Il testo riportato qui sotto è una dichiarazione dei motivi che hanno spinto la ventiduenne Eda Deniz Haydaroglu ad interaprendere – il 18 marzo 2023 a Berlino – uno sciopero della fame a tempo indeterminato e un appello alla solidarietà di tutte e tutti. Tra le richieste dello sciopero compare il nome di Alfredo Cospito, prigioniero anarchico in sciopero della fame dallo scorso 20 ottobre per protesta contro il regime del 41 bis: si chiede che le sue richieste vengano accolte dallo Stato Italiano e che venga liberato dal 41 bis.
Lo sciopero
della fame di Eda Deniz Haydaroglu è il più recente atto di una protesta, che
prosegue ormai da parecchi mesi, contro il paragrafo 129, 129 a e b del Codice
Penale della Repubblica Federale Tedesca. Anche in Germania – come nel caso di
Alfredo in Italia – la lotta politica ha dovuto ricorrere a questo mezzo
radicale per far sentire la voce della giustizia alle autorità dello Stato
Borghese.
Il paragrafo
129 rappresenta già da due secoli una minaccia per tutti gli oppositori
politici di sinistra. Nel corso dell’ultimo anno, 4 antifascisti di origine
turche sono stati arrestati sulla base della sua estensione a “organizzazioni
terroristiche straniere”, il paragrafo 129 b. Perciò, lo sciopero della fame è
principalmente rivolto alla revoca della custodia cautelare in cui i
prigionieri sono detenuti e all’abolizione in toto del paragrafo 129, 129 a e
b.
Dal 18 marzo
2023, Eda Deniz Haydaroglu è in sciopero della fame a tempo indeterminato per
ottenere giustizia!
VIA IL
PARAGRAFO 129,129A&B DEL CODICE PENALE!
LIBERTÀ PER
TUTTI I PRIGIONIERI ANTIFASCISTI E RIVOLUZIONARI!
Il 16 maggio
dello scorso anno sono stati arrestati gli antifascisti di origini turche Özgül
Emre, Serkan Küpeli e il musicista del gruppo musicale Grup Yorum, Ihsan
Cibelik. Quest’anno è stato arrestato anche Hasan Unutan, padre di famiglia e
antifascista. Tutti e quattro sono stati arrestati sulla base del paragrafo
129b del Codice Penale della Repubblica Federale Tedesca (RFT) e da allora si
trovano in custodia cautelare in varie carceri in Germania, nell’attesa – da
quasi un anno – del loro processo, di cui non sanno nemmeno cosa comporterà,
perché ad oggi non è stata inviata alcuna imputazione.
Poiché ci
sono molte ingiustizie intorno agli arresti e al processo, sulle quali noi come
comitato “Via la Sezione 129” abbiamo richiamato l’attenzione in vari modi,
stiamo portando la nostra lotta contro queste ingiustizie a un nuovo livello.
Per questo motivo Eda Deniz Haydaroglu è in sciopero della fame a tempo
indeterminato. Con le richieste dello sciopero della fame, vogliamo attirare
l’attenzione su queste ingiustizie e chiedere alle autorità di ascoltarle.
Le nostre
richieste sono:
-Tutti e 4 i
detenuti sono stati imprigionati sulla base dei §§ 129 a e b del Codice Penale.
L’accusa è di far parte di un’organizzazione terroristica con base all’estero.
Da diversi anni, gli attivisti dell’opposizione in Germania che si battono
attivamente contro il regime fascista in Turchia sono stati perseguitati e
criminalizzati attraverso richieste diplomatiche. La Turchia fornisce
regolarmente allo stato tedesco liste di attivisti dell’opposizione con la
richiesta di perseguitarli sul suolo tedesco. Anche i 4 antifascisti che ora
sono in carcere figuravano in queste liste.
La RFT si
serve – per questa persecuzione – del paragrafo 129b, altamente efficiente in
questo senso. Si tratta di un relitto dell’era nazista e di un diretto
successore della legge nazionalsocialista sul tradimento dello Stato. Gli
Alleati l’avevano vietata, ma fu ripristinata nel corso del 1° Atto di modifica
del diritto penale per “impedire ai nazisti di riprendere il potere”. È chiaro,
tuttavia, che sulla spinta di questi paragrafi principalmente gli attivisti
dell’opposizione turca finiscono per essere perseguitati e imprigionati.
Per questo,
chiediamo che il paragrafo 129 a e b del Codice Penale venga messo in
discussione e rimosso dalla legge. Il diritto penale ha tutti i mezzi necessari
per perseguire i reati di terrorismo, non c’è bisogno di una “Gesinnungsjustiz”
– una giustizia di stampo ideologico -, che è un residuo dell’era nazista!
