domenica 31 gennaio 2016

La famiglia è diversa su tutta la terra - Ascanio Celestini

Gentile Signor Bagnasco,
lei dice che “la famiglia è un fatto antropologico, non ideologico” e io la boccio. Cioè lo boccerei se fossi il suo professore. Carissimo cardinale Bagnasco, ci faccia il favore di parlare dell’eucarestia, non si infili in discorsi che non conosce. L’antropologia non c’entra con le vostre chiese, coi vostri crocifissi, le vostre madonne, i vostri santi col cerchio alla testa.
Pensi un po’, signor Bagnasco, che se lei avesse studiato antropologia, saprebbe che la prima cosa che ti fanno studiare è proprio la famiglia. Perché la famiglia è diversa in ogni angolo della terra rotonda (a proposito… la terra è rotonda, è d’accordo?).
Anzi, se sapesse cosa dice quando parla di “antropologia” capirebbe che anche le vostre divinità sono concetti antropologici, burattini inventati dagli uomini.Che sono gli uomini a fare gli dei e non i vari Dio a fabbricare gli uomini.
Signor Bagnasco, la prego di non appropriarsi anche di concetti che non solo c’entrano poco con la sua Chiesa, ma che sono addirittura contro la vostra visione del mondo che non definisco “pregiudizio” e “scaramanzia” perché vi rispetto. Faccia il suo mestiere e dica “pane al pane” e “omosessuale all’omosessuale” senza fingere di avere una visione del mondo più comprensiva del vostro protocollo vaticano. Serva il suo padrone e il suo Dio, ma non ci rubi la nostra antropologia, un pensiero senza dio e senza padrone.


ps Mi sento in dovere di precisare che l’idea di bocciare Bagnasco è uno scherzo. Non sono un professore e lui non è un allievo. E questo posto non è un aula universitaria, né un trattato di antropologia. Quando parlo di burattini non intendo prendere in giro nessuno: si tratta di un immagine, tant’è vero che faccio teatro e ho una grande ammirazione per il teatro di figura. I burattini sono un “doppio” dell’uomo (e della donna… non vorrei si arrabbiasse qualcuno) e come tale una rappresentazione anche di Dio. Pinocchio figlio di un falegname non è forse una figura che ricorda Cristo anche nei suoi patimenti e nella sua estrema povertà? E non s’arrabbino i cultori di Pinocchio se uso il termine “burattino” estendendolo anche alla marionetta.
Ma ribadisco che trovo poco rispettoso che uno che non ce l’ha nemmeno una famiglia si arroghi il diritto di decidere per quelli che ce l’hanno eterosessuale e anche omosessuale. Io non dico a Bagnasco che si deve sposare la perpetua o che deve unirsi civilmente con Bertone. Perché lui mi vieta di sposarmi il mio vicino di casa camionista? Perché non posso essere padrone della mia vita e della mi sessualità? Perché non posso esserlo visto che essendolo non cambio di una virgola la sua?
Più o meno è come se gli ebrei imponessero al parlamento italiano una legge che impedisce di mangiare cibi non graditi alla loro religione. Io voglio mangiare il maiale e mi dispiace più per lui che per gli ebrei. E sono certo che alla maggior parte degli ebrei non passa per la testa di rompermi le scatole e vietarmi il panino con la mortadella. Perché allora questo prete deve decidere (perché decide, perché influenza i politici e il popolo) come deve vivere la propria intimità la gente che non la pensa come lui?
Vi sembra tanto bislacca questa posizione? Siete sicuri che stiamo parlando di Dio e della Chiesa? Siete sicuri che stiamo parlando di antropologia? Non vi pare che sia semplicemente un discorso sulla libertà personale e sui diritti che qualcuno vuole negare (questa sì) per una presa di posizione ideologica e (quest’altra ancora) contro natura? Chie è contro la natura? Due uomini che si amano o Bagnasco che glielo vieta?

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