Di recente, il ministero dell’Economia e delle Finanze ha dato il via a una campagna pubblicitaria volta a promuovere l’emissione dei titoli di Stato noti come “Btp Valore”, programmata dal 26 febbraio al 1 marzo. Tuttavia, dietro ai toni apparentemente positivi della pubblicità, nella quale una coppia di anziani annuncia che sta per andare in crociera proprio grazie all’investimento in Btp Valore, emerge una narrazione che richiede un’analisi più critica e ponderata.
Il cuore
della questione risiede nella percezione che tale campagna pubblicitaria
potrebbe veicolare un messaggio ottimistico piuttosto eccessivo,
suggerendo che gli investimenti in strumenti finanziari come i Btp possano
garantire rendimenti notevoli nel breve periodo, senza adeguata menzione dei
rischi associati a tali operazioni finanziarie.
Cos’è Btp
Valore?
Btp è
l’acronimo di “Buoni del Tesoro Poliennali” e
rappresentano obbligazioni emesse dallo Stato italiano
per finanziare la spesa pubblica. Il termine “poliennale” si riferisce alla
durata dell’obbligazione, che supera un anno e prevede il pagamento di cedole,
ovvero interessi periodici prima della scadenza.
I Btp
funzionano essenzialmente come i prestiti: lo Stato riceve un
capitale immediato dalla vendita dei titoli, impegnandosi a restituire un
importo maggiore al termine dell’obbligazione. Questi titoli possono essere
negoziati più volte e il loro prezzo è influenzato dal rischio associato
all’investimento. Le cedole del Btp Valore sono elargite trimestralmente ai
sottoscrittori fino alla primavera del 2030.
Come spiega
il sito Pagella Politica, il rendimento minimo garantito
sarà del 3,25 per cento per i primi tre anni e del 4
per cento dal quarto al sesto anno. Un Btp “semplice” con una scadenza
simile (cinque anni), oggi offre un rendimento intorno al 3,3 per cento annuo.
Non è un rendimento basso, ma nemmeno un rendimento che farà diventare ricchi.
Qual è il
rischio associato
I Btp Valore
sono stati concepiti per il pubblico retail, come famiglie e
piccole imprese, offrendo, come detto, rendimenti più alti rispetto alla media
di questi strumenti finanziari. Tuttavia, i rendimenti non devono
essere interpretati come garanzia di ricchezza rapida: considerando
l’inflazione e l’attuale scenario dei tassi di interesse, i rendimenti offerti
sono allineati con obbligazioni simili emesse da altri Stati o aziende con
rischio comparabile.
Inoltre, la
campagna pubblicitaria governativa, spiega ancora Pagella Politica, non
affronta il “rischio di prezzo”, ovvero la possibilità che il valore delle
obbligazioni subisca una diminuzione nel tempo. In caso di crisi di fiducia,
simile a quella vissuta tra il 2011 e il 2023 con la crisi dei debiti sovrani,
il valore di mercato delle obbligazioni potrebbe precipitare. Se gli
obbligazionisti decidono di non vendere, non si incorre in perdite dirette,
poiché lo Stato continua a erogare i pagamenti periodici (cioè le cedole) e a
rimborsare il capitale alla scadenza. Chi volesse invece riscattare gli
investimenti per ottenere liquidità immediata, potrebbe dover vendere le
obbligazioni a un prezzo inferiore rispetto a quello di acquisto. Questo
rappresenta un rischio per gli investitori, che potrebbero trovarsi a incassare
meno rispetto all’investimento iniziale.
È importante
tenere conto anche del rischio di default, che si verifica quando
l’emittente non è in grado di pagare le cedole, il rimborso finale o entrambi.
Sebbene l’ipotesi di default per i titoli di Stato di Paesi avanzati come
l’Italia sia considerata piuttosto remota, rimane comunque un
rischio esistente, quindi da considerare.
Non si
guadagna nell’immediato
Insomma, la
campagna pubblicitaria del ministero lascia trasparire l’idea che investire in
Btp Valore porti a guadagni immediati, con la possibilità di finanziare una
crociera. Ma a una valutazione più accurata è chiaro che ottenere una crociera
nel breve periodo richiederebbe un investimento nell’immediato molto
significativo: non proprio l’idea suscitata nel vedere la coppia di anziani
protagonisti della pubblicità.
Per rendere
più chiaro il concetto, la testata giornalistica Wired ha creato ad hoc un
simulatore di calcolo: in base alla cifra che si intende investire, il semplice
algoritmo è in grado di calcolare il tasso di rendimento alla fine dei 6 anni,
quindi al 2030. Il simulatore ha però due limiti, riportati da Wired: non è
possibile stabilire quanto costerà effettivamente una crociera nel 2030 (per
via dell’inflazione, per esempio) e alla cifra finale andrebbero
sottratte le tasse: pur trattandosi di interessi su una somma che i
cittadini prestano allo stato, quest’ultimo chiede comunque di vedersi
riconoscere un tasso del 12,5%.
Fatte queste
premesse (che confermano quanto il “guadagno” non sia immediato), il
calcolatore di Wired dimostra che per ottenere un rendimento di circa 1.500
euro (cifra minima, al momento, per poter permettere a una coppia di pensionati
qualche giorno nel Mediterraneo) è necessario investirne 7mila in Btp
Valore. Per guadagnare circa 5mila euro in rendimenti, cifra attualmente
più vicina a una crociera all-inclusive, è necessario investire
almeno 20mila euro in Btp.
Occorre
maggiore trasparenza, soprattutto dallo Stato
In
conclusione, la pubblicità dei Btp Valore, sebbene miri a presentare
un’opportunità di investimento, dovrebbe quindi essere più esplicita
riguardo ai rischi associati agli strumenti finanziari. Come detto,
mentre le obbligazioni statali sono generalmente considerate sicure, non sono
esenti da rischi, incluse fluttuazioni di prezzo, variazioni di mercato e il
rischio di default.
Una
valutazione equilibrata degli investimenti in Btp Valore è necessaria
per gli investitori, evidenziando sia le potenzialità che i rischi
connessi. Una maggiore trasparenza nella comunicazione potrebbe favorire una
comprensione più accurata e informata delle opportunità di investimento offerte
dal governo. Insomma, l’educazione finanziaria – che entrerà de facto anche nelle scuole, a partire
dal prossimo anno scolastico – deve partire dallo Stato.
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