venerdì 16 febbraio 2024

«Il mondo sta entrando in un’era di caos» avverte l’Onu impotente - Ennio Remondino

 

«Il nostro mondo sta entrando in un’era di caos» lancia l’allarme il segretario generale dell’Onu Antonio Guterres, criticando le divisioni senza precedenti del Consiglio di Sicurezza, incapace di agire di fronte ai «terribili conflitti che stanno aumentando»«Non è la prima volta che il Consiglio è diviso. Ma è la cosa peggiore, l’attuale disfunzione è più profonda e pericolosa», ha avvertito Guterres presentando all’Assemblea generale le sue priorità per il 2024.

 

ll multilateralismo negato dai più forti

Guterres ha sottolineato che «i governi stanno ignorando e minando i principi stessi del multilateralismo, senza responsabilità. Il Consiglio di Sicurezza, il principale strumento per la pace nel mondo, è in un vicolo cieco a causa delle spaccature geopolitiche».

Consiglio di Sicurezza o di ricatto?

Criticando le divisioni senza precedenti del Consiglio di Sicurezza, Guterres ha sottolineato che «durante la Guerra Fredda, meccanismi ben consolidati hanno contribuito a gestire le relazioni tra le superpotenze, ma nel mondo multipolare di oggi tali meccanismi sono assenti. Il nostro mondo sta entrando in un’era di caos».

Il caos del tutti contro tutti

«E vediamo i risultati: un pericoloso e imprevedibile tutti contro tutti, nella totale impunità», ha denunciato ancora, dicendosi preoccupato per una nuova proliferazione nucleare e lo sviluppo di «nuovi mezzi per uccidersi a vicenda e per annientare l’umanità».

Tragedia Gaza e attacco a Rafah

All’assemblea generale dell’Onu, Guterres ha messo in guardia da un attacco di terra israeliano a Rafah, che avrebbe «conseguenze regionali incalcolabili».

Agenda Onu 2024

La nostra organizzazione è stata fondata sulla ricerca della pace, eppure, la cosa che manca in modo più drammatico oggi è la pace. Mentre i conflitti infuriano e le divisioni geopolitiche crescono, la polarizzazione si approfondisce e i diritti umani vengono calpestati. Con l’esplosione delle disuguaglianze, la pace con la giustizia viene distrutta. E mentre continuiamo la nostra dipendenza dai combustibili fossili, ci facciamo beffe di qualsiasi idea di pace con la natura.

Guerre di parole. Guerre per il territorio. Guerre culturali

  • Gaza. Non esiste alcuna giustificazione per la punizione collettiva del popolo palestinese. Eppure, le operazioni militari israeliane hanno portato alla distruzione e alla morte a Gaza con una portata e una velocità senza eguali.
  • Rafah. Sono particolarmente allarmato dalle notizie secondo cui l’esercito israeliano intende concentrarsi su Rafah, dove centinaia di migliaia di palestinesi sono stati schiacciati nella disperata ricerca di sicurezza. Cessate il fuoco, rilascio ostaggi e due Stati
  • Ucraina. In Ucraina, ribadisco l’appello per una pace giusta e sostenibile, in linea con la Carta delle Nazioni Unite e il diritto internazionale – per l’Ucraina, per la Russia e per il mondo.
  • Sahel. In una serie di paesi del Sahel, il terrorismo sta aumentando e i civili stanno pagando un prezzo terribile.
  • Corno d’Africa. Azione collettiva nel Corno d’Africa per consolidare le conquiste ottenute con fatica contro Al Shabaab e per preservare il principio dell’integrità territoriale evitando nuove crisi.
  • Sudan. I combattimenti devono finire in Sudan prima che distruggano ancora più vite e si diffondano.
  • Libia. La precarietà del cessate il fuoco, ma il popolo libico merita pace e stabilità durature, a cominciare dall’impegno per elezioni libere ed eque.
  • Congo. Nell’est della Repubblica Democratica del Congo, gruppi armati a deporre le armi e leader regionali a dare priorità al dialogo.
  • Yemen. Nello Yemen, appello a tutte le parti affinché allentino le tensioni nel Mar Rosso sulla base del principio della libertà di navigazione.
  • Myanmar. In Myanmar, abbiamo bisogno di un’attenzione a livello internazionale per un percorso verso il ritorno al governo civile.
  • Haiti. Ad Haiti l’illegalità è in aumento e milioni di persone si trovano ad affrontare una grave insicurezza alimentare.
  • Balcani occidentali. E nei Balcani occidentali, alcuni leader continuano ad alimentare tensioni e retorica etno-nazionalistica.

