LA
VITTORIA DELLA SCHLEIN AMERICANIZZA IL NOSTRO QUADRO POLITICO
Dopo quasi due decenni di tentennamenti,
il PD grazie al voto dei suoi militanti e di qualche centinaio di migliaio di
esterni diventa quello che ha sempre voluto essere:
la versione italiana del Partito
Democratico statunitense.
Lo fa grazie ad una donna, millennial,
di classe medio-alta, di ascendenze svizzero-americane.
Anche a livello biografico dunque Elly
Schlein è quanto di più americano potesse offrire la classe dirigente del PD.
ci sono vari punti d’interesse nella
vittoria della Schlein, ne elencheremo alcuni
1- Vince grazie al voto della base
contro i notabili del partito che speravano nel renziano di
ferro Bonaccini.
2- Parla espressamente di
narrazione, e i temi forti del suo racconto sono diritti dei migranti, diritti
LGBTQI, giovani e rivoluzione green. Un’Ocasio-Cortez de noaltri
quindi, ma senza il radicamento fra le minoranze etniche e i poveri.
3- La Schlein ha compreso che parlare di
diritti civili senza diritti sociali fa il gioco della destra.
Quindi ecco che nella sua narrazione ricompaiono di botto e senza senso i diritti
dei lavoratori, senza però andare nello specifico di quali siano (ha
promesso più contratti a tempo indeterminato per tutti).
4- Dopo la vittoria grazie ad una leader donna della destra, bisognava eleggere
una donna a sinistra.
Era una questione di orgoglio tribale
che ha mobilitato persino molti esterni del PD che si riconoscono nelle idee
della sinistra.
Quello che li ha spinti a votare Schlein
non è stato quindi un programma, ma il far vedere alla destra
che la sinistra è moralmente superiore perché non solo ha eletta a leader una
donna, ma una donna bisessuale.
Ha vinto quindi l’americanissima nozione
delle identity politics, dove conta non è ciò che politico pensa, ma il gender,
l’orientamento sessuale e l’etnia a cui appartiene.
5- Nella narrazione della Schlein come
di molti suoi militanti, l’avversario non è la destra, un modello politico ed
antropologico incompatibile con il proprio, un’idea di economia e lavoro
irricevibile… Il nemico è Giorgia Meloni, la prima donna premier della
repubblica italiana.
Lo scontro è quindi fra due donne
leader, che si contendono la guida del paese come fossero due aspiranti al
trono inglese del ‘500, sorrette dai propri notabili e boiardi.
6- In molti sperano che la vittoria
della Schlein porti alla scissione definitiva della componente cattolica e
renziana del PD.
Il voto a Elly quindi non era alla sua
persona e al suo programma, ma contro un’ala del partito ormai ritenuta
obsoleta dalla maggioranza dei suoi votanti e notabili.
In definitiva la vittoria della Schlein
non riporta alla ribalta la sinistra in Italia (come narrano i suoi followers e
i suoi simpatizzanti), ma dona un’identità finalmente statunitense ad un
partito nato per copiare pedissequamente le ideologie e le prassi del
progressismo americano.
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