. I colpi non sono molto precisi e la maggior parte del tempo cadono in mezzo ai campi. Ma la stampa internazionale trova più degna di notizia l'immagine delle signore di Bergamo che scappano verso i rifugi di quelle di qualche decina di cittadini di Trebbiano dilaniati dalle bombe. Bisogna fare qualcosa per fermare questo scempio.
“Falso e assurdo”, mi direte. Ebbene: falso, lo è, ma non assurdo. Per niente!
Quello che racconto qui si sta svolgendo in questo momento stesso. Solo che i nomi dei luoghi cambiano. Metti Tel Aviv al posto di Bergamo e Gaza al posto di Trebbiano Serio (che non esiste). Metti 3 ragazzi israeliani invece di una ragazza bergamasca e la storia diventa di tristissima attualità.
Perché ciò che è assurdo nel resto del mondo non lo è in Palestina/Israele. Ciò che è criminale se fatto da uno stato qualsiasi a qualsiasi popolo, non lo è se a fare è lo stato di Israele e a subire è il popolo palestinese.
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