martedì 2 maggio 2023

La Nato invade anche la Sardegna

aricoli, video, immagini di Antonio Mazzeo, Raniero la Valle, Manuele Bonaccorsi, Maurizio Vezzosi, Fabio Mini, Francesca Farruggia, Andrea Tornielli, Fabrizio Poggi, Sergej Lavrov, Fabrizio Poggi, Seymour Hersh, Manlio Dinucci, Jose VegaGiorgio Agamben, Juan Antonio Aguilar, Lee Slusher, Matteo Saudino, Carlos Latuff, Guido Salerno Aletta, Enrico Tomaselli, Norberto Fragiacomo, Ken Loach, Jesús López Almejo, Mario Lombardo, Pepe Escobar, Gianandrea Gaiani, Quino

 

SARDEGNA. ESERCITAZIONI DI GUERRA GLOBALE CON CONSULENTI-STUDENTI UNIVERSITARI – Antonio Mazzeo

Oltre 900 tra caccia, velivoli da trasporto ed intelligence, unità navali, sottomarini, mezzi terrestri (obici, carri armati, blindati, ecc.) e 4.000 partecipanti tra militari di Esercito, Marina, Aeronautica, Guardia di Finanza e Capitanerie di Porto, funzionari e addetti di Protezione Civile, Croce Rossa Italiana e Vigili del Fuoco e finanche un’agguerrita pattuglia di studenti universitari e laureandi in qualità di consulenti delle forze armate.

Sono i numeri di Joint Stars, l’esercitazione nazionale pianificata e condotta dal COVI – Comando Operativo di Vertice Interforze (COVI) che si terrà in Sardegna dall’8 al 26 maggio 2023. “Joint Stars interesserà l’aeroporto di Decimomannu, i poligoni di Capo Teulada e Salto di Quirra e le zone marittime antistanti”, spiega lo Stato Maggiore della difesa. “Si tratterà di un’esercitazione multi-dominio che vedrà le forze armate italiane addestrarsi nella difesa degli spazi aerei, terrestri e marittimi, nella sicurezza cibernetica e spaziale, nella difesa da contaminazione chimica, biologica, radiologica o nucleare e nel contrasto alle minacce derivanti dalle tecnologie emergenti, sempre più spesso utilizzate nella fabbricazione di droni sottomarini o aerei”.

“L’evento addestrativo verterà su una prima risposta civile ad una crisi umanitaria e di sicurezza pubblica e una successiva risposta militare interforze e multinazionale in aderenza all’art. 5 del Trattato del Nord-Atlantico, che stabilisce il principio di difesa collettiva in caso di aggressione a uno dei Paesi alleati”, aggiunge lo Stato Maggiore. “In particolare, saranno simulati scenari connessi al mantenimento dell’ordine e della sicurezza pubblica, all’antiterrorismo, al contrasto dei traffici illeciti, al soccorso di profughi e, più in generale, alle azioni di risposta in situazioni emergenziali”.

War games a 360 gradi, dunque, per legittimare l’impiego militare in qualsivoglia conflitto politico, sociale ed economico e che si legheranno in continuità temporale e operativamente alla vasta esercitazione multinazionale Noble Jump 2023 che ha preso il via il 27 aprile sempre in Sardegna per concludersi il prossimo 14 maggio. “A Noble Jump prendono parte 2.200 militari circa di sei nazioni dell’Alleanza Atlantica: Germania, Norvegia, Paesi Bassi, Repubblica ceca e Lussemburgo e l’Italia che come nazione ospitante fornisce il supporto logistico alle forze partecipanti”, riferisce l’Allied Joint Force Comand di Napoli (Lago Patria) che sovrintende all’esercitazione di guerra. “Noble Jump evidenzierà le capacità della NATO in ambito operativo, tattico e di comando e la sua rapidità ad intervenire in combattimento. L’esercitazione dimostrerà che la NATO è unita ed in grado di difendere gli alleati”.

