La Commissione della Camera sarà in Sardegna in gita di Stato nella prima settimana di ottobre, calendario e tappe del tour saranno resi noti dalla stampa.
16 settembre 2016
Quarta
Commissione Parlamentare d’Inchiesta
Sardegna:
poligoni, sindrome Golfo-Balcani-Quirra-Teulada-Capo Frasca
“L’assenza di
certezze scientifiche non deve servire da pretesto agli Stati per ritardare
l’adozione di misure” ONU, Protocollo
di Rio.
“L’interesse nazionale cede di fronte al superiore
interesse pubblico costituito dalla tutela della salute (…)” che ha “il valore
dell’assolutezza, ciò significa che va protetta contro ogni iniziativa ostile
da chiunque provenga e con la conseguenza che ha anche una valenza
incondizionata. Tale tutela comprende le ipotesi in cui i rilievi scientifici
non hanno raggiunto una chiara prova di nocività (..) occorre applicare il
principio di minimizzazione che costituisce il corollario del principio di
precauzione” (TAR Sardegna, sentenza di sospensiva all’installazione dei radar,
6/10/2011).
L’attuale quarta
Commissione Parlamentare d’Inchiesta è chiamata a recepire e dare attuazione a
risultanze e indirizzi della terza (art2 c.2 legge istitutiva), chiudere
rapidamente e definitivamente l’inchiesta.
Parrebbe che le sia
attribuita solo una funzione prettamente notarile o di braccio esecutivo delle
decisioni della terza Commissione. La presidenza affidata all’on Scanu è
garanzia di continuità.
Per capire le attività
dell’attuale Commissione giova ricapitolare il lavoro delle precedenti. Va
tenuto presente che le prime due hanno avuto circa un anno di vita, la terza
circa quattro anni.
CRONISTORIA
La Commissione Parlamentare d’Inchiesta è stata strappata nel 2005 dalla
lotta avviata nel 1999 dal comitato antimilitarista Gettiamo le Basi, dalle
famiglie sarde di militari e dalle associazioni nazionali di tutela dei
militari. Per un decennio abbiamo contrastato i tentativi esterni e interni di
affossamento e sabotaggio.
Prima Commissione (2005-06 parrebbe condannata alla damnatio memoriae per motivi
inspiegabili o troppo spiegabili)
Amplia il ristretto
mandato ed estende l’inchiesta alla Sardegna; riconosce ufficialmente il ruolo
propulsivo delle associazioni di base che da anni documentavano
il cluster di tumori nelle aree dei Poligoni Salto di Quirra e Teulada
(seduta18/10/2005); trova rapida conferma delle anomalie sanitarie in Sardegna
(10/11/2005, Audizione del Procuratore militare di Cagliari); elabora
il “Progetto di biomonitoraggio sul
rischio ecologico e sanitario per i militari e la popolazione” e il “Progetto di studio sulla salute dei
militari e delle popolazioni esposte alle attività militari”, entrambi,
complementari tra loro, appropriati per precedere, accompagnare e andare oltre
la bonifica. I due tipi di monitoraggio non possono essere usati - come si è
fatto, e si programma di fare - per dilazionare ed eludere le misure imposte
dal principio di precauzione: l’obbligo dello Stato di imporre la moratoria
alle attività a rischio anche solo ipotetico.
Seconda Commissione (2006-2008,
governo Prodi):
Prende
atto dei “dati inoppugnabili” di
civili e militari colpiti in modo abnorme da patologie collegate
all’inquinamento bellico; equipara i poligoni ai teatri di guerra, equipara i
militari inviati nei teatri di guerra a militari e popolazioni delle aree
adibite ai “giochi di guerra”. Fa gravare l’onere della prova sul ministero
Difesa. Afferma la valenza del nesso probabilistico, pilastro della normativa
italiana e internazionale[i]. Rigetta la corbelleria
cara alle Forze Armate della dimostrazione del nesso diretto causa-effetto, turpe furbata
per evitare di risarcire le vittime, fuggire dalle responsabilità, salvare la
faccia.
