scrive Leonardo Caffo:
…Al grido di “aiutiamoli a casa loro” non sarebbero esistiti neanche la Magna Grecia o l’Impero romano, che hanno generato l’Europa. (qui)
Quelle bande che hanno governato l’Italia negli ultimi decenni hanno avuto tutti un nemico, i migranti, di tutti i tipi, che arrivano dal Mediterraneo.
Negli ultimi anni gli svendipatria hanno usato un concetto, quello di sostituzione etnica, si dice che gli italiani (e anche gli europei) vengono sostituiti dai migranti poveri.
Questa affermazione falsa e razzista serve solo a compattare gli italiani contro un nemico (immaginario), ma ripetendolo tutti i giorni, un ritornello senza fine, invade i cervelli dei tanti sfortunati che ascoltano la televisione, e ci credono, per sfinimento.
In questo discorso dell’invasione dei barconi e dei migranti poveri alla Fortezza Italia e alla Fortezza Europa restano fuori alcune cose che non si dicono, se non per sbaglio.
Provo a sottolineare e smontare la retorica dei senza vergogna e a mettere insieme le notizie e i numeri che non vengono considerati sistematicamente.
Dice l’Istat che “899mila Il numero di italiani trasferiti all’estero negli ultimi 10 anni Di questi, 208mila (23%) sono in possesso almeno della laurea” (qui), se ne scrive con chiarezza anche qui.
Leggiamo su Il Fatto Quotidiano che…”La riduzione media delle iscrizioni a Scienze Infermieristiche è del -10% rispetto allo scorso anno accademico: -12,6% al Nord, -15% al Centro e -5,7% al Sud. La Corte dei Conti ha ufficializzato in -65mila unità la carenza infermieristica; in base al Pnrr, ne servirebbero poi almeno altri 20mila per coprire la necessità di infermieri di famiglia e di comunità. Si stima che i 10mila pensionamenti annui raddoppieranno dal 2029; inoltre quasi 30mila infermieri italiani sono andati all’estero e ne continuiamo a perdere oltre 3mila ogni anno.” (qui).
In Italia ci sono pochi infermieri e medici per tre motivi:
i carichi di lavoro insostenibili,
le retribuzioni basse (molti infermieri e medici espatriano per migliori condizioni di lavoro e stipendi migliori),
il numero chiuso.
Nessuno ha il coraggio e la volontà di trovare soluzioni ai problemi, eppure è semplice, seguendo le logiche economiche di cui si riempiono la bocca i nostri governanti (da 40 anni?).
Se si vuole trattenere i lavoratori che vanno via, dice l’economia, basta ridurre i carichi di lavoro, aumentare di molto gli stipendi, abolire il numero chiuso, le leggi economiche della domanda e dell’offerta funzionano così.
Bisognerà togliere dalla Costituzione il pareggio di bilancio e inserire il DIRITTO A NON EMIGRARE (qui un illuminante articolo di Gerardo Lisco).
Ma cosa fa il governo italiano? Compra la forza lavoro di 60-70mila infermiere/i dall’India, con un accordo con il governo indiano.
Esattamente come negli anni cinquanta, quando l’Italia ha venduto esseri umani alla Francia, al Belgio, all’Europa con accordi fra governi, per fare i minatori e gli operai, trattati come non persone.
Provate a pensarci, tutti noi (con le nostre imposte) formiamo infermieri e medici, e poi li “doniamo” ai paesi ricchi.
Tanto possiamo comprare lavoratrici e lavoratori dall’India.
Devono essere le “compatibilità economiche” quelle che guidano i comportamenti dei nostri governanti, una nuova divisione internazionale del lavoro, la distruzione del Sistema Sanitario Nazionale a favore delle strutture private, fra le altre cose.
Chi sono i governanti? Sono parlamentari nazionali e regionali (ben rappresentati da disonorevole Fassino), tutti loro hanno competenze legislative nella Sanità, e troppo spesso interessi personali e massonici guidano le loro decisioni.
Più sono i governanti meno sono responsabili, uno dei difetti della democrazia, io ho alzato una mano, io ho schiacciato un bottone, io ho messo una firma, io ho eseguito gli ordini, io non sapevo, io non capivo.
Quando gli stolti parlano di Sostituzione Etnica, i poveracci guardano i barconi dei migranti a reti unificate, non i milioni di italiani che lasciano l’Italia.
Dovremmo riuscire a costringere le migliaia di governanti a passare una settimana in un barcone, alla deriva, senza sapere se e quando arrivano, con un litro d’acqua calda da bere, e due merendine.
E se riescono ad arrivare sulla terraferma direi che sia giusto che trascorrano due mesi in un CPR, senza documenti, e come ciliegina sulla torta, quando escono, stiano 18 ore in un pronto soccorso, aspettando il loro turno.
Ma è solo un sogno, per loro un incubo.
Allora, che fare? E come?
Per approfondire:
https://www.dimensioneinfermiere.it/infermieri-italiani-indiani/
https://www.labottegadelbarbieri.org/la-fuga-dei-cervelli-italiani/
https://www.labottegadelbarbieri.org/a-cosa-serve-il-numero-chiuso/
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