Selim racconta la sua storia, è un bambino felice, fino a quando misteriosamente il padre tanto amato sparisce da un giorno all'altro, senza motivo.
crescendo Selim avrà tante domande senza risposta (alla fine chi legge saprà tutto, non si proccupi).
Selim ha uno zio (fratello della mamma), che lo ospita a Londra, lo tratta come un figlio, lui ha nostalgia di casa, della mamma e di una sorella più giovane, sa che la sua vita è ormai quella di un espatriato, come tanti del sud del mondo (e del sud Italia, aggiungo io).
il romanzo è pieno di (piccole) storie parallele, conseguenti, antecedenti, e ognuna è appassionante, sono tutte collegate, ci sono tante pagine, ma non ti annoi un secondo, e alla fine dirai: già finito?
buona (sorprendente) lettura.
ps: meno male che Abdulrazak Gurnah ha ottenuto il premio Nobel, i suoi libri vengono tutti pubblicati, adesso.
…è un romanzo vivo, che tratta il
tema dell’immigrazione nel modo più umano e sincero possibile. La descrizione delle esperienze del protagonista Salim è
ricca di particolari e molto riuscita, come lo è quella dei suoi rapporti
difficili con la famiglia e con le amicizie e gli amori che incontra nella
nuova realtà di Londra. Gurnah riesce a fare in modo che la
crescita di Salim sia la stessa del lettore, che nel corso del romanzo i due risultino legati
e tutte le emozioni del protagonista siano le stesse di chi lo segue.
…Il
romanzo si divide in tre parti. Nella prima l’autore presenta il protagonista
Selim bambino e adolescente nella terra natale: la famiglia del padre Masud,
Baba nel testo, e della madre Saida, le vicissitudini politiche del genitore di
quest’ultima, ucciso dalla rivoluzione che seguì l’indipendenza dagli inglesi
perché attivista in un partito contrario a quello di governo, la mite fermezza
del nonno paterno, molto religioso e assiduo studioso del Corano, costretto ad
andarsene a Dubai, e , in seguito, a Kuala Lampur, perché la religione non era
nei programmi di ammodernamento del governo socialista.
Selim cresce con un
problema grande: di punto in bianco, quando lui è ancora piccolo, suo padre non
abita più con la famiglia, senza che nessuno gli dia una spiegazione
plausibile. Pensa subito che Baba non gli abbia voluto così tanto bene da
restare, ma lo strano è che sua madre porta al padre ogni giorno la biancheria
pulita e un cesto di cibo, in una stanzetta annessa ad un negozio. Più
grandicello, questa incombenza toccherà a lui, mentre cresce nel suo animo una
pessima opinione nei confronti del padre: lo considera debole, umiliato, vile
ed impotente. Una mezza verità ad un certo punto salta fuori: c’è di mezzo un
altro uomo, Hakim, da cui la madre avrà una figlia… Da parte di Selim tutto
l’affetto e l’ammirazione si riversano su Amir, il brillante ed estroverso
fratello della mamma che va ad abitare con loro…
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