lunedì 10 luglio 2023

L’Ucraina non è una nazione, è un investimento

articoli video e disegni di Nicholas Nicholaides, Giulio Di Luzio, Giorgio Agamben, Tucker Carlson, Alessandro Bertolini, Elena Basile, Fabrizio Poggi, Carlo Bellisai, Davide Malacaria, Alessandra Mecozzi, Pino Arlacchi, Alessandro Di Battista, Giuliano Marrucci, Simone Spiga, GianAndrea Gaiani, Alessandro Marescotti, fratelli Kononovich, Benigno Moi

L’Ucraina è degenerata da regione russo/sovietica a colonia americana – Nicholas Nicholaides

(17.11.2016)

Il territorio attualmente chiamato Ucraina non è mai stato uno stato o un paese, né lo sarà mai. Faceva sempre parte di un altro paese reale o, ancor più frequentemente, diviso tra altri stati reali come Polonia, Austria, Ungheria, Turchia e, soprattutto, Russia. Certo, secondo la giunta nazista di Kiev la guerra di Troia fu combattuta tra “tribù ucraine”, Alessandro Magno era segretamente “proto-ucraino” e l’impero bizantino era una “colonia ucraina”, ma per il resto del mondo il fatto resta che non c’è un solo documento o riferimento storico che faccia riferimento all'”Ucraina” come stato o paese indipendente. Per quanto i nazionalisti “Ukrop” vorrebbero, non possono cambiare la “vecchia” storia come cercano di fare con la storia moderna , come fanno, ad esempio, imbiancando il criminale di guerra, collaboratore nazista e assassino di massa Bandera.La giunta nazista di Kiev cerca di falsificare anche la “vecchia” storia, ma gli autori e le fonti antiche e medievali sono troppo noti e troppo ben documentato per essere falsificato così facilmente.

È un fatto provato e ben noto che il primo stato russo fu Kievan Rus – prendi nota: “Rus”, non Ucraina! È anche noto che la stessa parola “Ucraina” deriva dal vecchio mondo russo che non si riferisce mai a un paese, ma alla mera regione di confine tra i paesi e gli imperi sopra menzionati. Successivamente, la parola “Ucraina” è stata utilizzata per le parti più occidentali dell’Impero russo. Quando l’impero russo si espanse verso sud, i nuovi territori che furono liberati dall’occupazione prevalentemente turca furono chiamati Novorossiya, o Nuova Russia. Ancora una volta, nessuna menzione di “Ucraina”! Questi sono anche fatti storici ben noti e comprovati. Le parti nord-orientali del territorio erano chiamate Malorossiya, o Piccola Russia. Sfortunatamente, i leader comunisti dell’URSS scelsero di mettere insieme tutte queste parti in una nuova repubblica sovietica e chiamarono la combinazione “Ucraina”. Hanno anche aggiunto l’unica parte storicamente non russa, la Galizia, a questa nuova repubblica e successivamente hanno aggiunto la Crimea come “dono”, e tutto questo senza chiamare il territorio (meno la Galizia) con i suoi veri nomi storici: Novorossiya e Malorossiya. Ciò è stato fatto in parte per coincidenza e in parte per comodità, perché la maggior parte di questo vasto territorio era stata in precedenza la “terra di confine” della Russia.

Quando l’URSS fu smembrata per tradimento interno e contro la volontà della stragrande maggioranza del popolo, come dimostrato dal referendum del 1991, gli americani poterono, controllando il loro burattino, il traditore alcolizzato Eltsin, assicurarsi che le parti autentiche russe dell’Unione Sovietica Unione, cioè la maggior parte della SSR ucraina come Novorossiya e Malorossiya, sono stati lasciati fuori dalla Russia e non sono stati restituiti alla Federazione Russa. Ciò è stato ovviamente fatto per indebolire il nuovo stato russo, e non per alcuna compassione per il nuovo pseudo-stato di “Ucraina”. Ora il compito principale di qualsiasi governo russo non deve essere organizzare campionati mondiali di calcio o costruire Disneyland, ma liberare e restituire terre russe come la Novorossiya e la Malorossiya alla Madre Russia. Il modo migliore per iniziare è aiutare l’esercito della Novorossiya a liberare tutte le terre che si estendono da Kharkov a Odessa e ad est del Dnepr.

