giovedì 16 novembre 2023

Vita di Nullo - Diego Marani

una storia di ragazzi negli anni settanta in un luogo che è la Provincia italiana,

ragazzi che crescono in una piccola cittadina, bastardo posto, con quello che succede ai giovani dappertutto, gelosie, invidia, innamoramenti, vendette, corse, sport, sfide, e uno di loro è la vittima prescelta, oggi si direbbe bullizzato.

ma poi...

buona (come eravamo) lettura.


 

 

Vita di Nullo è il romanzo della provincia italiana, una ballata intensa cantata da eroi troppo grandi per le piazze in cui abitano. Il palcoscenico è un bar che ha la sacralità di una chiesa e un sacerdote indiscusso, Nullo, che regna su un popolo di rivoluzionari, come Belaghega l’inventore di parole, Patecia il collezionista di tristezze e Scandul, barrelliere per mestiere e pescatore per vocazione. Da quando Nullo è sparito nessuno più sorride al bar, perché lui era l’anima dell’intero paese. Sovrappeso e sognatore fin da bambino, vittima sacrificale dei coetanei eppure insostituibile animatore di ogni serata, Nullo è uno di quei lucidi folli che fioriscono nella provincia italiana. Ha idee strampalate, geniali, è lo zimbello del gruppo ma riempie la vita di tutti. È vittima e carnefice dei larghi vuoti della pianura padana. Ora Nullo ha finalmente l’occasione della vita per uscire dalla provincia e conquistare la platea del mondo.

da qui

 

Il palcoscenico è un bar che ha la sacralità di una chiesa e un sacerdote indiscusso, Nullo, che regna su un popolo di rivoluzionari, come Belaghega l’inventore di parole, Patecia il collezionista di tristezze e Scandul, barrelliere per mestiere e pescatore per vocazione. Da quando Nullo è sparito nessuno più sorride al bar, perché lui era l’anima dell’intero paese. Sovrappeso e sognatore fin da bambino, vittima sacrificale dei coetanei eppure insostituibile animatore di ogni serata, Nullo è uno di quei lucidi folli che fioriscono nella provincia italiana. Ha idee strampalate, geniali, è lo zimbello del gruppo ma riempie la vita di tutti. È vittima e carnefice dei larghi vuoti della pianura padana. Ora Nullo ha finalmente l’occasione della vita per uscire dalla provincia e conquistare la platea del mondo. Lascerà la sua opera incompiuta?

da qui

 

Nel pieno della provincia padana, quella buia e rorida di umidità, un gruppo di amici ‒ o solo sopravvissuti del niente che regna intorno a loro, e dentro ‒ si ritrova al bar. Sono stati bambini insieme e ora, anche se la vita ha provato a dare ad ognuno una direzione personale, resistono uniti in un moto religioso che li concentra intorno al bar e alla piazza paesana, nucleo sacro del culto. Patecia il dissipatore, Belaghega che inventa parole durante gli stranianti turni di controllo dei tubi in uno sperduto pozzo di gas, Tamplon studente di medicina che potrebbe permettersi le migliori cerchie cittadine e invece appena ha un momento libero sgattaiaola al bancone con i suoi amici disoccupati figli ed eredi del proletariato provinciale. E a raccordare tutte le tristezze, a dare motivo d’esistere al gruppo, c’è Nullo. Il panzòn, che raccoglie e canalizza le energie di tutti ingurgitando insulti e scherni e trasformandoli in equilibrio generale, in carburante per nuova vita, nuovi aneddoti, nuove cattiverie gratuite. Ma l’equilibrio si rompe irrimediabilmente quando Nullo decide improvvisamente di non mettere più piede al bar, privando il gruppo delle sue provocazioni, dei suoi spunti di conversazione strampalati con i quali scopre il fianco a vantaggio dell’ilarità degli amici. La sparizione getta tutti in uno stato stordito, al limite tollerabile di resistenza alla mera quotidianità, dividendo inesorabilmente una tristezza sociale in frantumi di solitudini…

da qui

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