La barbarie non è un pericolo “imminente”, è già tra noi,
senza veli. In nome delle difesa della nostra civiltà, ad esempio, i governanti
europei dannocarta bianca (e quattro miliardi di euro, anche aumentabili) a
Erdogan, perché provveda con lamassima brutalità di cui è capace a rinchiudere
in campi di concentramento gli sventurati fuggitidall’orrore della guerra in
Siria. Come l’Italia aveva cominciato a fare, da sola, con Gheddafi, al tempo
del suo idillio con Berlusconi, per fermare chi fuggiva alla desolazione
dell’Africa subsahariana.
In nome della stessa “difesa dal terrorismo” il governo del
socialista Hollande (punta di lancia diun vasto schieramento) vieta ogni manifestazione pacifica per chiedere un impegno minimo indifesa dell’ambiente al
consesso di inquinatori e dittatori sanguinari riuniti a Parigi. E col
pretestodi qualche decina di maniaci dello scontro muscolare (veri o arruolati
per una comparsatadavanti alle telecamere) aggredisce migliaia di pacifici
manifestanti, ambientalisti ed anticapitalisti, arrestando tra gli altri il
portavoce e candidato del NPA alle presidenziali Olivier Besancenot. E subito
tutti i giornalisti embedded della carta o del video anche da noi si
sonoprecipitati a denunciare un inesistente sacrilegio, perché per sfuggire
alle cariche della polizia qualcuno (oltre alla polizia stessa) avrebbe
calpestato i fiori o le candele…
Ma la barbarie è arrivata da molte direzioni: basta
confrontare da una parte il linciaggio morale del preside di Rozzano reo
di non aver concesso l’intervallo per la ricreazione a qualche mamma beghina
che voleva utilizzarlo per insegnare nella scuola i canti natalizi, dall’altra
la continua esaltazione dell’assassino che nella stessa zona della periferia
milanese ha ucciso un ladruncolo disarmato e in fuga. Lo sparatore passa da una
TV all’altra, rilasciando truci esaltazioni del suo gesto, mentre il povero preside
non riesce a far sentire la sua semplice spiegazione del suo atto perfettamente
legittimo, perché i telegiornali sono inondati dalla cacofonia dei canti della
Gelmini e delle urla di Ignazio La Russa che fanno cagnara davanti alla scuola
(risultata tra l’altro fatiscente, ma il bisogno di sicurezza passa in secondo
eterzo piano, rispetto al bisogno di imporre arcaici canti religiosi). Il
preside, non sostenuto che da qualche madre dei suoi alunni e da qualche
insegnante, è stato costretto a dimettersi.
E si potrebbe continuare a lungo con l’elenco. Ho ridotto
ormai a tre o a quattro i quotidiani che leggo, ma in questi giorni mi capita
sempre più spesso di gettarli via per disperazione appena sfogliati, per
rifugiarmi nella lettura corroborante del Dizionario filosoficodi Voltaire,
anche se non posso poi non pensare con orrore a quanto grande è stato
l’arretramento culturale che in pochi decenni ha cancellato secoli di conquiste
civili.
Ad esempio ci stanno imbottendo di chiacchiere sul
Giubileo, che deve essere un “grande evento” per definizione, come l’Expo15,
che riguarderebbe quindi tutti gli italiani o almeno tutti gli abitanti di
Roma. In realtà la quasi totalità degli italiani (cattolici di nome ma
indifferenti nella realtà) ignora tutto di questa celebrazione. Raramente sa
che è stata inventata da un papa avidissimo come Bonifacio VIII (che Dante
aveva già rappresentato ficcato a capofitto nell’inferno) e che risale quindi
non alle origini del cristianesimo, ma al 1.300, e che è una delletante invenzioni
collegate a quella del purgatorio (mai nominato nei libri sacri riconosciuti
fino alconcilio di Trento), che “cominciò a valere tanto denaro per quelli che
detenevano il potere diaprirne le porte”. La definizione è di Voltaire, che
precisa poi che “la cancelleria romana fissò addirittura una tariffa per
l’assoluzione dei morti”.