Il nostro mondo sta entrando in un’era di caos

Dopo decenni di disarmo nucleare, gli Stati sono in competizione per rendere i propri arsenali nucleari più veloci, più furtivi e più accurati.

Aiuti umanitari e conflitti

Con il proliferare dei conflitti, i bisogni umanitari globali sono ai massimi storici, ma i finanziamenti non tengono il passo. Gli operatori umanitari stanno salvando vite umane e alleviando le sofferenze in tutto il mondo. Rendo omaggio ai loro sforzi eroici e a quegli operatori umanitari che hanno pagato il prezzo più alto, più recentemente e tragicamente a Gaza.

Nuova Agenda per la Pace

Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite deve essere in grado di prendere decisioni e attuarle. E diventare più rappresentativo. Inaccettabile che il continente africano sia ancora in attesa di un seggio permanente. Anche i metodi di lavoro del Consiglio devono essere aggiornati.

Armi nucleari, Internet e Intelligenza artificiale

La Nuova Agenda per la Pace affronta i rischi strategici sulle armi nucleari, misure per mitigare l’impatto della competizione geopolitica sulle persone e prevenire la frammentazione delle regole del commercio globale, delle catene di approvvigionamento, delle valute e di Internet. E sollecita lo sviluppo di norme per regolamentare l’uso delle nuove tecnologie, compresa l’intelligenza artificiale, in ambito militare.

La storia di due canali

Il commercio attraverso il Canale di Suez è diminuito del 42% dall’inizio degli attacchi Houthi alle navi nel Mar Rosso, più di tre mesi fa. Il commercio attraverso il Canale di Panama è diminuito del 36% nell’ultimo mese, a causa del basso livello dell’acqua, un sottoprodotto della crisi climatica. Che la causa sia il conflitto o il clima, il risultato è lo stesso: interruzione delle catene di approvvigionamento globali e aumento dei costi per tutti.

Le economie in via di sviluppo

Quest’anno i paesi più poveri del mondo dovranno pagare di più in termini di servizio del debito rispetto alla loro spesa pubblica per sanità, istruzione e infrastrutture messe insieme. Nel frattempo, i governi sono costretti a tagliare gli investimenti e i servizi essenziali.

Le regole della finanza

La finanza e le sue regole oltre Bretton Woods. L’architettura è obsoleta, disfunzionale e ingiusta. Favorisce i paesi ricchi che lo hanno progettato quasi 80 anni fa. Non riesce a offrire ai paesi i finanziamenti accessibili e non garantisce una rete di sicurezza finanziaria per tutti i paesi in via di sviluppo.

Tecnologia e Intelligenza artificiale

Dobbiamo sfruttare il potere della tecnologia per portare avanti gli obiettivi di sviluppo sostenibile. Dall’assistenza sanitaria all’istruzione, dall’azione per il clima ai sistemi alimentari, l’intelligenza artificiale è lo strumento potenziale più importante per costruire economie e società inclusive, verdi e sostenibili.

Ma l’intelligenza artificiale già discrimina

Ma l’intelligenza artificiale sta già creando rischi legati alla disinformazione, alla privacy e ai pregiudizi. È concentrato in pochissime aziende – e ancora meno paesi.  L’intelligenza artificiale influenzerà tutta l’umanità, quindi abbiamo bisogno di un approccio universale per affrontarla.

Summit del Futuro

Il nostro organo consultivo sull’intelligenza artificiale riflette il ruolo centrale di convocazione delle Nazioni Unite, riunendo governi, aziende private, mondo accademico e società civile.

La guerra con la natura

Stiamo facendo esplodere sistemi che ci sostengono emettendo emissioni che fanno implodere il nostro clima; avvelenando la terra, il mare e l’aria con l’inquinamento e decimando la biodiversità, provocando il collasso degli ecosistemi. La crisi climatica rimane la sfida decisiva del nostro tempo.

In una forma o nell’altra, tutto si collega alla ricerca della pace

La pace può realizzare meraviglie che le guerre non potranno mai realizzare. Le guerre distruggono. La pace costruisce. Ma nel mondo travagliato di oggi, costruire la pace è un atto consapevole, coraggioso e persino radicale. È la responsabilità più grande dell’umanità. E questa responsabilità appartiene a tutti noi, individualmente e collettivamente. A partire da qui. A partire da adesso.

da qui

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