A proposito, come può il regime ucraino anche solo sognare di essere un paese quando è sovvenzionato dagli Stati Uniti e, allo stesso tempo, vende i beni del proprio popolo agli stranieri? Quello non è un paese, quella è una colonia. Ci vuole molto di più che rinominare strade e villaggi dopo i criminali nazisti per diventare un vero paese.

(tradotto da Google Traduttore)

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I media e la menzogna senza verità – Giorgio Agamben

Ci sono diverse specie di menzogna. La forma più comune è quella di chi, pur sapendo o credendo di sapere come stanno le cose, per qualche ragione dice consapevolmente il contrario o comunque nega anche solo parzialmente ciò che sa essere vero. È quanto avviene nella falsa testimonianza, che per questo è punita come un crimine, ma anche più innocentemente ogni volta che dobbiamo giustificarci di un comportamento che ci viene rimproverato.
La menzogna con cui abbiamo a che fare da quasi tre anni non ha questa forma. È, piuttosto, la menzogna di chi ha smarrito il discrimine fra le parole e le cose, fra le notizie e i fatti e quindi non può più sapere se sta mentendo, perché per lui è venuto meno ogni possibile criterio di verità. Quello che dicono i media non è vero perché corrisponde alla realtà, ma perché il loro discorso si è sostituito alla realtà. La corrispondenza fra il linguaggio e il mondo, su cui un tempo si fondava la verità, non è semplicemente più possibile, perché i due sono diventati uno, il linguaggio è il mondo, la notizia è la realtà. Solo questo può spiegare perché la menzogna non abbia bisogno di rendersi verosimile e non nasconde in alcun modo quello che a chi ancora aderisce all’antico regime di verità appare come evidente falsità. Così durante la pandemia i media e gli organi ufficiali non hanno mai negato che i dati sulla mortalità che dichiaravano si riferivano a chi fosse morto risultando positivo, indipendentemente dalla causa effettiva della morte. Malgrado questo, essi, pur essendo evidentemente falsi, sono stati accettati come veri. Allo stesso modo, oggi nessuno nega che la Russia abbia conquistato e annesso il venti per cento del territorio ucraino, senza il quale l’economia ucraina non è in grado di sopravvivere; e tuttavia le notizie non fanno che parlare della vittoria di Zelensky e della ormai immancabile sconfitta di Putin (nelle notizie, la guerra è fra due persone e non fra due eserciti).
Il problema è a questo punto quanto può durare una menzogna di questo tipo. È probabile che prima o poi la si lascerà semplicemente cadere, per sostituirla immediatamente con una nuova menzogna, e così via – ma non all’infinito, perché la realtà che non si è più voluto vedere si presenterà alla fine a esigere le sue ragioni, anche se al prezzo di catastrofi e sciagure non indifferenti, che sarà difficile se non impossibile evitare.

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VACANZE DI GUERRA IN SARDEGNA – Carlo Bellisai

Ma che bella che è la Sardegna! Soprattutto per andarci in vacanza! Spiagge bianche, acque cristalline, imponenti scogliere, contrade spopolate e selvagge. Sentirete gli aromi delle erbe selvatiche, ammirerete le sculture naturali con cui il tempo ha modellato i graniti, vi stupirete del lavoro millenario dell’acqua sul calcare, che ha creato paesaggi lunari, grotte e anfratti. Venite a visitare l’isola!

Immergersi nelle sue acque cristalline è fantastico e, talvolta, può perfino essere avventuroso. Immergendovi con maschera e pinne, vi potrà anche capitare di imbattervi, oltre che in pesci d’ogni foggia, in epici relitti e perfino in bombe inesplose! Residuati bellici della seconda guerra mondiale? Nient’affatto.