Ma Voltaire oggi è lontanissimo…
Eppure ricordo benissimo che nell’“Anno santo” 1950,
vivente il pessimo Pio XII, fui trascinato da mio padre a varcare le quattro
porte delle basiliche che assicuravano l’indulgenza plenaria. Ero appena
dodicenne ma cominciavo ad avere i primi dubbi sulla religione, che si
consolidarono negli anni immediatamente successivi spingendomi a dedicarmi –
ormai divenuto convintamente ateo – agli studi storico religiosi. Ma ricordo
bene soprattutto che non c’era nessuna partecipazione straordinaria di masse al
Giubileo, pur nell’Italia democristianissima di allora, mentre oggi tutti
ripetono il mantra del “grande evento”, che è stato utilizzato perfino per far
fuori un sindaco mediocre ma non cortigiano. E, naturalmente, per spillare
dalle casse semivuote dello Stato altri soldi per una celebrazione religiosa
che in un paese civile dovrebbeessere a carico esclusivo degli interessati.
Che sono ovviamente quelli che ci guadagneranno se,
nonostante il timore per possibili attacchi “terroristi”, l’afflusso di
pellegrini ci sarà e si concentrerà negli immensi alberghi spacciati per
istituti religiosi, che continuano a incassare soldi senza pagare il dovuto. Il
tutto in nome di una presunta “alta missione morale” di cui il Vaticano si
presenta come unico depositario, nonostante i dubbi manifestati dallo stesso
papa Francesco, che ha parlato apertamente di corruzione in Vaticano, e ha
evocato perfino lo spettro di Lucrezia Borgia (che nessun predecessore aveva
mai nominato). Ovviamente la Francesca Immacolata Chaouquí non è nemmeno una
caricatura di Lucrezia Borgia, (ne ho già parlato in Segreti del Vaticano e vergogne
dello Stato), ma semplicemente la
testimonianza di quanto siano forti i legami tra la curia e il mondo degli
affaristi senza scrupoli.
Come sorprendersi se anche in molti paesi islamici con una
tradizione laica c’è chi alimenta il ritorno di forme intolleranti che in
passato erano state marginali e a volte non c’erano mai state? Ho già accennato
al caso dell’Iran nei brevi cenni storici nell’articolo Gli Stati imperialisti sidividono i compiti ma il DAESH si
rafforza, ma l’argomento è valido anche per molti altri casi.
Ad esempio per l’emarginazione della componente marxista e comunque laica della
rivoluzione palestinese, che era invece maggioritaria nella sua fase
ascendente, e vedeva fianco a fianco dirigenti provenienti da diverse
appartenenze religiose familiari (ad esempio i cristiani Hawatmehe Abbash nel
FDLP e FPLP, e anche qualche ebreo), e che invece ha visto emergere tendenze
islamiste radicali e intolleranti come Hamas e la Jihad islamica, solo perché
queste continuavano la lotta che la maggioranza dell’OLP aveva abbandonato.
E ancor più vale per l’Algeria, di cui ho parlato ampiamente
in molte pagine del mio libro Libano e dintorni. Integralismo islamico ed altri integralismi, facilmente
consultabile sul sito. Ho riletto le pagine da 53 in poi e le trovo ancora
molto utili, anche se sono del lontano 1993, per spiegare la ragione della
crescita del Front Islamique de Salut, e la sua radicalizzazione violentissima
dopo che gli era stato brutalmente negato il ricorso alle urne…
Per questo bisogna combattere decisamente e subito
l’appello alla barbarie integralista cattolica, apertamente islamofoba, in
Francia e in Italia, che può alimentare una spirale tremenda sospingendo verso
il Jihad settori ben più vasti di quei quattro gatti che sono andati in
avanscoperta a Parigi, e che hanno potuto far tanti morti solo grazie alla
spettacolare incapacità dei servizi che avrebbero dovuto controllarli o
scovarli.
