Immaginiamo che in una città siano stati tolti i limiti di velocità per le
automobili, che siano stati aboliti gli Stop agli incroci e messi sul giallo
tutto i semafori e che, in nome della velocità di scorrimento del traffico, si
diano premi agli automobilisti che corrono di più. In un tale ambiente di
pazzi suonerebbe un poco ipocrita il compianto per le vittime degli inevitabili
catastrofici incidenti stradali. È ipocrita allo stesso modo il compianto
ufficiale per il povero pensionato che si è suicidato, perché derubato dei
propri risparmi investiti in obbligazioni subordinate cancellate dal decreto
salvabanche.
L'ipocrisia per questo suicidio è doppia. In primo luogo perché sembra
ignorare le centinaia di piccoli imprenditori, lavoratori, debitori che si sono
uccisi in questi anni di crisi e di politiche di austerità. In Italia abbiamo
statistiche per tutto, ma pare manchi un dato sulla strage per crisi economica
e non è un caso. Si vuole far passare il massacro di persone che non hanno
retto al disastro economico e alla precarizzazione delle loro vite e di quelle
dei loro cari come una serie di casi individuali. Invece la strage per suicidio
economico è un evento collettivo, è il prodotto di una politica frutto di
precise scelte e responsabilità, che ne dovrebbero sopportare tutto il peso
criminale.
In secondo luogo è ipocrita far credere che il povero pensionato sia stato
travolto da una scheggia impazzita del sistema. No, è tutto il sistema che è
impazzito come la città folle di cui abbiamo scritto all'inizio.
Pochi giorni fa il ministro Poletti ha spiegato che sarebbe ora di farla
finita con gli orari di lavoro e che sarebbe giusto retribuire i dipendenti a
prestazione. Il suo ragionamento, applicato a chi lavora per un istituto di
credito, vorrebbe dire che un impiegato per mangiare dovrebbe vendere più
obbligazioni insicure che può. E in realtà il sistema sta proprio andando in
quella direzione.
In questi anni i dipendenti degli istituti di credito son stati sottoposti
alla cura della competitività estrema. Molti son stati licenziati e sostituiti
con giovani precari e sottopagati. Il Jobs Act ha oliato tutto il nuovo
meccanismo. Nelle retribuzione si riduce sempre più la paga fissa, quella che
con 16 mensilità faceva del bancario il dipendente più invidiato, mentre si
estende quella a cottimo. Cioè prendi i soldi se la tua banca fa tanti
contratti speculativi e tu contribuisci con la tua opera al suo successo.
Consiglio di leggere cosa scrive un lavoratore bancario,
anonimo perché a dire la verità si rischia il posto, sul sito di
clashcityworkers.
I dipendenti delle banche sono soldati della guerra per il profitto e guai
a loro se perdono un affare, se un risparmiatore viene preso dai dubbi e
rinuncia ad investire i suoi soldi. E anche sui risparmiatori la pressione non
è certo piccola. Avete visto le ultime pubblicità delle banche? Su Radio24
addirittura sono i soldi che parlano e protestano con il loro proprietario
perché li tiene congelati in un cassetto, versione neo liberale della parabola
dei talenti. Cosa volete che faccia il pensionato quando un sorridente
impiegato gli sottopone un contratto di 50 pagine in più copie scritte in
piccolo piccolo. Si pensa che dica come nei film americani: fermi tutti voglio
il mio avvocato? No il sistema funziona sulla sottomissione di dipendenti e
risparmiatori. E il sistema bancario impone ai dipendenti di vendere prodotti a
rischio ai risparmiatori e ai risparmiatori di acquistarli.
Le banche sono diventate parte del casinò globale della finanza
speculativa, son già passati oltre vent'anni da quando il presidente Clinton
cancellò la legge Glass Seagal che separava le banche d'affari dai normali
istituti di credito. Oggi i risparmi dei cittadini servono alle banche per
partecipare alla speculazione finanziaria globale e quindi i risparmiatori son
sempre più destinati a finire come il parco buoi della Borsa. Se va bene a
tutti, forse va bene anche a loro, se va male, va male solo a loro. Il sistema
funziona così.
In Europa 4000 miliardi di euro di danaro pubblico son stati spesi per
salvare le banche, che hanno ricominciato a speculare su derivati e porcherie
varie come e più di prima. Ora un legge bancaria europea, testata come altre
iniquità con i memorandum imposti alla Grecia, impone che i salvataggi delle
banche avvengano anche con i soldi dei risparmiatori che di quelle banche si
sono fidati. Gli unici che non debbono mai pagare nulla sono i banchieri, ai
quali anzi deve essere garantita la possibilità di tornare agli affari come e
più di prima. Così i poveri risparmiatori, come i primi cassaintegrati di
Pomigliano, finiscono in una società programmaticamente definita "bad
company". Cioè un cattiva compagnia senza futuro dove finiscono i poveri
ed i perdenti. Mentre i vincenti, cioè i banchieri e i loro protetti e
protettori, van tutti nella nuova società per ricominciare ad attrarre
risparmio. Con gli stessi scopi di prima.
Immaginatevi se sui contratti di investimento fosse stampato in caratteri
giganti:Nuoce gravemente alla salute dei tuoi soldi.
Immaginatevi se i dipendenti delle banche non ricevessero più bonus o premi
di risultato, ma solo il vecchio salario fisso e soprattutto immaginativi se
non rischiassero più il posto per insufficiente vendita di contratti.
Immaginatevi poi il controllo o addirittura la proprietà pubblici sul
sistema bancario e la separazione degli istituti che giocano al casinò
finanziario da quelli ove si mettono i risparmi di una vita e si ricevono i
prestiti per la casa.
Immaginate insomma un sistema con limiti, controlli divieti veri. Non
sentireste subito urlare che si attenta alla libertà dei mercati, che si limita
la corsa alla prosperità e si colpisce l'Europa, che si vuole tornare allo
statalismo o peggio ancora al socialismo?
Così, dopo il pianto per l'ultima, il sistema riprende a macinare vittime
come e più di prima, al massimo concedendosi le riflessioni sofferte di qualche
banchiere temporaneamente riluttante.
Ps. Non ho voluto parlare delle famiglie Boschi e Renzi, non perché non
pensi grave il loro conflitto d'interessi, ma perché considero anche questo un
prodotto (scadente) del sistema impazzito.
(14 dicembre 2015)
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