Di fatto stabilisce che anche Amministrazione Difesa e Forze
Armate sottostanno alle leggi della Repubblica. Banale e allo stesso tempo
innovativo! Sovverte, infatti, il regime di vecchia data che i militari definiscono
“specificità”, l’attuale Commissione “amministrazione
domestica”, altri “vulnus allo Stato di Diritto inferto dal settore militare
che si erge a Stato nello Stato”. Scardina il “diritto” che gli Stati Maggiori si sono arrogati di
non rispondere dell’uso della bassa truppa, ieri come carne da cannone, oggi
carne da radiazione.
Grazie all’impegno di alcuni parlamentari, in particolare del
vicepresidente della Commissione, il senatore Mauro Bulgarelli, la legge
296/2006 stanzia i fondi, sia per attivare i due sistemi di monitoraggio
sanitario e biologico-ambientale indicati dalla prima Commissione, sia per la
bonifica dei poligoni, fondi incrementati dalla
Finanziaria per il 2008 in prospettiva triennale (dieci miliardi
all’anno) e prontamente azzerati dal successivo governo Berlusconi con il decreto legge 27/5/2008 n. 93 nel
totale disinteresse e ignavia di tutta la classe politica sarda a tutti i livelli,
dall’allora sottosegretario alla Difesa
Cossiga ai Comuni.
Fine
2007, il ministro alla Difesa, il sardo Parisi, avvia i due sistemi di monitoraggio
che si concretizzano, gravemente amputati e snaturati, nella creazione del
“Centro Prevenzione Controllo Malattie dei Militari” (l’attenzione alle
popolazioni sparisce!) e nel monitoraggio del Salto di Quirra (sparisce il
biologico!).
Febbraio
2008, cade il Governo, cade la Commissione e parte a velocità luce il Piano di monitoraggio ambientale del
Poligono Interforze Salto di Quirra (PISQ). Macroscopica inadeguatezza, incongruenze,
irregolarità sono prontamente segnalate dal vicepresidente della Commissione. L’ultimo scandaloso raggiro emerge
nel 2012.
INCISO: “L’Operazione Trasparenza” top secret
Il
monitoraggio è propagandato come “operazione
trasparenza e verità”. Nel 2012, però, la Namsa/Nato oppone il “segreto Nato” alla richiesta della
Procura di Lanusei di accesso agli atti della gara d’appalto (e il gup Clivio
rigetta la richiesta della Procura di allegare l’altolà della Nato agli atti
del processo Quirra).
L’attuale
quarta Commissione ignora o finge d’ignorare la gravità del fatto?
L’esigenza
di acquisire gli atti della gara d’appalto è stata posta anche da alcuni
senatori della terza Commissione. La Commissione li ha formalmente richiesti?
Li ha ricevuti? L’analoga richiesta del Comitato Territoriale - specchietto creato
per dare ad intendere “la trasparenza e leale
collaborazione” con gli enti locali, spacciati persino come coautori del
Piano – è sempre stata evasa dai vertici militari.
Terza Commissione
I
risultati sono sintetizzati da un commentatore politico specializzato in
tematiche militari:“Scritti a quattro
mani, due dei generali, due delle industrie di armi”. Concordiamo! Non è da
attribuire a semplice negligenza o personali incapacità il disinteresse totale
per la sottrazione dei fondi della bonifica e per il monitoraggio sanitario
(CPCM). La Commissione “vede” il monitoraggio-bidone del Pisq a operazione
conclusa, dopo l’intervento della Magistratura e l’attenzione dei media sardi e
internazionali ed evita di entrare nel merito.
