Se non si hai mai letto niente di John Berger, “Modi
di vedere” può essere un buon inizio, per apprezzare la ricchezza e la
profondità dei temi che interessano John Berger. Pochi meglio di lui fanno propria la
frase di Terenzio: “Sono un uomo e nulla di ciò che è umano mi è estraneo”.
Nel libro, curato da Maria Nadotti, si parla dei premi
letterari e cosa fare dei soldi che li accompagnano, dèll’utilità e umanità
delle prigioni (sotto forma di una lettera a Raymond Barre), di un viaggio di
Palestina, di un libro di foto di lavoratori, della sua esperienza di scrittore
per il cinema insieme ad Alain Tanner, di un pilota in difficoltà, di Nazim
Hikmet e della sua poesia, di Tiziano, il pittore, in un colloquio con la figlia
Katya, su Caravaggio, su Hieronymus Bosch e la resistenza degli zapatisti.
Il libro inizia così:
Discorso di accettazione del «Booker Prize per la letteratura»
Dal momento che mi avete assegnato questo premio, forse vi interesserà sapere, in breve, che cosa esso significhi per me. Trovo ripugnante la competitività dei premi. E, nel caso di questo specifico premio, la pubblicazione della lista dei finalisti, la suspense pubblicizzata ad arte, la speculazione sugli scrittori coinvolti, neanche fossero cavalli, l'enfasi complessiva su vincitori e vinti, tutto è falso e fuori posto, visto che si tratta di letteratura. Tuttavia i premi agiscono da stimolo: non tanto per gli scrittori, ma per gli editori, i lettori e i librai. Di conseguenza il valore culturale di fondo di un premio dipende da ciò che sa stimolare. Un premio può stimolare il conformismo del mercato e il consenso dell'opinione comune; oppure l'indipendenza dell'immaginazione tanto del lettore quanto dello scrittore. Se si limitano a stimolare il conformismo, i premi non fanno che assicurare il successo nel senso convenzionale del termine. Non sono che l'ennesimo capitolo di una storia di successi. Se stimolano l'indipendenza dell'immaginazione, incoraggiano invece la voglia di cercare alternative. O, per dirla molto semplicemente, incoraggiano a porsi delle domande…
da qui
In rete si trova una trasmissione del 1972, della
BBC, di John Berger, intitolata “ Modi di vedere”, una di quelle cose che avresti
voluto vedere e non sapevi che esistevano:
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