di Francesco Masala, che segnala un film molto interessante di Roberta Zanzarelli e Barbara Pavarotti, finalmente on line, sulle rapine “legali” contro anziani e “inutili”. A seguire informazioni sulla petizione che si può firmare su Change
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Forse non tutti sanno chi sono gli amministratori di sostegno (ads).
Esiste una legge che li istituisce per proteggere e sostenere chi da solo non può gestire autonomamente la sua vita.
La misura di protezione dell’amministrazione di sostegno è stata introdotta nel nostro ordinamento dalla legge 9 gennaio 2004, numero 6
L’articolo 1 prevede, infatti, che “la presente legge ha la finalità di tutelare, con la minore limitazione possibile della capacità di agire, le persone prive in tutto o in parte di autonomia nell’espletamento delle funzioni della vita quotidiana mediante interventi di sostegno temporaneo o permanente”.
https://www.altalex.com/guide/amministratore-sostegno
Di solito il giudice tutelare nomina come ADS un parente, ma…
…in presenza di gravi motivi, il Giudice Tutelare potrà nominare un soggetto terzo di propria fiducia. A tal fine, egli potrà attingere, ad esempio, ad appositi elenchi istituiti presso i singoli Uffici giudiziari che contengono i nominativi di professionisti in materie giuridiche ed economiche disponibili allo svolgimento dell’incarico…
https://www.altalex.com/guide/amministratore-sostegno
Tutto bene, sembra, ma è nella realtà è spesso uno schifo.
Leggo queste due notizie a distanza di pochi giorni:
…A moglie e marito vengono contestati, a vario titolo, i reati di peculato, impiego di denaro di provenienza illecita, falsità ideologica e materiale commessa da pubblico ufficiale in atti pubblico e riciclaggio. Il giudice, insieme ai provvedimenti restrittivi, ha disposto anche il blocco dei conti correnti, depositi bancari, polizze e quote societarie della coppia oltre al sequestro dei due immobili adibiti a b&b, uno ad Oliena e l’altro a Sarri, entambi dei due coniugi.
Le indagini sono scattate dopo un esposto in Procura presentato dai familiari dell’anziano, che si sono accorti della distrazione di denaro anche grazie alla falsificazione dei documenti. L’amministratrice di sostegno, che seguiva anche altre 30 persone, è stata sollevata da ogni incarico…
Con i soldi delle 40 persone che doveva gestire, visto che era stata nominata dal giudice come amministratrice di sostegno, ha comprato Rolex, borse griffate arrivando anche a ristrutturarsi casa, riuscendo dal 2012 al 2020 ad appropriarsi illegalmente di 620mila euro…
Nel giro di pochi giorni le forze dell’ordine hanno “bloccato”, solo in Sardegna, un paio di amministratori di sostegno (nominati dai giudici tutelari).
Se la statistica (cinica e bara) non è un’opinione, provate a pensare cosa può succedere in Italia in un anno.
Probabilmente centinaia di ladri in giacca e cravatta, spesso avvocati, andrebbero messi in galera.
Poi si dirà, “ai visto che bravi i magistrati e le forze dell’ordine, li hanno scoperti”.
Ci si può chiedere se non ci siano superficialità o connivenze se gli ads possono agire contro la Legge indisturbati per troppo tempo, o forse è solo che è possibile essere ads in decine di casi contemporaneamente e che i magistrati hanno un carico di lavoro troppo grande, chissà.
Il problema è quello dei controlli, da parte dei giudici tutelari.
Se pure i giudici tutelari vigilano, come previsto, sono però persone di legge e difficilmente “uomini di cose economiche”, dunque se i timbri e i bolli ci sono va tutto bene. Possibile che non si possano evitare i furti di chi (gli ads sono pubblici ufficiali) rappresenta le istituzioni?
Tutti gli ads e tutti i giudici tutelari sono persone d’onore, fino a prova contraria.
E non è agevole per un parente o amico del soggetto nelle grinfie di un ads capire cosa accade: a volte gli ads si comportano come divinità in terra, e non è facile andare contro un dio.
Fare l’amministratore di sostegno è diventato un mestiere, a volte avvocati incapaci, maneggioni, azzeccagarbugli vari sanno che, a volte, forse troppe, fare l’ads è un business.
