La demente inglese – 1 – Massimo Zucchetti
C’è una demente che è primo ministro inglese. Ha detto che “Gli Stati della NATO attendono l’onore di chi per primo premerà il pulsante per lanciare un attacco atomico contro la Russia”.
Ha detto che “non importa se moriranno molti civili, l’importante è conservare nel mondo gli ideali di libertà dell’Occidente”.
Tutti hanno applaudito la demente inglese. Donna. Forte e volitiva.
Va bene.
Allora vediamo – in tre puntate – cosa succederebbe se quanto ha detto la demente inglese non fosse solo una incosciente zelenskata machista da gradasso del Bar Sport, ma diventasse realtà.
Ti prendo sul serio, demente inglese, prima ministra di una nazione che amo per mille ragioni, che ora non contano.
Facciamo le cose per bene. Da demente quale sei, ma per bene.
Molto probabile che l’attacco avvenga da un sottomarino nucleare, dal mare del Nord.
Sapete che questi giocattoli Massimino vostro li conosce molto bene, per mestiere. UK ha una classe di sottomarini nucleari Vanguard che possono lanciare un bel grappolo di 16 missili nucleari, ognuno da 800 kiloTon.
Pronti? Via. Alleluja, alleluja. Direzione Mosca.
Così impara, sto Putin. Se lo merita.
Rapidi ed invisibili, partono i missili dai sommergibili (canzoncina cara ai fascisti durante la WW2).
Fine della prima puntata.
La demente inglese – 2 – Massimo Zucchetti
Nella prima puntata abbiamo visto la demente inglese soddisfare la sua invidia del pene, vuole dimostrare di avercelo più lungo di Putin.
Da un sottomarino partono i missili su Mosca. Tempo un quarto d’ora, eccoli che arrivano.
Finalmente Putin la paga!
Beh, lui no, starà nel suo bunker. In compenso circa tre milioni di moscoviti vanno all’altro mondo, un milioncino subito (i più fortunati), altri due milioni nel giro di giorni, settimane, mesi. Il fall-out il primo giorno tocca anche la Bielorussia, se il vento spira nella direzione giusta: così imparano pure loro.
Chiede Ursula Priscilla von der Leyer Rottermeier: dobbiamo preoccuparci del fall-out sull’Europa? Saranno contaminate le riserve auree della BCE? Ma no, ma no, avrai altro di che preoccuparti, Ursula.
Mentre la demente inglese annuncia la lieta novella, prima del silenzio radio dovuto alle radiazioni, facciamo ancora in tempo a vedere in collegamento sulla maratona Mentana il buon Zelensky che esulta, vestito da scozzese in onore della grande alleata, suona la cornamusa. Viva la NATO!, canta.
La demente inglese, mentre parla in mondovisione, prova a ripetere il discorso di Churchill sulle “lacrime, sudore e sangue” che promette al suo popolo, ma vediamo che ha un tono un po’ esitante, guarda a più riprese in un monitor, si sentono voci concitate dietro le quinte.
Bonelli e i Verdi dicono che sono contro il nucleare, persino su quei pessimi moscoviti. Fanno un appello, intitolato curiosamente “Putin go home”. Ma nessuno li bada, men che meno Putin che ha un po’ da fare.
Le trasmissioni si interrompono per il fall-out elettromagnetico. Le TV tacciono. Questo è un bene, dicono in molti, e li capisco.
Fine della seconda puntata.
Operazione militare speciale versus guerra – Francesco Masala
Quando il 24 febbraio la Russia parlava di Operazione Militare Speciale e non di Guerra sembrava una boutade di Putin, col tempo abbiamo visto che avevano ragione.
Guerra è il bombardamento a tappeto come a Bagdad, Hiroshima e Nagasaki, Belgrado, per coincidenza tutti effettuati dai buoni.
In realtà quella in Ucraina è una guerra atipica, pare che muoiano più militari che civili, come un tempo.
Fra qualche tempo qualcuno ricorderà le pretese della Russia prima del 24 febbraio, ragionevoli, col senno di poi, e si pentirà di non aver negoziato prima del conflitto, e i russi ricorderanno di chi li voleva distruggere.
Ma ipotizziamo che “vinca” l’Ucraina, cioè la Nato.
L’Italia sosterrà un regime che bombarda i suoi cittadini che parlano il russo, ammazza i giornalisti, e non solo, la cui lista viene pubblicata e aggiornata continuamente, si continueranno a produrre virus in laboratori fuorilegge nei paesi “civili”, dai militari e dalle case farmaceutiche, per non parlare dei neonazisti, utili esecutori di ordini indicibili.
Il primo ministro inglese Liz Truss, gloriosa studiosa della geografia, pare contenta di usare le bombe atomiche, come forse Ursula van der Leyen, fa parte delle responsabilità del Potere nello scontro di civiltà.
Un lancio di bungee jumping con l’elastico per capelli, a loro che amano il rischio (per gli altri), potrebbe aiutarle a ragionare meglio.
L’Italia e l’Europa affondano sul gas: ma lo sapevamo da un pezzo – Alberto Negri
Alla vigilia della guerra avvisavo sul Manifesto e su Facebook che questa per noi sarebbe stata la guerra del gas e che gli esperti prevedevano razionamenti se non fossimo intervenuti per tempo. In tv la settimana scorsa sottolineavo che il tetto al prezzo del gas nella Ue era di difficile attuazione. Non si trattava di essere dei maghi ma di fare quattro conti. La Turchia, Paese della Nato che rifornisce di armi Kiev, non ha imposto alcuna sanzione a Mosca sul gas e sul resto. Avremmo dovuto applicare sanzioni progressive, commisurate alla situazione del Paese. Con la recessione in vista non aiutiamo noi e neppure la ricostruzione dell’Ucraina. Il resto sono chiacchiere di gente irresponsabile e incompetente.
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