Se si mettessero d’accordo, almeno eviterebbero le contraddizioni.
Il presidente del consiglio Giorgia Meloni in una lettera inviata al
cancelliere tedesco Olaf Scholz ha scritto: “È ampiamente noto che la presenza
in mare delle imbarcazioni delle Ong ha un effetto diretto di moltiplicazione
delle partenze di imbarcazioni precarie che risulta non solo un ulteriore
aggravio per l’Italia, ma allo stesso tempo incrementa il rischio di nuove
tragedie in mare”.
La lettera è stata scritta in riferimento al finanziamento di alcune Organizzazioni
non governative (Ong) che soccorrono i migranti nel Mare Mediterraneo da parte
del governo tedesco.
A rincarare la dose è arrivata anche una dichiarazione su Instagram del
vicepremier leghista e ministro delle Infrastrutture e dei trasporti Matteo
Salvini: “Governi stranieri, che finanziano associazioni private straniere, per
riempire di clandestini l’Italia. Vergognoso, inaccettabile”.
Probabilmente né Meloni né Salvini hanno ascoltato le parole del ministro
della Difesa Guido Crosetto, che ad una agenzia stampa ha affermato: “Per
quanto riguarda i salvataggi in mare, voglio rammentare agli amici tedeschi che
quelli effettuati dalle Ong rappresentano appena il 5%”. E con orgoglio
patriottico Crosetto ha sottolineato che “anche l’Italia salva, e ha salvato,
migliaia di persone, anche senza l’aiuto delle Ong”.
A completare l’opera delle prese di posizione governative non poteva
mancare il secondo vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani, che ha
precisato: “Il problema c’è ma va affrontato in maniera solidale, non in modo
egoistico. La frontiera sud dell’Europa siamo noi”.
Prescindendo dalle palesi contraddizioni, sorgono spontanee alcune domande.
A Giorgia Meloni: perché non si pone la domanda perché questi migranti
rischiano la vita su imbarcazioni precarie cercando di attraversare il
Mediterraneo?
A Matteo Salvini: che cosa direbbe il governo italiano se il governo
tunisino protestasse perché l’Italia sta finanziando le Ong italiane presenti
in Tunisia?
A Guido Crosetto: se le Ong si occupano soltanto del 5% dei salvataggi,
perché ci si preoccupa così tanto e perché si farebbe volentieri a meno di
questo aiuto?
Ad Antonio Tajani: se il problema va affrontato in modo solidale, perché
non sostenere e incoraggiare tutte le organizzazioni disponibili ad aiutare chi
si trova in difficoltà?
Purtroppo, come spesso accade in politica, la logica non va d’accordo con
la propaganda.
Come scrisse Gore Vidal, “le parole servono a confondere, cosicché in periodo
di elezioni la gente voti solennemente contro i suoi stessi interessi”.
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