Amok, parola derivata dal termine malese amuk che significa “rabbia incontrollabile”, si riferisce ad atti commessi da persone - di solito uomini - che vengono improvvisamente sopraffatti da una follia omicida e compiono attacchi all’arma bianca contro individui casuali in una corsa che generalmente si conclude con l'uccisione o il suicidio dell'assassino. Questa forma estrema di scompenso suicidario, osservata in Malesia e in altri paesi, è stata oggetto di innumerevoli studi etnologici e psichiatrici, opere letterarie - da Rudyard Kipling a Romain Gary e Stefan Zweig - e film (almeno 9 dal 1927).
L'accaduto sulle rive del lago di Annecy
giovedì 8 giugno 2023 è un tipico caso di amok: Abdelmasih Hannoun, un siriano
di 31 anni, ha accoltellato 4 bambini piccoli davanti alle loro madri
inorridite, e poi due anziani. Un giovane, Henri, 24 anni, che passava di lì,
ha cercato di fermarlo con il suo zaino, ma non è riuscito a farlo. È bastato
questo per far sì che questo studente di marketing, attualmente impegnato in un
tour delle cattedrali francesi, diventasse l'“eroe dello zaino” delle reti
cosiddette sociali. La polizia è stata allertata ed è intervenuta, ponendo fine
alla folle corsa, senza uccidere l'aggressore, ma sparandogli alle gambe.
“Allo stato attuale, non abbiamo prove che
suggeriscano che ci fosse un movente terroristico”, ha dichiarato la
procuratrice di Annecy Line Bonnet-Mathis durante un briefing con la stampa
sulla scena 6 ore dopo. Poiché l'aggressore non era sotto l'effetto di alcol o
droghe, le indagini si stanno orientando verso sua storia psichiatrica e sul
suo stato psicologico. Gli inquirenti, che senza dubbio non hanno letto né
Stefan Zweig né Émile Durkheim, avranno il loro bel da fare per spiegare
l'accaduto.
Con il passare delle ore sono emersi
dettagli su Abdelmasih Hannoun [traduzione letterale: servo
misericordioso del Messia]: rifugiato in Svezia, dove ha sposato una donna
svedese di Trollhättan conosciuta in Turchia, questo cristiano siriaco
(“assiro”) di Hassake, nel nord-est della Siria, ha trascorso una decina d'anni
in Svezia prima di divorziare e lasciare il paese. Ha presentato domande di
asilo in Francia, Italia e Svizzera prima che la sua prima domanda di asilo in
Svezia fosse finalmente accettata il 26 aprile 2023, il che ha portato al
rifiuto della sua domanda in Francia, notificato il 4 giugno. Avendo ottenuto
un permesso di soggiorno permanente in Svezia nel 2013, dal 2017 aveva
presentato domanda di citaddinanza svedese, respinta per tre volte, nonostante
avesse una figlia, oggi di 3 anni, e studiasse per diventare infermiere.
Durante il suo amok, il nostro servo del
Messia ha gridato due volte: “Nel nome di Gesù Cristo” in inglese. Indossava
una croce a ciondolo e, oltre al coltello, aveva con sé un libro di preghiere.
Di conseguenza, la polizia non gli ha sparato alla testa, cosa che sarebbe
avvenuta se avesse gridato “Allahu Akhbar”. Questo avrebbe risparmiato al
Signor Ministro dell’ Interno Darmanin di scervellarsi su “coincidenze
inquietanti” e avrebbe calmato “lo spavento che sta travolgendo il nostro
Paese" (Aurore Bergé, capa del gruppo Renaissance dei
deputati macronisti, la quale ha approfittato dell'amok savoiardo per
denunciare la “battaglia degli straccioni” all'Assemblea nazionale sulla
riforma delle pensioni).
Potremmo quindi aggiungere questa
definizione al Dizionario dei luoghi comuni di Gustave Flaubert:
“Amok: una forma di
terrorismo quando l'autore è musulmano, un atto semplicemente spaventoso e
inquietante quando l'autore è cristiano, anche se arabo e barbuto”
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