67 morti annegati. Tra le vittime registrate fino a questo momento 15 minori, fra i quali bambini e neonati. Come scrive SOS Mediterranee, probabilmente non si tratta del numero definitivo anche se non tutti i corpi potranno essere ripescati[1]. È l’ennesima strage di migranti in un Mediterraneo, da anni diventato cimitero di migliaia di persone che rischiano la vita perché restare nel paese di partenza è diventato impossibile o significa aspettare una morte cruenta.
In una trasmissione tv il medico soccorritore Orlando Amodeo ha detto che è
stato un “dramma voluto ed evitabile… Faccio soccorsi da 30 anni… abbiamo
imbarcazioni che tranquillamente riescono ad affrontare mare forza sei e forza
sette, in passato lo abbiamo fatto. Anzi, siamo andati a 40-50 miglia a sud di
Crotone e li abbiamo soccorsi. Qualche anno fa abbiamo salvato 147 persone”.
In altre trasmissioni, è emersa anche la chiara denuncia del non intervento
della Guardia Costiera sebbene dal giorno prima si sapeva di un’imbarcazione a
rischio naufragio.
Ancora Amodeo ha aggiunto: “A prescindere da questo, che i flussi
continuino, che gli sbarchi ci siano e continueranno, ormai lo sanno anche le
pietre… basta con porti chiusi, porti aperti, basta con blocco navale, sblocco
navale, queste persone bisogna aiutarle a venire qua con delle navi, con degli
aerei. Gli scafisti li inventiamo noi. Se l’Italia e l’Europa diventassero un
pochettino più umane, non ci sarebbero più scafisti e queste tragedie non
esisterebbero proprio”. [2]
Le parole di Amodeo, che è anche un ex dirigente medico della Polizia di
Stato – forse anche per questo – hanno suscitato l’anatema del ministro
dell’Interno Piantedosi (ex vice capo della PS) che ha detto che “queste
tragedie sono colpa di genitori irresponsabili che portano i figli a morire”.[3]
A questo Amodeo ha replicato: “Basta con questa storia che i genitori sono
pazzi, che portano i figli in mare e li fanno morire. Chi vi parla ha visitato ragazzi
curdi che si erano venduti un rene per arrivare in Germania. Smettiamola con
questa ipocrisia”.
Il ministro ha poi ordinato al Viminale di comunicare che “sottoporrà
all’Avvocatura dello Stato le gravissime false affermazioni diffuse da alcuni
ospiti in occasione della trasmissione di La7 al fine di promuovere in tutte le
sedi la difesa dell’onorabilità del Governo, del ministro Piantedosi, di tutte
le influenze ministeriali e di tutte le istituzioni che sono da sempre
impegnate nel sistema dei soccorsi in mare”.
Replicando al comunicato del Viminale il direttore della trasmissione ha
detto: “Queste parole (del ministro) mi sembrano minacce. Sottoscriviamo le
parole degli ospiti. Alla televisione gratuita, gli ospiti dicono quello che
pensano. Ricordiamoci che cos’è la libertà”.
Come ha ricordato Maurizio Guerri: «La disperazione non giustifica i
viaggi» è una frase che sprofonda colui che l’ha pronunciata – e il governo di
cui è una lugubre sfumatura – nell’abisso della banalità del male. Proprio nei
disperati – e nella disperazione – Walter Benjamin riconosceva l’unica
possibilità di redenzione dell’uomo contemporaneo, anche dei non
(apparentemente?) disperati: «Nur um den Hoffnungslosen willen ist uns die
Hoffnung gegeben». «È solo in nome dei disperati che ci è data ancora una
speranza» (Goethes Wahlverwandtschaften, Gesammelte Schriften I.1, Frankfurt am
Main 1991, S. 201).
Ricordiamo che la scelta di “far morire o lasciar morire” si è
materializzata sempre più in particolare con l’istituzione di Frontex che da
anni è non solo al centro di fatti di corruzione e collusione con la lobby
militare, ma anche oggetto di precise denunce per il suo sostegno militare e
finanziario alle bande criminali libiche in nome del contrasto delle migrazioni[4]. Di fatto quest’istituzione europea è
co-responsabile di crimini umanitari[5].
In quest’opera l’allora ministro PD Minniti é stato molto attivo sino a
imbastire un’operazione a modo suo assai brillante (ma persino scoperta e
filmata): lo sporco baratto italo-libico (segnalo
l’ampio articolo pubblicato da Effimera su questa vicenda e tutti i suoi contorni). Un baratto per certi
versi emblematico anche per l’encomio che ebbe da parte delle autorità europee
sino a farne un “ottimo esempio da seguire” (secondo Macron, Juncker e altri).
