sabato 25 marzo 2023

Le conversazioni del direttore dell'Aifa con il capogabinetto di Speranza e la "lotta alla disinformazione" - Andrea Zhok

 

[Estratto dei documenti sulle conversazioni emerse tra il direttore dell’AIFA Magrini e il capogabinetto del ministro Speranza, Zaccardi; da “La Verità” di oggi 21/03/2023]

22 novembre 2020. Magrini riceve alcuni dettagli sulla negoziazione dei contratti con le case farmaceutiche e scrive a Zaccardi (presso Speranza):

«Caro Ministro ricevo questo da un giornalista. Lo ritengo molto serio e anche grave. Non credo di poter essere tenuto all’oscuro di queste cose». «Il protocollo Pfizer recita: “I dati saranno messi a disposizione [dei ricercatori che li chiederanno] 24 mesi dopo la conclusione dello studio” a certe condizioni: 1) tra i ricercatori ci deve essere uno statistico 2) i dati non potranno essere usati in tribunale. Secondo i documenti di registrazione, il completamento del trial è previsto per l’11 dicembre 2022. Quindi, i dati grezzi saranno disponibili a partire dall’11dicembre 2024. Probabilmente il vaccino sarà già stato somministrato a miliardi di persone».


Dialogo successivo:


Magrini:

“Ritieni sia normale che i contratti che abbiamo firmato per farmaci e vaccini nessuno li abbia letti? O tu li hai letti?”


Zaccardi:

“No il ministro ha voluto fare da solo. Mandami in sintesi le condizioni ordinarie di questa tipologia di contratti.


Magrini:

“Grazie, capisco meglio ora. No non vi sono tipologie tipo contratti ma manco sto capestro che sembra scritto come una presa in giro per analfabeti con l’anello al naso. . . E sapere chi se ne occupa e come sarebbe il minimo tra di noi del gabinetto ristretto.

(…)

Zaccardi: “Domani alle 12 da me con Ruocco.”


Magrini:

“Incontro di oggi assai problematico e soprattutto inconclusivo.”


Zaccardi:

“Non è vero, ora sei dentro il nucleo decisionale come è giusto che sia.”


Magrini:

“Non si capisce che ci faccia Ricciardi, coi gravi conflitti di interesse che ha. La situazione mi preoccupa ed è seria.”


Zaccardi: “Anche questo è tema del ministro e non di altri. Non trascurare che la trattativa Ue ci mette abbastanza al riparo.”


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COMMENTO


Tralasciamo quella che sarebbe un'impietosa comparazione con quanto veniva negato e censurato mediaticamente in simultanea (e anche mesi dopo) e che ripercorreva esattamente quanto riportato (mancanza di evidenze scientifiche, carattere sperimentale dell’operazione, totale opacità contrattuale, ecc.)


Il punto che voglio sottolineare è solo uno, perché è lo stesso che è riemerso più volte in questi giorni, ad esempio nell’intervista a Sileri, ovvero la funzione cruciale dell’omertà e della copertura reciproca di questi “responsabili”, con la specifica funzione di “mettersi al riparo”.


Credo che solo se si comprende questo meccanismo fondamentale sia possibile avviare un processo di risanamento.


Per tutti questi personaggi le parole pubblicamente espresse non hanno niente a che vedere con ciò che ritengono essere la verità.


Essi dicono ciò che ritengono di dire con la sola fondamentale funzione di proteggere sé stessi e i propri interessi. E questo risultato si ottiene in due modi:


1) facendo corpo comune contro ogni critica e 2) subordinandosi ad una catena di comando ritenuta adeguatamente potente.


Così il ministero e il CTS si arroccano sulle stesse posizioni, pur sapendole prive di fondamento, e si trincerano dietro la catena di comando UE, che a sua volta viene gestita privatisticamente da Ursula von der Leyen, con contratti secretati, email cancellate, su dirette indicazioni di multinazionali americane che collaborano con la Difesa USA. La trincea è chiusa, la catena di comando solida, la verità crocifissa; bene così.


Ecco, questo scolo a cielo aperto è ciò che è stato fatto passare per “fede nella scienza” e “lotta alla disinformazione”.


Finché non si farà pubblica ammenda per tutto questo e non si metteranno in campo riforme legali che rendano impossibile il ripetersi di tutto ciò, le istituzioni italiane ed europee avranno la credibilità di una televendita di bigiotteria.

da qui

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