Nello specifico le attività addestrative in corso sono rivolte a favore delle forze in altissima prontezza operativa della NATO (NATO VJTF – Very High Readiness Joint Task Force) e – come spiegano i vertici militari italiani – sono finalizzate a “verificare la capacità di allertamento e di schieramento in tempi brevi di tali forze, in seguito all’insorgere di una situazione di pericolo per la sicurezza dell’Alleanza”. Le VJTF sono gli elementi di punta della NATO Response Force (NRF), la forza di pronto intervento terrestre, navale ed area costituita nel 2002 con lo scopo di fornire all’Alleanza “un’opzione militare credibile e schierabile in tempi rapidi in risposta alle crisi emergenti”. Il comando della NATO Response Force ruota annualmente tra i due quartieri generali alleati di JFC Napoli e JFC Brunssum (Paesi Bassi). Il 2023 è l’anno “italiano”, con tanto di esercitazioni in territorio sardo (ancora i poligoni di Capo Teulada  e Salto di Quirra, la base aerea di Decimomannu, gli scali aerei di Cagliari-Elmas ed Alghero, il porto di Cagliari).

“In contemporanea alla Joint Stars 2023, saranno organizzate diverse attività collaterali di tipo sportivo, sociale, culturale, didattico e di protezione dell’ambiente a favore della popolazione, delle scuole e delle Università locali, in collaborazione con le Autorità e gli enti preposti della Regione Sardegna e dei Comuni interessati”, enfatizza lo Stato Maggiore. Così come avvenuto nella prima fase dell’esercitazione (quella di preparazione delle odierne operazioni di “confronto” bellico, svoltasi tra fine dicembre 2022 e il gennaio 2023 presso il CESIVA  – Centro di Simulazione e Validazione dell’Esercito a Civitavecchia), ospiti d’onore saranno gli studenti universitari…

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Gli alti ranghi dell’esercito di Kiev si arricchiscono sui soldati morti – Fabrizio Poggi

“Fare la guerra fino all’ultimo ucraino”: questa cinica pretesa USA si trasferisce a cascata fin nelle sfere meno alte dell’esercito dell’Ucraina golpista. Andare a morire “per l’Ucraina”: l’importante è non rischiare la propria pelle e infischiarsene di quella dei propri subalterni. “Fare la guerra fino all’ultimo ucraino” conviene alla logica che vuole la continuazione della guerra quale mezzo per «indebolire la Russia». Ma conviene altrettanto a livelli dell’ingordigia più vile e spregevole: quella che lucra sulla vita dei soldati semplici, dei giovani accalappiati (nel verso senso della parola) nelle strade ucraine e spediti al fronte senza alcun addestramento, mandati al sicuro macello. Quanti più soldati semplici moriranno sul campo di battaglia, tanto più piene saranno le tasche dei comandi: l’importante è che i soldi euro-atlantici continuino ad affluire.

Se Washington, nella smania tutta liberale di mostrarsi inflessibile nei confronti della corruzione ai massimi livelli della junta nazi-golpista, finanziata lautamente, batte continuamente la grancassa degli scandali e dell’arricchimento milionario dei vertici di Kiev, pur di “dimostrare” che, comunque, “sanata” la corruzione, la guerra deve continuare e devono perciò accrescersi gli aiuti militari e finanziari occidentali, ecco che, però, anche più in basso, tra i ras e i capimanipolo locali ucraini, si fa tesoro dell’esempio dei “capi”, e ci si arrangia in ogni modo per riempire i propri portafogli…

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“Conoscete Seymour Hersh?”. I direttori di NYT e WP annichiliti durante una conferenza (DISCORSO DELL’ANNO)

“Io e i miei amici abbiamo affrontato i direttori esecutivi di Ney York Times, Washington Post, Los Angeles Times e Reuters sulla loro censure rispetto a Seymour Hersh, Uhuru, Julian Assange, Tucker Carlson, Russiagate. Poi il decano della Columbia e la sicurezza mi hanno spinto a terra e tolto la parola.”

Presenta così il suo discorso (imperdibile) l’attivista Jose Vega che come l’AntiDiplomatico vi abbiamo tradotto e sottotitolato. Vi consigliamo di prestare molta attenzione alla non reazione dei referenti del regime mediatico occidentale. Passività che è un’ammissione di colpa palese.

Buona visione.

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