L’operazione non poteva che essere diretta dal ministro Minniti perché da lungo
tempo era diventato il principale referente politico di servizi segreti,
militari e forze di polizia. Come fu svelato da diversi reportage, a nome del
governo italiano Minniti pagò una milizia di criminali libici, di cui a capo
c’era Ahmed Dabbashi[6] e il fratello, oltre 10 milioni di dollari in cambio della
conversione di tale banda in brigata 48 integrata nei ranghi dello stato libico
come forza armata addetta a controllare la costa per impedire partenze di
migranti. Ma quello che il ministro non disse, e quasi tutti fecero finta di
ignorare, è che il vero scopo del baratto era la salvaguardia degli interessi e
delle attività dell’ENI-AGIP in Libia, minacciati dai contrabbandieri e bande
come quella dei Dabbashi che spesso sequestrano tecnici o minacciano di dare
alle fiamme pozzi e raffinerie o organizzavano il contrabbando di petrolio
(sino a farlo arrivare in Italia[7]).
Così la brigata 48 garantì il blocco delle partenze, rastrellando i
migranti e rinchiudendoli in centri di detenzione che come si vede in alcuni
video e come raccontarono la presidente di Medici senza Frontiere, la
commissaria Malmström e altri, sono lager. «Migranti e rifugiati sono ammassati
in saloni bui e sporchi, senza ventilazione. Vivono gli uni sugli altri e sono
costretti a fare i loro bisogni fisiologici per terra. A piccoli gruppi, sono
costretti a correre nudi nel cortile sino a cadere per terra sfiniti o
svenuti. Gli aguzzini violentano le donne prima di costringerle a contattare le
loro famiglie, implorando invii di soldi per poter sottarsi a tale schiavitù e
a tale inferno”.
Il ministro Minniti è stato molto prodigo di interventi pubblici per
vantare il successo della sua opera giustificandola innanzitutto come un’azione
di “sicurezza di sinistra” e per “salvare i rischi per la nostra democrazia”
minacciata dall’ascesa della paura e del razzismo (nella sua caricatura molto
efficace e puntuale, Crozza fa dire a Minniti: «Non possiamo lasciare il
fascismo ai fascisti»[8]; da parte sua Gino Strada definì Minniti
uno sbirro).
La storia dell’approdo dell’ex-sinistra alle scelte reazionarie ha
continuato a rinnovarsi in Italia come nel resto d’Europa.
Non stupisce, quindi, che oggi il governo delle destre e il suo ministro
dell’interno Piantedosi si sentano assolutamente legittimati a perseguire la
scelta di “far morire o lasciar morire” i migranti, insieme alla
criminalizzazione di chi vuole soccorrerli.
In altri termini siamo davanti alla stessa logica che governa la
riproduzione delle guerre permanenti, dei disastri sanitari, ambientali ed economici,
delle neo-schiavitù e lo sprezzo totale dei migranti disperati, siano essi
scampati alle guerre, alla fame, alle epidemie, al disastro economico e a ogni
sorta di violenza e dominio.
Da notare che l’atteggiamento del ministro Piantedosi è di fatto lo stesso
di quello del suo collega ministro della Pubblica Istruzione che ha incolpato e
minacciato sanzioni contro la professoressa del liceo di Firenze che in una
lettera aperta aveva difeso la Carta costituzionale antifascista contro la
brutale aggressione di picchiatori fascisti contro gli studenti del suo liceo.
Così i ministri del governo del “fascismo democratico” pretendono stabilire
il divieto di dire in pubblico verità contrarie a quanto loro affermano e
quindi minacciano procedimenti giudiziari, visto che il loro collega ministro
della giustizia e anche la Corte di Cassazione mostrano di essere ben solerti
nell’esaudire questo divieto e la scelta di “lasciar morire” (la negazione a
Cospito di uscire dal 41bis).
Questa scelta di tanatopolitica è di fatto coerente con ciò che sembra più
opportuno chiamare “fascismo democratico” di un governo legittimato da solo 27%
di aventi diritto al voto, una minoranza che passa per maggioranza. È quanto da
decenni auspicano i partito delle destre e dell’ex-sinistra perché così ci sono
meno elettori da controllare o coltivare come clientela. È l’esito del processo
di eterogenesi della pseudo-democrazia che s’è compiuta
attraverso l’anamorfosi dello stato di diritto[9] (il passaggio continuo dalla
pseudo-democrazia all’autoritarismo e anche a pratiche fasciste e notoriamente
razziste e sessiste e dal legale all’illegale)[10]. Il processo innescato dalla controrivoluzione
del capitalismo liberista[11], che si è nutrita dell’anomia
liberista (astensionismo) e della post-politica a prescindere
da ogni ideologia, tutto grazie al contributo decisivo dell’ex-sinistra[12].
Addendum
L’allarme è arrivato 23 ore prima della tragedia. Ma la Guardia di Finanza
di Crotone ha trattato il caso come un’operazione di polizia e non di soccorso
(cioè come un’azione anticriminalità che avrebbe dovuto mirare tutt’al più
all’arresto degli scafisti). Invece dovevano partite le motovedette della
Guardia Costiera che sono adatte ad affrontare il mare anche forza 7-8. Ma sono
uscite solo a naufragio avvenuto.