QUI reati dell’Amministratore di Sostegno
Ecco, magari questi giorni il Parlamento avrebbe potuto discutere una riforma della figura dell’ads, ma il Parlamento è in lutto per sette giorni, per onorare un – così è il coro – “grande uomo delle istituzioni, rispettoso delle leggi e della magistratura” (solo quella che si poteva comprare, però).
È finalmente online il docufilm La prigionia dei vecchi e degli ‘inutili‘ realizzato dalla giornalista Barbara Pavarotti, con la regia di Roberta Zanzarelli e lo speaker Massimo Veschi. Si tratta del primo e unico docufilm finora realizzato in Italia sugli abusi verso gli anziani sottoposti ad amministrazione di sostegno.
Ecco il film:
LA PRIGIONIA DEI VECCHI E DEGLI “INUTILI” il DOCUFILM di Barbara Pavarotti
È finalmente online il docufilm La prigionia dei vecchi e degli ‘inutili‘ realizzato dalla giornalista Barbara Pavarotti, con la regia di Roberta Zanzarelli e lo speaker Massimo Veschi. Si tratta del primo e unico docufilm finora realizzato in Italia sugli abusi verso gli anziani sottoposti ad amministrazione di sostegno.
La stessa Pavarotti, assieme all’Associazione Diritti alla Follia, è promotrice di una petizione denominata “No alla reclusione dei vecchi e degli ‘inutili’ imposta per legge”, ospitata sulla piattaforma Change.org, che ha la finalità di promuovere la riforma di questo istituto di tutela e che può essere sottoscritta da chiunque ne condivida le finalità. La petizione fa propri gli elementi cardine di una proposta su questa materia elaborata dall’Associazione Diritti alla Follia di cui si può leggere a questo link, che sono i seguenti:
– Garantire il diritto alla difesa, per legge, a chiunque sia oggetto di un ricorso per la nomina di un amministratore di sostegno;
– Togliere ad un unico Giudice monocratico il potere di decidere sulla vita di una persona, e affidarlo ad un Collegio, composto anche da figure specialistiche in materia di disabilità;
– Stabilire, per gli amministratori di sostegno, l’obbligo tassativo di non avere in carico più di un beneficiario;
– Riconoscere al beneficiario il diritto ad essere direttamente sentito dal Giudice Tutelare;
– Equiparare, in ordine ai rapporti affettivi da preservare, congiunti di fatto e amici di lunga data, ai congiunti di sangue.
Il Comitato ONU sui diritti delle persone con disabilità vieta espressamente che gli istituti di tutela, «compreso il meccanismo dell’amministratore di sostegno», possano essere applicati nei termini di regimi decisionali sostitutivi della volontà delle persone con disabilità, ed invita il nostro Paese ad «emanare e attuare provvedimenti per il sostegno alla presa di decisioni», così si legge al punto 28 delle Osservazioni Conclusive al primo rapporto dell’Italia sull’applicazione della Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità, pubblicate nel 2016 ed ancora del tutto ignorate.
BASTA CON “LA PRIGIONIA DEI VECCHI E DEGLI ‘INUTILI”, IMPOSTA PER LEGGE. FIRMA, INFORMATI, PUO’ ACCADERE ANCHE A TE.
FIRMA ANCHE TU CONTRO L’INTRUSIONE GIUDIZIARIA NELLA VITA DEI SOGGETTI VULNERABILI. NON SONO DEI CRIMINALI, NON DEVONO METTERE PIEDE NEI TRIBUNALI.
Esiste una legge, la n. 6 del 2004, che accomuna – ai fini della tutela giudiziaria – “anziani con qualche ombra”, tossicodipendenti, psicotici gravi, ludopatici, alcolizzati. Tutto costoro, secondo questa legge, hanno bisogno di un “amministratore di sostegno”. Ma non è specificato, in questa legge, cosa debba fare in concreto l’ads (acronimo di amministratore di sostegno). La legge parla genericamente di “tutelare gli interessi” dell’amministrato. Quali sono questi interessi? Non è spiegato.
In primis, di fatto, sono i soldi, che deve gestire l’ads. Ma l’ads si è preso il potere, assegnatogli dai giudici tutelari, di gestire l’intera vita della persona ritenuta fragile.
Questa legge, così vaga e omnicomprensiva, ha dato spazio, negli anni, ad abusi di ogni genere. Come può una singola persona decidere quale sia il “bene” di un’altra? E il concetto di bene è quanto di più vago ci sia.