Per
il caso Sardegna la Commissione parte con la “verità” già in tasca, una strana
“verità” in totale contrasto con i risultati delle due precedenti e con la
forza dell’evidenza. La linea guida ribadita in quasi tutte le sedute “tranquillizzare i militari e la
popolazione” è puntualizzata con
estrema chiarezza dal presidente Costa (seduta n. 42): “Contrastare
alcuni ingiustificati allarmismi, alimentati in taluni casi anche dai toni sensazionalisti dei media” e “da antimilitarismo preconcetto e ideologico”
come sempre precisa l’on. Scanu. Sorvoliamo sulla visione della razionalità
prerogativa esclusiva di filo militaristi e guerrafondai. Invitiamo, però, a
rileggere l’audizione del Procuratore militare di Cagliari (10/11/2005). Anche
lui antimilitarista ideologico? Se così fosse avremo prova che
l’antimilitarismo, finalmente, sta diventando pensiero egemone.
L’obiettivo di osteggiare “l’allarmismo
preconcetto” contiene e anticipa i risultati del lavoro: il disastro ambientale
e sanitario che ha come epicentro il poligono Salto di Quirra (Pisq),
registrato dalla prima e seconda Commissione, comprovato dall’indagine del
procuratore Fiordalisi (2011/12, meno di 15 mesi!) è un falso allarme, non deve
esistere. La “verità” a priori, indipendente dall’esperienza, incompatibile con
un serio lavoro inquirente e rigorosa verifica dei fatti, svela spudoratamente
che l’inchiesta parlamentare è una farsa mirata a sedare la Sardegna. Infatti
si offre ampio spazio alle sarde autorità da sempre ligie alla politica dello
struzzo, a consulenti e auditi che minimizzano, spargono dubbi, disquisiscono
di percezione alterata, deviano i sospetti dalle attività di guerra e, forse,
forniscono false perizie.
PRECISAZIONE: professor Trenta
Dall’audizione
(23/3/2016) del consulente prof. Trenta parrebbe che la quarta Commissione non
sia a conoscenza della richiesta della Procura di Lanusei, avanzata in corso di
udienza al giudice Clivio, di trasmissione degli atti del processo Quirra alla
competente Procura di Roma e alla Commissione Parlamentare d’Inchiesta per
indagare sul “delitto di falsa perizia o falsa interpretazione” resa da prof.
Trenta, in qualità di consulente, alla terza Commissione nella seduta del
19/6/2012 affermando che “l'irradiamento del torio, più blando, è ancora meno
pericoloso di quello dell'uranio”.
L’attuale Commissione
inquirente ha il dovere di pronunciarsi a prescindere dall’iter giudiziario.
Le
170 vittime (168 agli atti del processo, più due respinte dal gup Clivio per
scadenza di termini ) individuate dalla Procura e dalla Polizia di Nuoro non
bastano alla Commissione. Non basta il dato incontestabile del 65% di pastori
dell’area a mare e del 33% nell’area interna del Pisq colpiti da tumori e delle
loro greggi devastate da alterazioni genetiche. Bisogna stabilire la significatività! La Commissione ricorre al collaudato
stratagemma della “scienza-pretesto”, messo al bando dall’ONU. Demanda
all’epidemiologia, la scienza più facilmente taroccabile, il compito di stabilire
se i morti e i malati di Quirra siano insignificanti o significativi. Eppure sarebbe stato sufficiente raffrontare
l’indagine epidemiologica dell’Asl 8 di Cagliari (2003) con l’indagine della
Regione coordinata da professor Biggeri (2005-6): 90% di mortalità per linfoma non Hodgkin (70% a Villaputzu/Quirra),
75% per tumori linfoematopoietici concentrati a Villaputzu, Muravera e San
Vito, in circa il 50% della popolazione dei 10 Comuni considerati.
Peccato
che prof. Biggeri e Asl non si siano mai accorti del cluster da brivido!
Sarebbe
stato sufficiente un raffronto tra la percentuale degli uccisi dal Pisq con
quella degli assassinati nei campi di sterminio nazisti. E’ da dubitare che le
SS siano riuscite a raggiungere medie del 90% o del 65%.
Incredibilmente si delega all’epidemiologia persino la missione
impossibile “dell'accertamento di
un nesso di causalità tra fattori
patogeni ed insorgere delle malattie” (Scanu sedute 20,42).