I grandi giornali e ancor più i telegiornali che forniscono
l’unica informazione ai milioni di semianalfabeti di ritorno hanno taciuto
delle molte aggressioni a pacifici cittadini di origine maghrebine, e a maggior
ragione dei minori episodi di intolleranza e pregiudizio che nessuno registra.
Come nessuno o quasi ha detto apertamente che la ragione del coraggioso viaggio
di papa Francesco nella Repubblica Centroafricana (con l’apertura di una
simbolica “porta santa” a Banguì, dove nessuno andràdavvero in pellegrinaggio)
era legato al tentativo di bloccare una spirale pericolosissima, innescate
dalle criminali brigate “Anti Balakà” prevalentemente cattoliche (in questo
piccolo Stato i cattolici sono il 20% e gli islamici solo il 16%, mentre il resto
è diviso tra le religioni tradizionali locali, chiese evangeliche, ecc.), che
si erano rese responsabili di molti crimini nei confronti degli islamici, anche
se molti di questi erano estranei alla formazione Selekà che pretende di
rappresentarli. Col rischio che i cattolici locali possano essere poi spazzati
via da forze provenienti dai paesi limitrofi, in cui i rapporti di forze sono
ben diversi.
La prima forma di barbarie che ci colpisce è la spaventosa
ignoranza degli italiani su questioni internazionali, assurda in un paese che
non da ora ha una borghesia con grandi velleità imperialiste, e che mette il
naso in forme diverse in parti lontane del nostro povero globo.
Ma l’ignoranza non è minore sulle questioni interne: solo così si può spiegare la generale passività di fronte a un governo che sta smantellando con i fatti, conditi da molte chiacchiere, ogni residua conquista. Come le pensioni, di cui si annuncia ipocritamente che quando i trentenni e i quarantenni di oggi arriveranno alla soglia della pensione (ovviamente spostata ai 75 anni per fatale adeguamento a un ipotetico allungamento della speranza di vita) potranno avere pensioni inferiori di un 25% a quelle attuali: menzogna assoluta, perché anche i pochi “fortunati” che hanno cominciato a lavorare subito in aziende che hanno versato regolarmente i contributi avranno “normali” decurtazioni ben maggiori rispetto a chi è già andato in pensione prima che lo derubassero dei diritti acquisiti, mentre il grosso dovrà mettersi in ginocchio e contare sulla beneficenza delle chiese, perché non avrà diritto a nulla.
Ma l’ignoranza non è minore sulle questioni interne: solo così si può spiegare la generale passività di fronte a un governo che sta smantellando con i fatti, conditi da molte chiacchiere, ogni residua conquista. Come le pensioni, di cui si annuncia ipocritamente che quando i trentenni e i quarantenni di oggi arriveranno alla soglia della pensione (ovviamente spostata ai 75 anni per fatale adeguamento a un ipotetico allungamento della speranza di vita) potranno avere pensioni inferiori di un 25% a quelle attuali: menzogna assoluta, perché anche i pochi “fortunati” che hanno cominciato a lavorare subito in aziende che hanno versato regolarmente i contributi avranno “normali” decurtazioni ben maggiori rispetto a chi è già andato in pensione prima che lo derubassero dei diritti acquisiti, mentre il grosso dovrà mettersi in ginocchio e contare sulla beneficenza delle chiese, perché non avrà diritto a nulla.
Se si è persa perfino la capacità di reagire a un furto
così spudorato da parte di capitalisti sempre più ricchi e benedetti dai
prelati che vivono in appartamentini da 500 metri quadri, potranno fare di noi
qual che vogliono.
Figuriamoci cosa accadrà ai miliardi di uomini del mondo
degli esclusi.
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