venerdì 2 febbraio 2024

A Gaza i cecchini sparano a chi sventola bandiera bianca

 

                 I corpi riversi a terra di Nahed Adel e Ramez Barbakh                               (Foto di Archivio Pressenza)


video e articoli di Giorgio Agamben, Yanis Varoufakis, Vijay Prashad, Giuseppe Masala, Luca Cellini, Giovani Palestinesi d’Italia, Chris Hedges, Nylah Burton, Walaa Sabah, corrispondente di Middle East Eye, Gideon Levy, Jewish Voice for Peace, Piero Orteca, Giacomo Gabellini, Pepe Escobar, Giorgio Cremaschi, Alessandro Orsini, Francesco Masala



Gaza, esecuzione di due ragazzi palestinesi che sventolavano bandiera bianca – Luca Cellini

L’Euro-Mediterranean Human Rights Monitor ha affermato di aver documentato l’orribile esecuzione di due fratelli palestinesi, tra cui un bambino, da parte di un cecchino israeliano davanti alla loro famiglia mentre l’esercito israeliano aveva dato ordine di evacuazione immediata dalla loro casa nel quartiere di Al-Amal, a ovest di Khan Yunis.
I testimoni hanno riferito all”Euro-Mediterranean Human Rights Monitor che Nahed Adel Barbakh, 14 anni, il 25 gennaio 2024, verso le 10:30 del mattino dopo l’ordine di sfollamento, è uscito allo scoperto con entrambe le braccia alzate, in una mano teneva inoltre una bandiera bianca, a qualche decina di metri di distanza lo seguiva la propria famiglia, che tentava di allontanarsi dalla loro casa vicino alla scuola “Hay Al Amal”, a ovest di Khan Yunis, e si stavano dirigendo verso Al-Mawasi su ordine dell’esercito di occupazione israeliano.

I testimoni hanno aggiunto che il ragazzo è stato colpito ad una gamba anche se portava in mano una bandiera bianca. Il rumore degli spari è stato sentito provenire dalla direzione di un edificio residenziale sul lato orientale, vicino alla moschea Hassan Al-Banna, a circa 100 metri dal sito.
Si è scoperto poi che i cecchini israeliani erano di stanza in cima agli edifici della zona.

I testimoni hanno spiegato che mentre il ragazzo cercava di rialzarsi, è stato nuovamente colpito da un nuovo proiettile al fianco. Quando ha provato di nuovo ad alzarsi, il cecchino israeliano gli ha sparato per la terza volta, colpendolo alla testa vedendolo poi  ricadere a terra privo di vita.

Secondo i testimoni oculari, a quel punto, il fratello di Barbakh, Ramez, 20 anni, si è precipitato nel tentativo di salvare suo fratello, ma anche lui è stato colpito da un cecchino israeliano, colpendolo alla nuca, facendolo cadere addosso a suo fratello. I due ragazzi sono stati lasciati morire dissanguati in strada davanti ai loro genitori e familiari.

L’Euro-Mediterranean Human Rights Monitor ha confermato, sulla base delle sue indagini preliminari e delle testimonianze, che l’attacco ai due fratelli è stato intenzionale, deliberato e ingiustificato, definendolo una vera e propria esecuzione e un crimine di guerra che si va ad aggiungere agli innumerevoli crimini documentati in questi quasi 4 mesi di attacco sistematico e ingiustificato a danno di milioni di civili da parte di Israele.

Euro-Med Monitor ha sottolineato di aver precedentemente documentato l’uccisione diretta da parte di Israele di altre quattro persone nonostante queste sventolassero bandiere bianche, mostrassero le loro carte d’identità e alzassero le mani mentre cercavano di raggiungere la loro casa per evacuare 50 membri della famiglia a Khan Yunis, campo profughi, provocando inoltre anche l’uccisione di uno di loro, Ramzi Abu Sahloul.

L’Euro-Med ha affermato di aver documentato in precedenza decine di casi di esecuzioni arbitrarie ed extragiudiziali.

Euro-Med ha ricordato di aver precedentemente presentato ai relatori speciali delle Nazioni Unite e al Procuratore della Corte Penale Internazionale un primo fascicolo che comprende decine di casi di esecuzioni sul campo effettuate dall’esercito israeliano nella Striscia di Gaza, chiedendo un’indagine immediata, per identificare i colpevoli responsabili e rendere giustizia alle vittime.

Euro-Med ha chiesto la formazione di un team legale internazionale e di fare pressione a livello internazionale affinché arrivi nella Striscia di Gaza per aprire un’indagine sui numerosi crimini documentati di Israele.

Il bilancio delle vittime a Gaza attuale sale a oltre 26.000 persone uccise (di cui oltre 12.000 bambini) e 64.000 feriti.

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Stati sovrani e protettorati – Giorgio Agamben

I discorsi di coloro che parlano sui media di questioni di politica estera in Italia sono privi di ogni fondamento, perché fingono di ignorare che l’Italia non è una nazione sovrana, ma un protettorato. Secondo il diritto internazionale, una nazione che ospita sul suo territorio un numero di basi (alcune delle quali segrete e piene di bombe atomiche) pari a quello che gli Stati uniti intrattengono in Italia non ha sovranità sulla sua politica estera, ma solo sulla sua politica interna; è, cioè, tecnicamente un protettorato.

Questo spiega perché il nuovo governo, che, definendosi di destra, avrebbe dovuto innanzitutto rivendicare uno statuto di piena sovranità, si è semplicemente uniformato, rispetto alla guerra in Ucraina, alle direttive dello Stato protettore. Lasciamo immaginare a chi ne ha voglia che cosa avverrebbe, infatti, a un capo di stato che aprisse una vertenza sulla presenza delle basi degli Stati Uniti sul nostro territorio. Eppure la questione va ben al di là di un problema di sovranità, dal momento che essa implica che, nel caso di una nuova guerra mondiale, l’Italia sarebbe il primo paese a subire un bombardamento nucleare che la distruggerebbe interamente. È purtroppo inutile sperare che i giornalisti pagati dal potere per ora ancora dominante si pongano questo genere di problemi.

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L’Europa fa proprio schifo – Francesco Masala

L’Europa continua a guardare e sostenere lo sterminio dei palestinesi, nonostante la sentenza del Corte Internazionale di Giustizia sul genocidio palestinese.

Eppure basterebbe poco, un decimo del sostegno al regime ucraino, o metà dello sforzo dedicato al sostegno dei nazisti del battaglione Azov, o una parte del sostegno ai paradisi fiscali, dove i corrotti europei e i corrotti ucraini brindano all’impoverimento dei popoli.

Ma l’Europa non rinuncia alla sua anima nera, che è più viva che mai, quella del colonialismo, del nazismo, del genocidio, della violenza, della Nato, dell’amore per i cecchini che uccidono i disarmati a mani alzate che sventolano bandiera bianca.

È iniziata una rivoluzione nel mondo, e l’Europa è dalla parte sbagliata della Storia.


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