-I 4
antifascisti imprigionati hanno tutti un indirizzo valido in Germania. Inoltre,
sono stati tutti arrestati nelle loro rispettive abitazioni. Serkan Küpeli è
sposato, vive ad Amburgo ed è stato arrestato 15 giorni dopo la nascita del suo
primo figlio.
Anche Hasan
Unutan è sposato, possiede un’azienda pubblicitaria a Mannheim ed è padre di 3
figli.
Tutti loro
hanno vita pubblica, non vivono in clandesitinità. Le loro attività politiche
sono annunciate con giorni di anticipo su internet, hanno regolari appuntamenti
medici e con le autorità. Il pericolo di fuga invocato dall’accusa è quindi
vago e non rappresenta un motivo valido per tenere queste persone in detenzione
per quasi un anno in condizioni non specificate. La carcerazione preventiva è
l’ultima ratio e può essere utilizzata solo se non ci sono mezzi più blandi.
Chiediamo che la custodia cautelare sia revocata per i motivi citati e che il
processo prosegua a piede libero.
– Nella sua
funzione, il Procuratore Generale Peter Frank ha firmato i mandati di arresto
contro gli antifascisti imprigionati. Poco tempo dopo, su invito del Ministro
della Giustizia e Primo Ministro Recep Tayyip Erdogan, si è recato in Turchia,
dove è stato premiato. Chiediamo che ci venga spiegato cosa stava facendo Peter
Frank in Turchia, di cosa ha discusso con Erdogan e per cosa è stato premiato
in Turchia. Vorremmo sapere se Peter Frank è stato premiato per la persecuzione
dei membri dell’opposizione di origine turca in Germania.
– La
persecuzione degli antifascisti di origine turca in Germania si basa sui
rapporti dell’Ufficio per la protezione della Costituzione. Quest’autorità, che
è stata profondamente coinvolta nei crimini della NSU e che attira
ripetutamente l’attenzione attraverso scandali sotto forma di sentimenti
nazionalsocialisti, non ha alcuna legittimità nella persecuzione degli
antifascisti. Questi rapporti dell’Ufficio per la protezione della Costituzione
servono come una criminalizzazione preliminare, sono trattati come fatti dalle
autorità e ogni atto di repressione è giustificato da questi rapporti. Questo è
un attacco allo Stato di diritto, perché in uno Stato di diritto non sono i
servizi segreti ma i tribunali a decidere chi ha commesso un reato. Chiediamo
che la presunzione di innocenza venga riportata al centro dell’attenzione e che
i rapporti dell’Ufficio per la protezione della Costituzione non vengano
utilizzati come fatti.
– Da qualche
tempo, in Germania, i file digitali vengono utilizzati come prove nei
procedimenti politici. Questo approccio porta talvolta a sentenze legali
scandalose. I file digitali sono, per loro natura, esposti a qualsiasi forma di
modifica, riscrittura, cancellazione, ecc. Con lo stato attuale della
tecnologia, è quasi impossibile determinare se i file digitali siano seri e
credibili, o se non siano stati alterati in seguito. In Germania, tuttavia, la
valutazione complessiva è sufficiente. Ciò significa che il giudice decide se
accettare o meno le prove. Questo è anche un attacco ai nostri diritti, perché
in queste condizoni viene a mancare la certezza del diritto. Siamo privati
della possibilità di difenderci legalmente in caso di dubbio su file digitali
alterati o scritti ex novo, perché qui tutto è a discrezione del giudice.
Chiediamo quindi che i file digitali non vengano utilizzati come prove nei
procedimenti politici, perché gli interessi politici comportano sempre il
pericolo di abusi e non c’è modo di eliminare efficacemente questo pericolo.
Sosteneteci nelle nostre richieste.
Lottiamo
insieme per la giustizia!
Lottiamo
insieme per i nostri diritti e le nostre libertà democratiche!
Chiediamo a
tutti i cittadini tedeschi di sostenere Eda Haydaroglu nella sua lotta per la
giustizia!
Le richieste
dello sciopero della fame:
1- La
detenzione preventiva contro i prigionieri rivoluzionari e antifascisti Özgül
Emre, Ihsan Cibelik, Serkan Küpeli e Hasan Unutan deve essere revocata.
2- I post di
Facebook e i file digitali non devono essere usati come prove.
3- I
rapporti dell’Ufficio per la protezione della Costituzione non sono legittimi e
non devono essere usati come prove!
4- Il
Procuratore Generale Peter Frank deve spiegare cosa ha discusso con Recep
Tayyip Erdoğan e per cosa è stato premiato in Turchia.
5- Le
richieste di Alfredo Cospito devono essere soddisfatte!
6- Il
paragrafo fascista §129 a e b del Codice Penale deve essere rimosso dalla
legge.
7- Tutti i
prigionieri antifascisti e rivoluzionari devono essere liberati immediatamente.
CHIEDIAMO
GIUSTIZIA!
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