giovedì 12 gennaio 2023

Un’altra guerra dei trent’anni?

 

articoli, video, immagini di Patrick Boylan, Antonio Mazzeo, Francesco Coniglione, bortocal, Michael Vlahos, Douglas McGregor, Disarmisti Esigenti, Germano Dottori, Lucio Martino, Mirko Campochiari, Alfonso Desiderio, Paola Baiocchi, Carlo Formenti, Silvia Boltuc, Marco Pata, Fabio Mini, Vauro, Emilio Drudi, Marco Omizzolo, Francesco Masala, Angelo d’Orsi, Alberto Bradanini, Giacomo Simoncelli, Sergio Sinigaglia, Stefano Orsi, Nicolai Lilin, Guido Viale, Manlio Dinucci, Giacomo Gabellini, Wang Wen, Enrico Tomaselli, Maurizio Acerbo, Gregorio Piccin


Vlahos/McGregor – Colloquio in tre parti sullo stato della guerra in Ucraina

Questo lungo, appassionato colloquio sulla guerra in Ucraina tra *Michael Vlahos e Douglas McGregor si è svolto all’inizio del mese di dicembre 2022, nella biblioteca dello Army and Navy Club di Washington D.C.

Per la serietà e la preparazione di entrambi, per l’ampiezza e la profondità della discussione, è forse la migliore analisi della situazione militare e politica conseguente al conflitto ucraino oggi disponibile.

Vlahos e McGregor appartengono entrambi all’ultima generazione dei Cold Warriors, e hanno operato, ad alto livello, all’interno delle istituzioni militari e accademiche dello Stato federale nordamericano. Dissentono dall’odierna politica estera statunitense, aderiscono entrambi all’interpretazione delle cause lontane della guerra in Ucraina come effetto dell’espansione a Est della Nato, proposta da John Mearsheimer. Da patrioti statunitensi, si interrogano sulle conseguenze di scelte strategiche che ritengono gravemente errate e pericolose, e sulla possibilità di correggerle.

Il colloquio è diviso in tre parti:

1) Che cosa ci fa capire questa guerra? Che cos’è accaduto sinora? A che punto siamo?

2) Perché la Nato ha commesso un errore strategico tanto grave, provocando una proxy war fondata sulla negazione della realtà e sull’inganno?

3) Che cosa si dovrebbe fare? In quale direzione stiamo andando?

 

Voci Dall’estero, su segnalazione e supervisione di Roberto Buffagni, ha tradotto in italiano questo dialogo tra lo storico militare Vlahos e il colonnello Douglas McGregor. E’ al momento  la migliore analisi della situazione geopolitica e non solo conseguente al conflitto ucraino oggi disponibile. Vi chiediamo massima diffusione.

da qui

 

dice bortocal:

…Putin decide una tregua unilaterale di 36 ore per il Natale ortodosso? che razza di ipocrita, urlano i media concordi: bisogna capirli, è pura propaganda di guerra…

il vero pacifista sarebbe Zelensy, che rifiuta la tregua natalizia – cose da non credere…

da qui

 

La coalizione del volenterosi col culo al caldo – Francesco Masala

Per la Russia la guerra è di tipo esistenziale, per la propria sopravvivenza, per gli Usa una guerra per distruggere la Russia (e rubarle le risorse naturali-minerarie, secondo il capitalismo di rapina) e poi passare alla Cina, per l’Europa motivo non pervenuto.

Purtroppo per qualcuno, l’esito sarà la morte della Nato (peggio per loro che leggendo Sturmtruppen, il loro manuale di guerra preferito, hanno nominato come segretario Stoltenberg, anziché Intelligentenberg) e il rapido declino dell’Europa (peggio per noi), e per cosa?

Dopo la guerra l’Ucraina morirà, sarà in parte polacca, d’altronde i polacchi stanno morendo in guerra come mosche (naturalmente se resta neutrale e smilitarizzata, come pretenderà la Russia), in parte Monsanto-Cargill (la chiameranno per nostalgia Ucraina), in parte russa.

E per arrivare a questo c’era bisogno della guerra?

Secondo i coglioni che governano il mondo occidentale sì.

Una cosa è farsi i selfie con i soldati, un’altra mandarli a combattere una guerra persa in partenza, con il ritorno a casa in sacchi di plastica neri.

E dire che sarebbe bastata dal primo giorno una coalizione dei volenterosi occidentali, capi di governo, parlamentari, giornalisti, col moschetto, in prima linea in Ucraina, col culo al freddo, per arrivare agli stessi risultati che avremmo potuto avere senza sparare un colpo, anziché con centinaia di migliaia di morti, un paese distrutto, che teste d’uovo a Washington, cosa non si fa per il dio dollaro.


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