TEULADA
I
Comandi militari, da decenni, riconoscono la devastazione ambientale in atti
ufficiali, pubblici. La Commissione registra un ”grave degrado e criticità”. Paradossalmente da per scontato che
il disastro ambientale non abbia effetti sulla salute. Eppure
alcune informazioni, facilmente verificabili, le aveva. Nell’incontro a Cagliari
(30/3/2011) Gettiamo le Basi ha consegnato, con richiesta di allegare agli
atti, le schede di alcuni colpiti dalla contaminazione bellica: militari in
servizio a Teulada, Capo Frasca, Pisq; 31 abitanti di Teulada (oggi ne contiamo
52); 25 abitanti di Escalaplano, 8 tra Perdasdefogu e Ulassai (area Pisq). Uno
sguardo anche rapido e superficiale avrebbe risparmiato ai senatori la
figuraccia di cascare dal pero all’audizione del procuratore Fiordalisi
(8/5/2012) confermando che “chi non vuole trovare non trova”.
**********
Quarta Commissione
Il presidente Scanu
definisce la tranchc dell’inchiesta focalizzata sulle vertenze di risarcimento
dei militari “il lavoro forte, quello
importante, dal quale fare discendere una serie di proposte normative”
(seduta N 22, 21/4/2016). Ne discende che il lavoro, ancora da avviare, sui
poligoni che devastano la Sardegna è di poco conto, fatuo e infruttuoso. Si
riconferma la direttiva dell’inchiesta farsa.
DISASTRO SANITARIO
Salto di Quirra (PISQ)
L’attuale
Commissione è chiamata a validare le risultanze
dell’indagine epidemiologica Musumeci-Biggeri - affidata nel 2011 a Regione
e Istituto Superiore Sanità, conclusa il 13/9/2015- che promuove l’area del poligono della morte
Salto di Quirra a oasi felice di salubrità, come volevasi dimostrare.
Il
Presidente Scanu, già nel 2011(15/12), ha elevato ufficialmente i risultati
dello studio, allora in embrione, al rango di “Verità Assoluta”, “Ultimativa”. Tralasciamo il fatto
che la scienza ha ripudiato la ricerca di verità assolute già da alcuni secoli.
L’orrore di Stati titolari di “verità scientifiche assolute”, ad esempio la
superiorità/inferiorità delle razze, è impresso nella memoria collettiva. La
classe politica stia alla larga dalla tentazione di “verità assolute,
ultimative”!
Onestà
intellettuale e decenza impongono di sottoporre lo studio a una valutazione in contradditorio con
almeno un epidemiologo di fiducia delle associazioni che da troppi anni lottano
per la corretta informazione sulla sindrome Golfo-Balcani che falcidia anche
militari, popolazioni e animali nelle aree coinvolte dai poligoni di Capo
Teulada, Capo Frasca, Salto di Quirra. Indichiamo il dr Valerio Gennaro,
consulente della prima e seconda Commissione, consulente del Centro Prevenzione
Controllo Malattie dei militari, coautore del “Progetto di studio sulla salute
dei militari e delle popolazioni esposte alle attività militari” fatto
proprio dalla prima Commissione.
Gettiamo
le Basi ribadisce la valutazione di indagine-pretesto sballata in partenza in
considerazione di:
criteri di aggregazione/disgregazione della
popolazione esposta fondati su ipotesi palesemente errate (come peraltro
“ipotizza” persino la dott.ssa Musumeci, dopo 4 anni di studio e a lavoro
concluso!);
attenzione
gravemente carente ai contaminanti dei sistemi d’arma e tipici dei poligoni;
metodologia molto contestabile; precedente, discutibile indagine del prof
Biggeri (2005/06).
Poligono di Capo Teulada
La
Commissione dovrà pronunciarsi sul disastro sanitario che ha come epicentro il
poligono di Capo Teulada che la terza ha finto di non vedere e l’intervento
della Procura di Cagliari ha reso ineludibile
DISASTRO AMBIENTALE
Governo
e Parlamento hanno risolto il problema con solerzia: la contaminazione è
legalizzata per decreto (91/2014, ribattezzato “Inquinatore Protetto, Salva
Quirra”) e per legge (116/2014) sollevando a dismisura i valori soglia dei
contaminanti, come da italica prassi. Gli onorevoli, dimentichi dello
“sdegno e vibrante indignazione” con cui avevano respinto la proposta del gen.
