storie di donne raccontate da un uomo, magari non è come se fossero scritte da donne, ma Matteo Bussola se la cava molto bene.
le storie sono intriganti, raccontano momenti e temi importanti per le protagoniste e non sempre sono scontate, anzi...
buona (femminile) lettura.
…Le donne di Il
rosmarino non capisce l’inverno sono diverse tra loro per età,
cultura, estrazione economica e condizione sociale, ma ognuna di loro offre una
risposta all’interrogativo che Bussola si pone nell’introduzione: «A cosa pensa
una donna quando, assordata dalle voci di tutti, capisce all’improvviso di
avere soffocato la propria? Di non essersi mai davvero prestata ascolto?». Le
protagoniste si trovano infatti ad affrontare difficoltà apparentemente
insuperabili o cambiamenti radicali, situazioni che le spronano a zittire i
pregiudizi, le etichette e i commenti altrui per iniziare a dare ascolto solo
alla loro voce.
Le vite di queste
donne si intrecciano e ritornano in diversi punti della raccolta: la
protagonista di un racconto ritorna così in altri
racconti come comparsa o come personaggio secondario. I rimandi interni tra le
storie diventano evidenti solo nell’ultimo racconto in cui una donna senza nome
rivela il fulcro di questa intricata rete di relazioni. Inoltre, il racconto
finale si ricollega al primo: un invito, in un certo senso, a rileggere l’opera
per cogliere il legame che unisce tutte le protagoniste…
…Il
titolo del libro non è scelto fortuitamente, e con lo sfogliare delle pagine,
si nota la delicatezza con la quale l’autore ha introdotto questa pianta,
all’interno di precisi racconti, rendendone chiarissimo, oltre che profondo, il
significato. Il rosmarino è forte, resistente e caparbio, non teme il freddo,
ma lo affronta, e non ha bisogno di esser di bell’aspetto, perché perfetto così
com’è.
Le
protagoniste di questo libro non sono personaggi eccelsi, né dotate di
caratteristiche particolari. Sono donne normali, in cui chiunque può
immedesimarsi. Le loro storie danno modo di riflettere molto sull’ordinarietà
della vita, sui momenti, sulle cose davvero importanti, e su molte altre, che,
invece, sottovalutiamo o diamo per cliché. A questo proposito,
questo libro si prefigge di abbattere ogni tipo di cliché e ci riesce
benissimo. Sara, Giuseppina, Maddalena, Greta e Martina, Alma cercano di fare
la cosa giusta, talvolta assecondando solamente il volere e le aspettative
degli altri, come ha fatto Margherita, oppure seguendo solamente il proprio
istinto, anche a discapito di perdere le persone che ami, come ha fatto
Isabella. Amori in tutte le forme e sfaccettature, intrighi,
tradimenti, scelte discutibili e non, gesti di cortesia, di convenienza,
affetti, nuovi inizi e consapevolezze, questo libro affronta le tematiche più
svariate.
…Essendo delle
storie brevi, si ha forse la sensazione di star leggendo 18 incipit di
ipotetici romanzi a sé stanti. Si arriva spesso alla fine del racconto
pensando: “cosa è successo dopo?”. Non si ha il tempo di
“affezionarsi” perché quando si inizia ad empatizzare, si cambia storia.
L’ennesimo uomo che parla per le donne
Quello che
però lascia “perplessi” è il perché un uomo senta l’esigenza di scrivere di
donne in questo modo così “sostitutivo”. Certamente non è il primo autore uomo
che scrive di donne facendole parlare in prima persona e quindi interpretandone
pensieri e sentimenti. L’autore stesso, quasi a volersi “giustificare” ha
dichiarato:
“Ho deciso
di scrivere di donne perché non sono una donna. Perché ho la sensazione di
conoscerle sempre poco, anche se vivo con quattro di loro. E perché è più utile
scrivere di ciò che vuoi conoscere meglio, invece di ciò che credi di conoscere
già”.
E questa
poca conoscenza della donna si evince tutta, a tratti, in alcuni racconti,
seppur piacevoli, un poco banali e quasi stereotipati. A questo punto, viene da
pensare: “ma perché non scrivere di cose che si conoscono bene?”.
…La bellezza e la forza del libro forse é proprio nel
modo introspettivo in cui le storie sono raccontate, straordinario il modo in
cui l´autore ogni volta veste i panni della protagonista e le dá voce con
garbo, trattando anche temi molto intimi con grazia e intelligenza.
Leggere questo libro é un po´come mettersi di
fronte ad uno specchio , perché in ogni storia ogni lettore trova un frammento
di sé o vede scritti pensieri che almeno una volta nella vita ha coltivato. Al
tempo stesso, questo libro é un inno alla vita, un incoraggiamento ad
apprezzare la bellezza delle mille opportunitá che ognuno di noi ha e che
magari non riesce a riconoscere.
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