La Chiesa
segua Ratzinger nella sola scelta interessante che è stato capace di fare nel
suo pontificato : dia le dimissioni!
Ha tradito
la sua missione ed ha fallito.
Si è fatta
mondo e proprio per questo non ha più alcun senso nel mondo e per il mondo.
La faccia
finita con riti, cerimonie, prediche ed anatemi.
Chi se la
sente prosegua a credere in Cristo Gesù, ma dichiari chiusa quest'esperienza
millenaria.
Si dichiari
sconfitto dalla storia e lasci perdere.
Gli stati
nazionali si arrendano definitivamente alle multinazionali ed alla finanza.
Abroghino se
stessi con un decreto e lascino campo libero a chi ha vinto e li ha vinti.
Quando
funzionavano detenevano il monopolio della violenza, la gestione del dominio e
la potenza del denaro. Ora che il funzionalismo ha perso anche il suo unico
valore, quello di funzionare, anche lo stato -al pari di tutto il resto- non
funziona più.
É evidente a
tutti che proseguiamo a obbedire ai suoi ordini soltanto per paura e
convenienza, e non per consenso o fiducia nei confronti delle decisioni che
assume (sempre che questo sia mai accaduto).
Chi se la
sente prosegua pure a credere nei suoi proclami, ma tutti gli altri dichiarino
finito il suo tempo e lo spingano a smetterla di opprimere i suoi cittadini per
gli interessi dei pochi che lo sovrastano dall'alto della loro potenza
economica.
L'Unione
Europea si sciolga al più presto.
É ormai soltanto
uno stato tra gli stati, un mega-stato di cose che non ci libererà dagli stati
che la compongono, ma ne ingrandirà soltanto la violenza e la corruzione.
Esiste
soltanto per creare, distribuire, gestire denaro e potere.
Chi se la
sente continui a credere nell'unione dei popoli e nell'abolizione delle
frontiere, ma dichiari chiusa questo esperimento breve e malriuscito.
Gli esseri
umani si rassegnino alla catastrofe dell'umanità.
Abbiamo
avuto la nostra chance nella storia del pianeta e ne abbiamo approfittato solo
per noi stessi.
Fermiamoci e
dedichiamoci alla meditazione su quel che è stato e, tra sgomento e
lungimiranza, assistiamo silenti e attoniti a quel che sta accadendo ed
accadrà.
Non
agitiamoci più a fare il nostro lavoro, a risolvere problemi, a lottare per la
sopravvivenza.
Non è più il
momento.
Chi vuole
proseguire a credere nella salvezza dell'umanità, faccia quel che sente giusto,
finchè ne avrà il tempo e la voglia.
Che tutti
gli altri piantino la loro tenda nel deserto e -se ci riescono ancora- si
frequentino tra loro, con affetto e gratitudine.
E
soprattutto riprendano a sentire la vita nella sua fragilità e tenerezza.
Accarezzino
la terra, gli animali e le piante, alzino gli occhi al cielo e alle nuvole,
assaporino il sole e l'aria, come non avevano mai fatto prima d'ora.
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