giovedì 24 luglio 2014

gli ebrei contro il genocidio (JAG) hanno tenuto una cerimonia commemorativa per i bambini palestinesi uccisi da Israele nel suo attacco in corso a Gaza

I JAG (quihanno dato alle fiamme un mucchio di bambole coperte di vernice rossa a Yad Vashem, il museo memoriale dell’Olocausto di Israele. Lo JAG è un movimento di ebrei provenienti da tutto il mondo, tra i quali sono presenti anche israeliani, che protestano contro l’intenzione di Israele di commettere un genocidiocontro il popolo indigeno non-ebreo di Palestina.
La guardia di sicurezza di Yad Vashem ha tentato di interrompere la commemorazione, ha confiscato un estintore dei JAG, ed ha chiamato la polizia israeliana per far arrestare i partecipanti.
Noi, ebrei contro il genocidio, siamo venuti a Yad Vashem, museo israeliano della memoria del genocidio commesso contro gli ebrei, per onorare i bambini palestinesi che muoiono in un genocidio commesso dagli ebrei.
Abbiamo portato delle bambole per simboleggiare i bambini di Gaza, ed abbiamo cercato di mostrare un assaggio di orrore che i gazawi affrontano a pochi passi dagli israeliani. Speriamo di dimostrare ad
Israele e al mondo, la realtà assurda di utilizzare la memoria di un genocidio per giustificarne un altro.
Invitiamo le persone compassionevoli di tutto il mondo ad unirsi alla protesta inscenando proteste simili davanti alle ambasciate ed ai consolati israeliani di tutto il mondo Martedì 15 e Mercoledì 16 luglio,2014.
Proprio come onoriamo le persone che sono state uccise sette decenni fa in Europa perché erano ebrei, siamo qui per onorare le persone che vengono uccise in questo momento, perché sono i popoli indigeni di questa terra e non sono ebrei.
La Convenzione delle Nazioni Unite sulla prevenzione e la repressione del crimine di genocidio definisce genocidio come “uno dei seguenti atti commessi nell’intento di distruggere, in tutto o in parte, un gruppo nazionale, etnico, razziale o religioso, in quanto tale:
(a) uccisione di membri del gruppo;
(b) lesioni gravi all’integrità fisica o mentale di membri del gruppo;
(c) sottoporre deliberatamente il gruppo a condizioni di vita intese a provocare la sua distruzione fisica, totale o parziale; [...] ”
I bambini di Gaza, che vengono sistematicamente uccisi mentre scriviamo questo articolo, costituiscono il 52% per cento della popolazione sotto assedio nella Striscia. La stragrande maggioranza di questi bambini sono discendenti di profughi della Palestina storica.
Nel ciclo di atrocità commesse dall’esercito di occupazione israeliano, finora decine di bambini sono stati uccisi nelle loro case e la leadership bellica israeliana giura “costi molto più elevati” da parte
palestinese continuando il bombardamento. I crimini di guerra ed i crimini contro l’umanità commessi oggi a Gaza sono l’ultima fase di una campagna in corso di pulizia etnica e genocidio contro gli indigeni di questa terra.
Lo Stato ebraico è stato fondato sul principio sionista di “il maggior numero di ebrei sulla maggioranza della terra, ed il minor numero di arabi sulla minoranza della terra”, che è stato trasformato in realtà attraverso 66 anni di continua aggressione contro i palestinesi, negando loro il diritto di vivere liberamente e pacificamente nella loro patria storica.
Il regime israeliano ha trasformato la bella Striscia di Gaza in un ghetto densamente popolato, con acqua non potabile, acque reflue non trattate, ed insufficienti risorse ed energia elettrica. Questo ghetto è diventato un campo di concentramento, attraverso massacri israeliani ripetuti in quello che il Rapporto Goldstone ha descritto come un tentativo di “umiliare e terrorizzare una popolazione civile, diminuire radicalmente la sua capacità economica locale”.
Esprimiamo il nostro sostegno e la nostra solidarietà alla chiamata della società civile palestinese per il Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni (BDS) contro Israele, fino a che lo stesso non rispetti le tre
richieste fondamentali di:
1. Terminare l’occupazione e la colonizzazione di tutte le terre arabe e smantellare il Muro
2. Riconoscere la piena uguaglianza di diritti fondamentali dei cittadini Arabo-Palestinesi di Israele; e
3. Rispettare, tutelare e promuovere i diritti dei profughi palestinesi di tornare alle loro case e proprietà come stabilito nella risoluzione 194 dell’ONU.
Trad. di F.T.

2 commenti:

  1. La speranza è l'ultima a morire. Grazie al Cielo esistono anche gli JAG.

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  2. servono a ricordare che ebrei e israeliani non coincidono.

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