Dall’arresto, in via Lemonia, del 15 ottobre 2009, alla morte presso il presidio
ospedaliero protetto del Sandro Pertini di Roma. Passando per le stazioni
dell’Arma dei carabinieri -dove sarebbe avvenuto il presunto “violentissimo
pestaggio”, come sostiene oggi la Procura di Roma-, il tribunale di piazzale
Clodio, il carcere di Regina Coeli, il pronto soccorso dell’ospedale Fatebenefratelli.
Dal registro
del fotosegnalamento alterato con il bianchetto per nascondere l’aggressione, all’epitaffio:
“Presunta morte naturale”.
La ricostruzione (aggiornata al 5 gennaio 2016) ha preso
le inedite forme di una mappa
navigabile, una sorta di linea del tempo interattiva che consente ai
lettori di comprendere pienamente la dinamica dei fatti, la quale da poco ha
assunto nuova luce.
È il
tentativo giornalistico di rimanere aderenti ai fatti, coperti in queste ore
dalle strumentali polemiche alimentate da chi invoca oggi “cautela”
nell’utilizzo dei canali di comunicazione dopo anni di insulti a danno della
famiglia Cucchi…
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