Ludovisi di legittimazione dell’inquinamento (seduta 15/5/2012), sono scattati
sull’attenti.
Nell’area del Pisq la
sedicente bonifica pare consista in quella sorta di pulizia etnica
ripetutamente raccomandata dalla terza Commissione: l’espulsione delle attività
agricolo pastorali, la sistemazione di recinzioni e cartelli di divieto
d’accesso.
Come s’intendono
fermare nanoparticelle e polveri di veleni bellici in uscita?
MULTIFATTORIALITA’
La terza Commissione e l’attuale, incaricata di seguirne le
orme, prestano scarsissima attenzione al cocktail di veleni (l’uranio è solo
una goccia) disperso in Sardegna, quotidianamente, da ben oltre mezzo secolo. Eppure
i contaminanti dei sistemi d’arma di routine, persino dei cosiddetti inerti, e
i connessi effetti sulla salute sono noti, classificati nelle tabelle di legge,
l’informazione è facilmente accessibile e di facile lettura così come lo è la
contaminazione tipica di un poligono, purtroppo Quirra, Teulada, Capo Frasca
sono in numerosa compagnia. Per altro verso, con il forte supporto
di alcuni consulenti, si focalizza l’attenzione su cause e concause
che esulano dalle attività militari. Alcune le ricorda il signor Cancedda (seduta 18/5/2016)[ii] , le definisce“vilipendio ai morti, vilipendio alla famiglia”, concordiamo
e aggiungiamo l’oltraggio all’umana intelligenza. Per il caso Quirra i “multi fattori” sono ancora più indegni e grotteschi.
Ricordiamo la causa/concausa delle malformazioni genetiche dei bambini di Escalaplano
che i portavoce militari avevano ordine
scritto di suggerire: l’incestuosità dei sardi. La più gettonata rimane la geologia-litologia,
una correzione di tiro della precedente “verità scientifica di Stato e di
Regione”, la solenne asineria che indicava la miniera d’arsenico di Bacu Locci
madre di tutte le patologie dell’area Pisq.
Vedere pagliuzze inconsistenti e non vedere la trave emana forte
sentore di depistaggio, alimenta il
sospetto che la multifattorialità sarà usata per deviare l’attenzione dalle
attività militari, trovare attenuanti per l’Amministrazione Difesa, rovesciare tutta
o parte di colpa sulle vittime o la geologia, quindi ridurre il risarcimento
danni a cifre da elemosina.
RISARCIMENTI e INDENNIZZI
alle vittime militari
Il riconoscimento di IARC e OMS delle nanoparticelle causa
primaria di tumori ha chiuso la scappatoia del “nesso diretto causa-effetto”. Le
condanne milionarie sempre più frequenti della Magistratura hanno reso
disastroso per l’Amministrazione Difesa persistere nel bieco negazionismo ad
oltranza, sia dal punto di vista economico, sia per il discredito che getta
sulle Forze Armate.
Parrebbe che Amministrazione Difesa e vertici militari abbiano
capito che è più conveniente risolvere le vertenze per via amministrativa,
molto meno costosa e molto meno visibile dall’opinione pubblica, e più vantaggioso
seguire l’esempio del Vaticano che dopo le condanne milionarie, partite dai
tribunali USA per i casi di pedofilia, si è attivato per mettere freno al
crimine infame sempre tollerato.
Autoincensamento e
scoperta dell’acqua calda
Sconcerta l’ampio spazio che terza e quarta Commissione, in
particolare l’on Scanu, dedicano al ripetitivo
auto elogio - accompagnato da malcelata denigrazione del lavoro delle
precedenti Commissioni - per il cambio
di rotta (eventuale, ancora da codificare!) di AD e vertici militari e,
soprattutto, per “avere maturato la
convinzione unanime del nesso probabilistico e la pluralità di fattori che
possono concorrere all’eventuale manifestarsi delle patologie”. La scoperta
dell’acqua calda! E’patrimonio informativo acquisto già verso l’età di 5 anni,
trasmesso dalla famiglia e rafforzato dalla scuola elementare. “Perché io mi
sono ammalato e mia sorella e mio fratello no?” è una delle prime domande che
pongono i bambini.
