Andy, nel 1943, a nove anni, viene messo su un pullman e mandato per un po' di giorni dai nonni.*
Viene trattato come un ospite eccezionale, come forse succedeva con tutti, l'ospitalità un tempo è stata una cosa sacra.
Andy è un bambino, ma viene trattato come se fosse già grande, lui guarda, partecipa, contribuisce, sono giorni in cui inizia a diventare un ometto, amato da tutti.
Il libro è davvero bellissimo, il viaggio di pochi chilometri, a nove anni, il viaggio più importante della vita.
Cito alcune righe davvero belle e importanti, ma tutte le pagine sono memorabili, semplici, gentili, accoglienti.
Il vero quesito per chi è anziano e morente, credo, non è se si è amato e se si è stati amati a sufficienza, ma se si è stati abbastanza grati per l'amore ricevuto e dato, in qualunque misura. […] Preghiamo per poter avvertire gratitudine fino alla fine. (p. 118)
buona (straordinaria) lettura.
chissà se Peter Handke ha conosciuto Andy
Quando il bambino era bambino – Peter Handke
andava con le braccia a penzoloni,
voleva che il ruscello fosse un fiume,
il fiume fosse una corrente,
e questa pozzanghera il mare.
non sapeva di essere bambino,
tutto era per lui animato,
e tutte le anime erano una.
non aveva opinione su niente,
non aveva abitudini,
sedeva spesso a gambe incrociate,
e di colpo cambiava posizione,
aveva un vortice nei capelli
e non faceva facce da fotografare.
era il tempo delle seguenti domande:
Perché io sono io e perché non tu?
Perché io sono qui e perché non là?
Quando è iniziato il tempo e dove finisce lo spazio?
È forse la vita sotto il sole nient’altro che un sogno?
Ciò che vedo, sento e odoro
è forse solo l’apparenza di un mondo di fronte al mondo?
Esiste realmente il male e persone che sono veramente cattive?
Come può essere, che io, che sono,
prima di essere, non ero,
e che io, che sono, un giorno
non sarò più quello che sono?
si strozzava con gli spinaci, i piselli, il riso al latte,
e con il cavolfiore bollito.
E adesso mangia tutto ciò, e non solo per necessità.
si svegliò una volta in un letto sconosciuto
e ora succede sempre così,
molte persone gli sembravano belle
e ora solo in qualche caso fortunato,
si immaginava chiaramente il Paradiso
e ora ne ha solo il presentimento,
non poteva pensare al nulla
e oggi rabbrividisce al solo pensiero.
giocava con entusiasmo
e ora è tutto immerso nella cosa come allora solo
quando questa cosa è il suo lavoro.
gli bastavano per nutrirsi mela, pane,
ed è ancora così.
le bacche gli cadevano in mano, come solo le bacche sanno cadere
e ora è ancora così,
le noci fresche gli raspavano la lingua
e ora è ancora così,
aveva su ogni montagna
la nostalgia di una montagna sempre più alta
e in ogni città
la nostalgia di una città sempre più grande,
prendeva sulla cima di un albero le ciliegie tutto euforico,
come è ancora oggi,
aveva timore verso ogni straniero
e ne ha tutt’ora,
aspettava la prima neve,
e la aspetta ancora.
lanciava un bastone contro l’albero come una lancia,
e ancora oggi continua a vibrare.
Romanzo davvero molto bello che tratta temi cari all'autore
come la vita quotidiana rurale, scandita dai ritmi naturali dell'agricoltura,
il senso di appartenenza ad una comunità, i legami famigliari e valori come
l'amicizia e l'amore. Il libro ci immerge nel viaggio in solitaria (tramite
l'autobus) del giovane Andy da Hargrave a Port William in campagna, in visita
ai nonni paterni e materni. I primi, vivono in autentica armonia con la terra
di cui si nutrono e la natura, non possedendo ne mezzi come l'auto e nemmeno
l'elettricità, mentre i secondi sono più moderni (il nonno materno Mat Feltner
possiede un'auto con la quale va a prendere il nipote a casa dei nonni Catlett)
ma sempre profondamente radicati alla vita rurale. La vita quotidiana con tutti
i dettagli che accadono nelle fattorie dei nonni ci viene narrata dallo stesso
Andy, il quale con gli occhi di un bambino ci racconta il mondo rurale di Port
William, i suoi personaggi e le loro storie. La voce narrante si scoprirà
essere quella di Andy oramai anziano che ricorda narrando gli episodi della sua
infanzia.
Andy Catlett, ormai vecchio, ci racconta di quando, a nove
anni, si recò, da solo, in autobus, da Hargrave, dove abitava con i genitori e
il fratello Henry, a Port William, per trascorrere alcuni giorni con i nonni
sia paterni che materni. Hargrave e Port William sono nel Kentucky e distano,
tra di loro, appena dieci miglia. Per Andy quel breve viaggio finì per essere
una pietra miliare nella sua formazione. Quando lo compì era da poco passato il
Natale del 1943, "un anno crudele e funesto; in Europa c'era la guerra.
Durante quei giorni, trascorsi dai nonni, non successe nulla di eccezionale,
c'era il trascorrere quieto della vita quotidiana: la nonna che faceva le
frittelle e la torta di more e che non lesinava nello zucchero, che era
razionato per via della guerra, c'erano le mucche da mungere, il freddo
pungente, il tepore della stufa a legna, le chiacchierate di un pugno di operai
che lavoravano il tabacco, i perdigiorno di Port William che oziavano dal
barbiere, la pace della vita familiare, il problema razziale sullo sfondo...In
questa serena quotidianità, nel cuore del fanciullo Andy, germogliarono i
grandi temi che attengono all'uomo: la vecchiaia, la morte, la guerra, la
dignità dei doveri quotidiani, il rispetto per gli altri, l'amore per la
natura... Adesso, che Andy è vecchio, rivede il nonno, che seduto sulla sua
sedia a dondolo, vicino alla stufa, rifletteva. Ora Andy, che è avanti con gli
anni, sa su cosa riflettesse il nonno e dice: "Sono diventato vecchio per
capire quali fossero i suoi pensieri. Pensava a tutto quel tempo, che quand'era
ragazzo doveva essergli sembrato un'eternità e che adesso sembrava così poca
cosa. Pensava alle persone che ricordava, ormai morte, a quelle che erano
arrivate e se n'erano andate prima che lui nascesse, e a quelle che sarebbero
arrivate e se ne sarebbero andate dopo di lui, e al posto che occupava in quel
lungo corteo..."
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