Persino Frontex aveva fatto sapere di aver dato l’allerta e che
spettava all’Italia l’intervento di soccorso. Le autorità italiane hanno
inviato le vedette della Guardia di Finanza per ragioni di law
enforcement, cioè di azione repressiva di polizia e non di soccorso.
L’ordine è stato dato sicuramente dal Viminale, cioè dal ministro
Piantedosi che si vanta di venire dai ranghi della polizia. Dopo il “colpo di
stato” al Viminale di De Gennaro c’è stato un boom di prefetti provenienti
dalla PS mentre si sa che al ministero degli Interni occorre un politico. Ma
non a caso qui Madame Meloni ha scelto Piantedosi che, parlando alla
Commissione Affari costituzionali della Camera, ha dichiarato che «l’aereo di
Frontex non aveva segnalato una situazione di pericolo o di stress a bordo».
Difficilmente sarà costretto alle dimissioni.
NOTE
[1] https://www.ansa.it/calabria/notizie/2023/02/28/migranti-naufragio-steccato-di-cutro-64-le-vittime-accertate_39c0810c-88ab-4a82-ac9f-19bebb7da952.html
[2] https://www.corrieredellacalabria.it/2023/02/27/il-soccorritore-in-diretta-tv-tragedia-voluta-era-evitabile-viminale-affermazioni-gravi-le-sottoporremo-allavvocatura-dello-stato/
[3] https://www.repubblica.it/cronaca/2023/02/27/news/naufragio_cutro_piantedosi-389781106/
[4] https://sea-watch.org/frontex_crimes/ ; https://www.statewatch.org/news/2021/february/eu-legal-actions-pile-up-against-frontex-for-involvement-in-rights-violations/ ; https://www.hrw.org/news/2021/06/23/frontex-failing-protect-people-eu-borders ; https://altreconomia.it/dalla-corte-dei-conti-alla-corte-di-giustizia-europea-lagenzia-frontex-sotto-accusa/; https://www.a-dif.org/2022/12/01/dopo-le-falsita-di-frontex-e-del-governo-nei-tribunali-per-ristabilire-il-principio-di-realta/ .
[5] https://comune-info.net/memorandum-e-vergogna/
[6] Ahmad Dabbashi, prima boss del traffico di
migranti in Libia e ora super capo poliziotto: https://formiche.net/2017/09/ahmad-dabbashi-libia/
[7] https://www.raiplay.it/video/2018/11/Stasera-2115-su-Rai3-Report-Petrolio-nero—Anticipazione-a2544baa-33a4-4c5f-9195-59dea94f9c55.html ; https://www.repubblica.it/cronaca/2017/07/31/news/il_petrolio_dell_isis_finisce_in_italia_la_guardia_di_finanza_indaga_sulle_navi_fantasma_-172011799/ ;
https://ilmanifesto.it/dalliraq-alla-sardegna-il-traffico-sospetto-delloro-nero-dellisis
;
[8] https://www.youtube.com/watch?v=Mly7SNrmVfY
[9] https://www.researchgate.net/publication/318642065_L%27anamorphose_de_l%27Etat-Nation_le_cas_italien; Vedi libro https://www.meltemieditore.it/catalogo/polizie-sicurezza-e-insicurezze/
[10] Razzismo democratico: la persecuzione dei rom
e degli immigrati in Europa, Milan: AgenziaX, 2009.
http://www.agenziax.it/wp-content/uploads/2013/03/razzismo-democratico.pdf; “Il
cambiamento radicale delle politiche migratorie: dal lasciar vivere al lasciare
morire (dalla biopolitica a sempre più tanatopolitica)”: https://www.scielo.br/scielo.php?script=sci_arttext&pid=S1980-85852021000100033&lng=en&nrm=iso&tlng=it; “Il furore di
sfruttare e di accumulare”: http://effimera.org/il-furore-di-sfruttare-e-di-accumulare; “Continuità e
mutamenti nelle migrazioni in particolare alla frontiera di Ventimiglia,
in Altreitalie 56, 2018: https://www.altreitalie.it/pubblicazioni/rivista/n–56/acquista-versione-digitale/continuita-e-mutamenti-delle-migrazioni-nel-confine-tra-litalia-e-la-francia.kl.
[11] In diverse pubblicazioni ho proposto la
descrizione di questo processo che si manifesta in maniera eloquente già nelle
pratiche di gestione dell’immigrazione sin dall’inizio degli anni ’90: vedi in
particolare Verso il fascismo democratico? in “aut aut”,
275,1996, pp.143-168; Polizia postmoderna, Feltrinelli, 2000.
[12] https://www.pressenza.com/it/2022/09/il-trionfo-della-post-politica-e-dellanomia-liberista-dallastensionismo-alla-deriva-di-destra-in-italia/; http://effimera.org/un-po-di-storia-della-sinistra-in-italia-per-capire-lattuale-deriva-a-destra-di-salvatore-palidda/
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