Che senso ha vantarsi ossessivamente della “scoperta”? Puro
narcisismo, speculazione per carpire riconoscenza e voti delle vittime dello
strapotere della casta militare oppure …?
CHIEDIAMO
alla Commissione d’Inchiesta e all’intero Parlamento
di confutare con i fatti l’opinione dominante che il sistema più
efficace per eludere problemi scottanti è istituire una Commissione
Parlamentare d’Inchiesta. Noi non desistiamo dall’esigere che Governo e
Parlamento assumano le loro responsabilità, l’obbligo di fermare la strage di
Stato e la devastazione della Sardegna, di ripristinare la legalità adottando
le misure imposte dalle leggi, sintetizzate nell’acronimo SERRAI (CHIUDERE)
S Sospensione delle attività dei poligoni dove si sono registrate le patologie di guerra;
E
Evacuazione dei militari esposti alla contaminazione dei
poligoni di Teulada, Decimomanno-Capo Frasca, Quirra
R
Ripristino ambientale, bonifica seria e credibile delle aree
contaminate a terra e a mare;
R Risarcimento alle famiglie degli uccisi, ai malati,
agli esposti, Risarcimento del danno
inferto all’isola.
A Annichilimento, ripudio della guerra e delle sue
basi illegalmente concentrate in Sardegna in misura iniqua;
I Impiego delle risorse a fini di pace.
CHIEDIAMO
AL POPOLO SARDO, COMITATI e ASSOCIAZIONI di BASE di
attivarsi per dare vita a una "Commissione
POPOLARE di Inchiesta sui crimini ambientali, sanitari ed economici perpetrati
da Italia/Nato”. Le risorse umane NON mancano di certo! Non siamo soli. Abbiamo
esperienza diretta, in Italia e in molti Paesi del pianeta, della volontà e
capacità di lotta per estirpare dalla propria terra e dalla Storia il mostro
guerra, le sue armi, le sue basi, i suoi poligoni, i suoi arsenali. Molti sono
da anni al nostro fianco, hanno sostenuto attivamente le nostre lotte e le loro
lotte hanno dato preziosi input alla liberazione della Sardegna dal giogo
militare, alla liberazione dell’umanità
dalla barbarie bellica. Ci vorrà tempo, ma basta solo dare impulso e
favorire sinergie. Le risorse economiche non sono un problema, sono facilmente
reperibili.
Comitato
sardo Gettiamo le Basi, tel 3467059885
[1] L’Organizzazione
Mondiale della Sanità classifica e fissa in tabelle livelli di probabilità e
grado di certezza ( es. nanopartice causa primaria di tumori )
[1] Franco Nobile, consulente
della terza e della quarta Commissione, indica cause e concause della sindrome:
vaccini e abitudini “patogene” dei militari come uso di telefonini, tatuaggi,
insetticidi, sigarette, alcool, in alcuni casi il bicchierino di superalcolici
bevuto addirittura una volta al mese! ( “La prevenzione oncologica nei reduci
dai Balcani” pag. 41,42,47,73).
[i]
L’Organizzazione Mondiale
della Sanità classifica e fissa in tabelle livelli di probabilità e grado di
certezza ( es. nanopartice causa primaria di tumori )
[ii]
Franco
Nobile,
consulente
della terza e della quarta Commissione, indica cause e concause della sindrome:
vaccini e abitudini “patogene” dei militari come uso di telefonini, tatuaggi,
insetticidi, sigarette, alcool, in alcuni casi il bicchierino di superalcolici
bevuto addirittura una volta al mese! ( “La prevenzione oncologica nei reduci
dai Balcani” pag. 41,42,47,73).
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