Il livello del dibattito pubblico sui fenomeni migratori, lo sappiamo, è
quello che è: sconsolante. A stupire ogni volta è l’assoluta mancanza di dati
di fatto in grado di giustificare, almeno parzialmente, le paure sociali
generate dalla costante polemica politica sui migranti. Secondo alcuni di questi dati, scopriamo che l’Italia è l’ottavo
paese al mondo per numero di emigranti (250.000 nel 2016), un dato che ha fatto
preoccupare persino l’Ocse. In Italia c’è in effetti un problema migratorio, ma
nel senso contrario rispetto alla vulgata comune: posta nella classifica dopo
il Messico e prima del Vietnam, dall’Italia si emigra troppo. Gli italiani,
insomma, raccontati come accoglitori riluttanti di stranieri in fuga, sono
piuttosto un popolo accolto dagli altri paesi. Basterebbe solo questo dato per
destituire di fondamento qualsiasi polemica politica sul fenomeno migrante in
Italia. Ma ce n’è un altro altrettanto decisivo per smontare le narrazioni
razziste che egemonizzano il confronto politico: a fronte dei 250.000 italiani
emigrati, nel 2016 sono entrati in Italia complessivamente
181.000 migranti. Il saldo è negativo per 69.000 persone! L’Italia, insomma, è
un paese che si sta lentamente svuotando. Oltretutto, bisogna aggiungere che
dei 181.000 arrivati una quota importante transita per l’Italia verso altri
paesi. Ma facciamo pure conto che rimangano tutti qua da noi: in Italia ogni
anno escono più persone di quante ne entrino. Di quale “invasione” stiamo
parlando? Per capire i termini della questione: nel 2015 in Italia sono
sbarcate 153.000 persone. “Invasione!”, gridavano Lega e Pd, Cinquestelle e
Forza Italia. Nello stesso periodo in Grecia (in Grecia, un paese di 10 milioni
di abitanti e grande un terzo dell’Italia) sono sbarcate 856.000 persone. Si
dirà che l’Italia già ne accoglie tanti, di migranti. Non è vero neanche questo: siamo all’11° posto
nel mondo, al 6° in Europa e al 5° persino restringendo il cerchio alla sola
Unione Europea. Si dirà che tanti di questi paesi sono piccoli e non contano
nella classifica, ad esempio la Svizzera ha il 22% di popolazione migrante sul
suo territorio. Purtroppo non possiamo confortarci neanche stavolta: tutti i
paesi grandi come o più dell’Italia hanno più migranti sul proprio territorio.
E allora, come fare per raccontarci come paese (troppo) accogliente per il suo
(presunto) benessere? Niente: siamo un paese povero, che genera emigrazione, e
che non si sobbarca neanche il costo della fisiologica immigrazione originata
esclusivamente dalle avventure militari e dai processi di impoverimento che i
paesi come l’Italia fomentano nel mondo. Anche questo dev’essere colpa della
disinformazione migrante.
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