Si tratta di robetta assai più recente, utilizzata dalle truppe NATO durante le esercitazioni di guerre simulate, utili a testare l’efficacia dei nuovi ordigni, così da poterne produrre su larga scala. L’ultima l’ha presa nella sua rete un pescatore di Teulada il 4 luglio 2023. La costa è stata interdetta per due giorni alla navigazione ed alla balneazione.

Mi scuserete ma avevo omesso di dirvi che in Sardegna ci sono le più estese basi militari d’Italia e che, regolarmente e metodicamente, vengono effettuate esercitazioni con vere armi: bombe, droni e missili d’ogni tipo. E’ quindi abbastanza normale che, su migliaia di tiri, ci sia una certa percentuale di ordigni inesplosi, finiti magari in mare, o sotto le dune di sabbia.

Ehi! Non ditemi che state cambiando idea sulla meta delle vostre vacanze estive? Suvvia, non credo proprio. Sapete benissimo che c’è solo una probabilità su mille che capiti proprio a voi di mancare la cernia con la fiocina e di colpire proprio l’ordigno incastrato sul fondo, o ancora meno che mentre scavate la buca per l’ombrellone vi esploda in faccia una deflagrazione. Sembra uno scherzo eh? Infatti prendetelo come tale e venite lo stesso a far le vacanze in Sardegna. Appena un brivido in più.

D’altra parte la Difesa è importante, ma a luglio ci si può anche divertire. Così ecco che anche quest’anno una parte del territorio militare verrà affittata al miliardario spagnolo Alejandro Agag, che organizza la Estreme X, un favoloso rally per fuoristrada elettriche. Scoprirete così, che la Difesa è anche ecologica e pazienza se ci sarà qualche centinaio di batterie da dieci chili l’una esauste. Sciocchezze, pinzillacchere, direbbe Totò, cosa saranno mai queste batterie rispetto a migliaia di missili al torio, di bombe all’uranio impoverito?

Tranquilli, i biglietti invito per il rally sono tutti già prenotati. Storie per vip e lustrini, là dove i sardi, abitanti del luogo, non possono poggiar piede da quasi settantanni.

A proposito di sport estremi più praticabili, ci sono splendide e irte pareti da scalare in molte zone dell’isola. Ne segnalo una in particolare, presso la grotta di Domusnovas: una bellissima campagna boscosa, incastonata fra pareti a picco. Non fate troppo caso ai vecchi ruderi minerari abbandonati, né preoccupatevi se vi capiterà di sentire alcune sorde esplosioni. A pochi chilometri da lì c’è la fabbrica di ordigni bellici RWM e potrebbero aver fatto qualche prova. Lo sapevate già? Allora avete letto l’articolo su Repubblica del giornalista Gianluca Di Feo del 5 luglio 2023? Quindi avete già capito che non c’è nulla da temere per voi, in quanto produrranno ormai solo bombe da fornire all’Ucraina contro la Russia, non saranno più marchiati dall’infamia di aver fabbricato le bombe che massacravano i civili yemeniti: ora infatti “è diventata un’azienda che difende i valori occidentali”. Certo, le bombe qualcuno finiranno col colpirlo, ucciderlo o mutilarlo. Però per i valori democratici. Davvero illuminante!

Vi siete preoccupati di nuovo? Ma dai! Mi piace scherzare. Nella vostra vacanza dovete rilassarvi!  La terza guerra mondiale ancora non è stata dichiarata e l’estate è fatta per non pensare ai problemi. Suvvia: perché i Russi dovrebbero per forza bersagliare questa fabbrica, nella sperduta Sardegna? Ce ne sono numerose altre e la probabilità sarebbe al massimo del dieci per cento. Un’inezia e, magari, quel po’ d’incertezza che serve a condire una vera vacanza avventura. Che ne dite? Prenotate?

Come? Avete dei problemi etici? E che roba è?

 


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