venerdì 19 aprile 2024

il cancro della sanità

 

I vincitori di 7 concorsi del Policlinico di Milano “indovinati” tre mesi prima - Andrea Sparaciari

 

Una fonte anonima ha inviato cinque Pec con i nomi dei candidati vincenti delle mobilità indette dal Policlinico di Milano. E li ha azzeccati tutti.

 

Sette. Sono i nomi dei vincitori di altrettante procedure di mobilità attivate dai vertici dell’ospedale Policlinico di Milano – diretto da Matteo Stocco – contenuti in cinque Pec inviate tra il 4 febbraio e il 17 marzo alla casella della consigliera regionale Pd, Carmela Rozza. E oggi, a selezioni concluse, possiamo dire che tutti i pronostici sono stati azzeccati. Una coincidenza, anzi, sette coincidenze? Sicuramente.

Non solo, la misteriosa fonte ha anche “indovinato” che la delegata sindacale Cgil, ora distaccata a Roma, Mimma Sternativo, avrebbe prevalso su oltre 50 concorrenti nell’aggiudicarsi il ricco contratto 15 septis per la posizione di Dirigente delle professioni Sanitarie. Altra coincidenza. A colpire poi è che a vincere tutte e sette le mobilità siano stati dipendenti provenienti da un unico ospedale, la Asst Santi Paolo e Carlo, cioè l’ospedale diretto fino a dicembre scorso proprio dal dottor Stocco. Ennesima coincidenza. Altro fattore che rende (quasi) incredibile il filotto dei pronostici, il fatto che i nomi e il numero di quanti avevano aderito alla mobilità erano segreti. Cioè, la fonte non poteva sapere se i nomi che stava indicando si fossero iscritti o meno alle selezioni.


LE PROCEDURE DI MOBILITÀ DEL POLICLINICO DI MILANO

Prima di raccontare la storia nei dettagli, però, bisogna spiegare che la procedura di mobilità non è un concorso: essa viene attivata quando una struttura pubblica necessita di una determinata figura professionale e lancia la ricerca tra il personale di altre strutture. Gli interessati rispondono e passano attraverso un colloquio con una commissione nominata dal Direttore generale. Il candidato giudicato più idoneo, viene preso.

Ora la storia: il 4 febbraio 2024 la fonte scrive alla Rozza: “Vi segnaliamo una serie di bandi i cui i nominativi (dei vincitori, ndr) sono già decisi ancora prima dell’espletamento delle procedure. Di seguito trovate le procedure deliberate e i soggetti che le vinceranno”. Una lista completa: “ingegnere per le attività della Sc: vincitore Luigi Messina; collaboratore tecnico professionale: Silvia Baroni; dirigente delle professioni sanitarie: Vincenzo de Martino; infermiere: Giovanni D’Ingeo; dirigente delle professioni sanitarie: Mimma Sternativo”.

Il 23 febbraio, seconda Pec per segnalare la vittoria di Stella Lione (dirigente amministrativa). E, siccome la fonte è precisa, nella Pec del 13 marzo rettifica un nome contenuto nella rima missiva, perché il dipendente indicato come vincitore del posto da tecnico di laboratorio, era stato impossibilitato a partecipare. Così scrive che vincerà Angelo Martemucci. Il 19 marzo altra Pec: dietro Martemucci si classificherà Ludovica Pandolfo. L’ultimo “vaticino” arriva il 17 marzo: Stefano Mentassi vincerà l’incarico di assistente amministrativo, mentre Laura Nocera quello da tecnico di radiologia medica. La prima selezione è partita il 6 febbraio, l’ultima si è chiusa il 26 marzo. Azzeccati sette su sette. Interrogati da La Notizia, i vertici del Policlinico riferiscono che: “Tutti i provvedimenti sono rispettosi delle norme e dei regolamenti in vigore”.


IL PRECEDENTE AI SANTI PAOLO E CARLO

Un sistema fotocopia era stato raccontato a novembre 2021 in un esposto depositato alla Procura di Milano dal sindacato Usb, nel quale si segnalava “un complesso sistema di elusione e violazione della normativa in materia di assunzione di figure dirigenziali e di vertice mediante incarichi costruiti ad personam presso l’ASST Santi Paolo e Carlo di Milano”. Il documento partiva da un’attenta istruttoria sugli incarichi conferiti dall‘ex dg Stocco.

L’esposto, finito sul tavolo della Pm Cristina Roveda, puntava il dito sulle procedure adottate dall’ASST ai fini dell’assegnazione di incarichi di vertice in favore di alcuni uomini di fiducia e di alcuni delegati sindacali eletti nella RSU dell’azienda.

Segnalazioni nel tempo sono state fatte anche a Regione Lombardia e al suo organo di controllo, Orac. Invano: nessuna risposta sulle vicende della ASST dei Santi è mai arrivata Regione Lombardia, nonostante i molti rilievi di Orac. Silenzio, soprattutto da parte dell’assessore Guido Bertolaso, nonostante nella chiacchierata ASST dei Santi a luglio 2023 sia stata anche assunta la figlia dello stesso dell’Assessore.


