so benissimo di non
guadagnare consensi, ma piuttosto disapprovazioni, con questa serie di post su due diritti costituzionali: quello all’autodeterminazione delle cure e
quello all’istruzione, entrambi calpestati dal governo Gentiloni con la legge
sui vaccini obbligatori.
immagino anche lo scandalo e
il disappunto specifico: ma come? un ex preside contro i vaccini a scuola?
inutile dire ancora una
volta che non sono affatto contro i vaccini, ma che trovo folle che si pretenda
di impedire l’accesso alla scuola materna ad un bambino non vaccinato e già
iscritto, senza condurre prima, per legge, un’azione adeguata di informazione
dei suoi genitori, e in assenza di una evidente e conclamata situazione di
pericolo.
che e` difficile immaginare
che ci sia, considerando che la vaccinazione non viene chiesta alle
operatrici della scuola e alle insegnanti.
. . .
non credo neppure di
spostare una sola opinione della cosiddetta opinione pubblica…, salvo che per i
giudizi negativi sulla mia persona che cresceranno ancora un po’.
pazienza, non rinuncerò per
questo a dire quello che mi sembra giusto.
anzi, intendo aprire su
questo blog una pagina parallela a quella che tenevo di
un anno fa sulla legge deforma costituzione di Renzi.
infatti la violazione
attuale dei diritti costituzionali dei cittadini mi pare ben più grave di
quella di allora.
quella era principalmente
riferita ai poteri politici e dunque suscitava l’attenzione frenetica dei media, mentre questa entra nella vita di decine di migliaia di persone, come
storia di ordinaria vessazione statale, e dunque interessa molto di meno.
. . .
però mi sono confortato un
poco oggi leggendo che nella Regione Lombardia sono state nuovamente confermate
le norme di normale buonsenso che graduano almeno un poco l’applicazione delle
forsennate disposizioni Lorenzin-Fedeli, e che erano state sospese dopo le
proteste della ministra.
notizia che peraltro ho trovato soltanto nella stampa locale.
e leggo che finalmente anche
le associazioni dei presidi hanno fatto sentire una voce critica e di
disagio della categoria:
anzi, adesso ho capito di
essere così contrario alle modalità previste da questa legge, proprio perche
sono un preside in pensione.
questa legge rozza poteva
essere partorita soltanto da due ministre come la Lorenzin e la Fedeli,
quest’ultima, palesemente, del tutto lontana da ogni sensibilità didattica
e da ogni autentica consapevolezza di che cos’è la scuola.
proveniente da quel mondo del sindacalismo scolastico che è uno dei non
troppo nascosti protagonisti del dissesto in atto della scuola italiana.
. . .
dice la Disal, una delle associazioni dei dirigenti scolastici:
«Non devono metterci nelle condizioni di dover fare i
carabinieri.
soprattutto di questi tempi,
aggiungo io.
Stiamo applicando la legge sui vaccini ma ci sentiamo
presi tra l’incudine del principio etico dell’accoglienza e del diritto allo
studio e il martello della tutela della salute.
La legge ci concede 10 giorni prima di trasmettere la
lista degli inadempienti alle Asl e noi stiamo utilizzando questo tempo per
spiegare alle famiglie come adeguarsi, anche perché in molti casi non sono
ideologicamente contrarie ai vaccini, ma magari non hanno capito cosa fare o
semplicemente sono tornate ora dalle vacanze.
Niente pugno duro ma dialogo con le famiglie.
e` stata chiesta anche
qualche deroga nelle scadenze, subito rifiutata.
ma e` inutile rivolgersi
alle due forsennate virago del vaccinismo forzato.
certo, voi mi capite che se la
Regione Lombardia leghista è più sensata di un governo a guida sedicente
democratica…
. . .
l’ANP, Associazione Nazionale Presidi:
Ci stanno facendo fare un lavoro di accertamento delle
documentazioni che non è il nostro ma di chi ha competenze sanitarie nelle Asl.
perfino qualche Direttore
Regionale mostra quel buon senso che manca nelle disposizioni ministeriali.
Il direttore generale dell’Emilia Romagna ha stilato
le linee guida per i presidi, invitandoli a un lavoro di persuasione con
telefonate, mail e incontri, evitando «qualsiasi conflitto relazionale e
clamore comunicativo con le famiglie».
quel che ci si doveva
aspettare dai Ministeri dell’Istruzione e della Sanita`, mi pare…
. . .
ma il buongiorno si vede dal mattino:
«Denunce a presidi che non segnalano i non vaccinati»
(Corriere della sera, 17 maggio 2017). la
ministra Lorenzin all’opera.
inutile persino che il
Garante della Privacy abbia vietato il flusso dei dati sullo
stato vaccinale degli alunni dalle asl alle scuole: le scuole potranno inviare all’asl gli elenchi degli iscritti ma l’asl non potrà inviare alle scuole la situazione
vaccini dei bambini.
e allora?
Per chi viola la legge sulla privacy sono previste
pesanti sanzioni penali oltre che amministrative.
. . .
da aggiungere che, come ogni
provvedimento autoritario e fascistoide, il provvedimento sta distruggendo il clima
delle scuole e determinerà contrapposizioni e discriminazioni.
ci vuol poco a rappresentare
un bambino non vaccinato come un potenziale untore.
Nelle chat dei genitori in questi giorni se ne sentono
di ogni colore: rappresentanti
di classe dotati di liste di bimbi “irregolari” sui vaccini, maestre che interrogano i ragazzini sul loro
stato vaccinale davanti a tutti, bidelli che sulla porta indicano chi è
vaccinato e chi no.
Una situazione esplosiva.
e non e` difficile capire
che le liste dei bambini non vaccinati diventano automaticamente una schedatura
ideologica dei loro genitori e una individuazione dei dissenzienti…
. . .
del resto la circolare
operativa per le scuole congiunta delle due ministre e` soltanto dell’1 settembre e immagino chi sta ancora facendo il mio lavoro e in questa
fase dell’anno scolastico, alle prese con la buona scuola in sfacelo dei provvedimenti renziani.
con l’occasione faccio
ammenda: avevo scritto di non ritenere possibile che un ministro
dell’istruzione facesse proprie le indicazioni su come respingere dalla scuola
bambini regolarmente iscritti senza nessuna motivazione autentica di pericolo.
e invece eccola la sua
firma, sotto queste disposizioni dal tono esclusivamente burocratico e
poliziesco: un esempio di prosa deteriore degno della Corea del Nord, non
dell’Italia, e destinato a creare non poco disagio negli operatori scolastici
piu` sensibili:
. . .
due perle, scelte quasi a
caso, qui dentro:
La scuola trasmetterà all’ASL la documentazione
presentata dai genitori, nel rispetto della legge sulla privacy (che vieta di farlo, pare…).
Il diniego di accesso va comunicato ai genitori con
comunicazione scritta adeguatamente motivata: bel modo di scaricare la
patata bollente sui dirigenti scolastici.
e, se un dirigente
scolastico non dovesse giudicarla, in coscienza, adeguatamente motivata
quell’esclusione, ad esempio, in assenza di minori a rischio di infezione nella
classe o nella scuola?
. . .
ma il web ribolle di tanti piccoli imitatori di
Burioni, che mi permetto di chiamare tanti piccoli Burini, che esprimono il loro appoggio superficiale
e grossolano a misure che lo sono altrettanto e non stanno ne` in cielo ne` in
terra, ma soltanto in Italia.
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