Il risultato è “la prigionia dei vecchi e degli inutili”, in balia delle decisioni di un ads. Il risultato è che migliaia di anziani, che hanno l’unica colpa di essere vecchi “con qualche ombra” vengono internati a migliaia ogni giorno in strutture. L’ultimo parcheggio in attesa della morte.
Ecco il Manifesto che invieremo al Capo dello Stato per porre fine a questo scempio. Firma anche tu, non ti voltare dall’altra parte. Può succedere anche a te, se ti troverai in difficoltà, di avere un amministratore di sostegno.
LA STRAGE DEI VECCHI E DEGLI “INUTILI”.
PER IL LORO “BENE”.
FIRMA ANCHE TU CONTRO L’INTRUSIONE GIUDIZIARIA NELLA VITA DEI SOGGETTI VULNERABILI
Dal 2004 esiste una legge, la n. 6/2004, che ha introdotto la possibilità, per le persone che “per effetto di una infermità ovvero di una menomazione fisica o psichica, si trovano nella impossibilità, anche parziale o temporanea, di provvedere ai propri interessi”, della nomina di un Amministratore di sostegno, con il conseguente instaurarsi di uno stretto controllo giudiziario sulla vita di anziani e soggetti vulnerabili.
A distanza di quasi 20 anni, questa legge sta mostrando gravi crepe: agli Amministratori di sostegno viene attribuito, nei decreti di nomina emessi dai Giudici tutelari, ogni potere. Possono vendere le proprietà degli amministrati, decidere dove devono vivere (non a casa loro, ma in strutture), isolarli dal mondo; possono spezzare legami affettivi decennali, sottrarli alle famiglie, a compagni/e di fatto, amici. Spesso si sostituiscono in toto all’amministrato in ogni decisione economica e/o sanitaria che li riguardi e ne amministrano beni, conto corrente, proprietà, salute.
Non era questo l’intento della legge, che mirava a una custodia amorevole e personalizzata. Nei fatti, l’amministrazione di sostegno si è rivelata un’interdizione mascherata. Affidare centinaia di migliaia di vite a una giustizia già ingolfata, ha comportato enormi abusi che nessuno impedisce. Anzi, autorizzati per legge.
Non c’è più tempo. Questa legge va radicalmente rivista per salvare le vite di troppe persone private, di fatto, di ogni diritto. Persone ricoverate contro la loro volontà con “fine pena mai”. Detenuti senza alcun processo, con l’unica colpa di avere una qualche “menomazione fisica o psichica, anche parziale o temporanea che li priva in tutto o in parte di autonomia nell’espletamento delle funzioni della vita quotidiana”, destinati a vivere l’ergastolo ostativo fino alla morte.
L’associazione radicale “Diritti alla Follia” ha elaborato una organica Proposta di Riforma, al momento ferma, in attesa che il Governo la prenda in considerazione, e che mira a:
1) Garantire il diritto alla difesa, per legge, a chiunque sia oggetto di un ricorso per la nomina di un Amministratore di sostegno. Ricorsi troppo spesso basati su affermazioni generiche senza alcuna prova in supporto. Tipico esempio: “la prodigalità forsennata”.
2) Togliere a un unico Giudice monocratico il potere di decidere sulla vita di una persona, e affidarlo a un Collegio, composto anche da figure specialistiche in materia di disabilità;
3) Stabilire, per gli Amministratori di sostegno, l’obbligo tassativo di non avere in carico più di 1 beneficiario;
4) Riconoscere al beneficiario il diritto ad essere direttamente sentito dal Giudice tutelare;
5) Equiparare, in ordine ai rapporti affettivi da preservare, congiunti di fatto e amici di lunga data, ai congiunti di sangue.
Questo è il nostro manifesto, che raccoglie anche l’urlo silenzioso di chi dice: “Voglio morire a casa mia, non rinchiudermi”.
Firma anche tu, se sei d’accordo, per chiedere al Governo di rivedere la legge 6/2004.
Link utili:
https://dirittiallafollia.it/wp-content/uploads/2021/06/La-realta-dellamm-di-sostegno-in-Italia.pdf
https://dirittiallafollia.it/2022/11/16/proposta-di-riforma-amministrazione-di-sostegno/
https://www.change.org/p/no-alla-reclusione-dei-vecchi-e-degli-inutili-imposta-per-legge
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