TRA I “MIRACOLATI” DEL POLICLINICO, UN’INFORNATA DI SINDACALISTI

Tra i vincitori previsti dalla fonte anonima, due nomi spiccano in particolare: quello di Vincenzo de Martino e della sindacalista della Cgil, Mimma Sternativo. De Martino, infermiere, laurea all’Università di Tirana, ex dirigente del sindacato dei sanitari FIALS, è considerato un fedelissimo del dg Matteo Stocco, tanto che era arrivato ai Santi Paolo e Carlo grazie a un bando di mobilità molto simile a quelli attivati di recente al Policlinico. In realtà il suo approdo ai Santi non è stato facilissimo, visto il certificato penale non proprio immacolato… Tanto che il bando col quale è entrato è stato modificato in corso d’opera.

In ogni caso, De Martino viene assunto come semplice infermiere; diventava poi dirigente a tempo determinato per 36 mesi (nomina criticata dall’autorità di controllo regionale Orac) e quindi a tempo indeterminato, grazie a una “stabilizzazione per l’emergenza covid”. Prprio sulla sua “carriera”, la consigliera Carmela Rozza ha presentato nel tempo più di un’interrogazione.


IL CONTRATTO D’ORO

Dal sindacato FIALS arriva anche Mimma Sternativo (oggi però passata alla FP-Cgil), fresca vincitrice di un bando ex 15 septies al quale ha partecipato una cinquantina di concorrenti. Si tratta di una tipologia contrattuale particolare per la Pubblica amministrazione, visto che prevede una chiamata diretta. Si usa, o si dovrebbe usare solo per assumere figure professionali di altissima specializzazione, carenti sul mercato. Invece Stocco l’ha attivata per reclutare un semplice dirigente delle professioni sanitarie, nonostante per quel tipo di dirigenti sia in vigore al Policlinico una specifica graduatoria risalente a novembre 2023. Il Policlinico l’ha invece confermata, nonostante una potenziale incompatibilità: Sternativo è oggi una dirigente CGIL FP in distacco a Roma. Nel 2022 era stata eletta delegata RSU al Policlinico per la FIALS. Ora si troverà a gestire il personale, senza il previsto biennio di “raffreddamento”. Un contratto quindi che potrebbe essere annullato.

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Tagliati 32.500 posti letto negli ospedali dal 2020 al 2022

Dal 2020 al 2022 negli ospedali italiani sono stati tagliati 32.500 posti letto e fra il 2019 e il 2022 oltre 11.000 medici hanno lasciato le strutture pubbliche. Diminuiscono anche i nosocomi: in 10 anni ne sono stati chiusi 95 (9%). E le risorse sono sempre meno: nel 2024, il finanziamento del Fondo sanitario è aumentato in termini assoluti rispetto al 2021 ma è diminuito rispetto al Pil ed è eroso dall’inflazione. I dati sono presentati dalle 75 Società scientifiche dei clinici ospedalieri e universitari (FoSSC), che chiedono al governo una “grande riforma strutturale e misure urgenti per salvare il Ssn. A rischio le cure per tutti”.

TAGLIATI 32.500 POSTI LETTO NEGLI OSPEDALI DAL 2020 AL 2022. OLTRE 11.000 MEDICI HANNO LASCIATO LE STRUTTURE PUBBLICHE FRA IL 2019 E 2022

In appena due anni, durante l’emergenza Covid, rileva il coordinatore del Fossc (Forum delle Società Scientifiche dei Clinici Ospedalieri ed Universitari Italiani) Francesco Cognetti, il numero dei posti letto “è diminuito, e ne sono stati tagliati 32.508: nel 2020 erano 257.977, ridotti a 225.469 nel 2022. Si stima che, negli ospedali italiani, manchino almeno 100mila posti letto di degenza ordinaria e 12mila di terapia intensiva”. Ed ancora: “l’età media dei medici è sempre più elevata, con ben il 56% che ha più di 55 anni rispetto al 14% della Gran Bretagna, ed entro il 2025, andranno in pensione 29.000 camici bianchi e 21mila infermieri, senza un sufficiente inserimento di nuovi professionisti, e sempre più giovani, formati a spese dello Stato (circa 150mila euro ognuno) vanno all’estero, dove ricevono stipendi anche tre volte superiori”.

IN 10 ANNI SONO STATI CHIUSI IL 9% DEI NOSOCOMI

Diminuisce anche il numero dei nosocomi: in 10 anni ne sono stati chiusi il 9%. Nel 2012 erano 1.091, nel 2022 sono calati fino a 996, con una riduzione più consistente per quelli pubblici (67 in meno, da 578 a 511). Non solo. Nel 2024, afferma, “il finanziamento del Fondo sanitario nazionale è aumentato in termini assoluti rispetto al 2021, ma è diminuito rispetto al Pil, e queste risorse sono state in larga parte utilizzate per aumenti contrattuali irrisori del personale, che non sono in grado di contenere l’esodo dei medici”.

I LIVELLI LEA NON SONO RISPETTATI IN 12 REGIONI SU 21

Oggi in conferenza stampa a Roma, nella sede della rappresentanza in Italia del Parlamento e della Commissione Europea, la Fossc denuncia la situazione critica del Ssn: “E’ indispensabile il potenziamento degli ospedali”, è la richiesta delle società scientifiche. Cognetti sottolinea inoltre che “i Livelli essenziali di assistenza Lea, cioè le cure considerate fondamentali, non sono rispettati in 12 Regioni su 21. E si tratta – precisa – dei Lea attualmente in vigore che risalgono addirittura al Dpcm 29 novembre 2001, aggiornati con il Dpcm 12 gennaio 2017, ma mai attuati”.

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