Sono
indignato per quanto sta avvenendo sotto i nostri occhi verso i migranti,
nell’indifferenza generale. Stiamo assistendo a gesti e a situazioni
inaccettabili sia a livello giuridico, etico ed umano.
È bestiale che Destinity, donna nigeriana
incinta, sia stata respinta dalla gendarmeria francese. Lasciata alla stazione
di Bardonecchia, nella notte, nonostante il pancione di sei mesi e nonostante
non riuscisse quasi a respirare perché affetta da linfoma. È morta in ospedale
dopo aver partorito il bimbo: un raggio di luce di appena 700 grammi!
È
inammissibile che la
Procura di Ragusa abbia messo sotto sequestro la nave spagnola Open Arms per
aver soccorso dei migranti in acque internazionali, rifiutandosi di consegnarli
ai libici che li avrebbero riportati nell’inferno della Libia.
È disumano vedere arrivare a Pozzallo
sempre sulla nave Open Arms Resen, un eritreo di 22 anni che pesava 35 kg,
ridotto alla fame in Libia, morto poche ore dopo in ospedale. Il sindaco che lo
ha accolto fra le sue braccia, inorridito ha detto: “Erano tutti pelle e ossa,
sembravano usciti dai campi di concentramento nazisti”.
È criminale quello che sta avvenendo in
Libia, dove sono rimasti quasi un milione di rifugiati che sono sottoposti
-secondo il Rapporto del segretario generale dell’ONU, A. Guterres- a
“detenzione arbitraria e torture, tra cui stupri e altre forme di violenza
sessuale, a lavori forzati e uccisioni illegali.” E nel Rapporto si condanna
anche la “condotta spregiudicata e violenta da parte della Guardia Costiera
libica nei salvataggi e intercettazioni in mare”.
È scellerato, in questo contesto, l’accordo fatto
dal governo italiano con l’uomo forte di Tripoli, El-Serraj (non c’è nessun
governo in Libia!) per bloccare l’arrivo dei migranti in Europa.
È illegale l’invio
dei soldati italiani in Niger deciso dal Parlamento italiano, senza che il
governo del Niger ne sapesse nulla e che ora protesta.
È immorale anche l’accordo della UE con
la Turchia di Erdogan con la promessa di sei miliardi di euro, per bloccare
soprattutto l’arrivo in Europa dei rifugiati siriani, mentre assistiamo a
sempre nuovi naufragi anche nell’Egeo: l’ultimo ha visto la morte di sette
bambini!
È disumanizzante la
condizione dei migranti nei campi profughi delle isole della Grecia. “Chi vede
gli occhi dei bambini che incontriamo nei campi profughi” ha detto
l’arcivescovo Hyeronymous di Grecia a Lesbos “è in grado di riconoscere
immediatamente, nella sua interezza la ‘bancarotta dell’umanità’.”
È vergognoso che una guida alpina sia stata
denunciata dalle autorità francesi e rischi cinque anni di carcere per aver
aiutato una donna nigeriana in preda alle doglie, insieme al marito e agli
altri due figli, trovati a 1.800 metri nella neve.
Ed
è incredibile che
un’Europa che ha fatto una guerra per abbattere il nazi-fascismo stia ora
generando nel suo seno tanti partiti xenofobi, razzisti o fascisti.
“Europa,
cosa ti è successo?”, ha chiesto ai leader della UE Papa Francesco. È questo
anche il mio grido di dolore. Purtroppo non naufragano solo i migranti nel
Mediterraneo, sta naufragando anche l’Europa come “patria dei diritti”.
Ho paura
che, in un prossimo futuro, i popoli del Sud del mondo diranno di noi quello
che noi diciamo dei nazisti.
Per questo
mi meraviglio del silenzio dei nostri vescovi che mi ferisce come cristiano, ma
soprattutto come missionario che ha sentito sulla sua pelle cosa significa
vivere dodici anni da baraccato con i baraccati di Korogocho a Nairobi (Kenya).
Ma mi ferisce ancora di più il quasi silenzio degli Istituti missionari e delle
Curie degli Ordini religiosi che operano in Africa.
Per me è in
ballo il Vangelo di quel povero Gesù di Nazareth: “Ero affamato, assetato,
forestiero…”. È quel Gesù crocifisso, torturato e sfigurato che noi
cristiani veneriamo in questi giorni nelle nostre chiese, ma che ci rifiutiamo
di riconoscere nella carne martoriata dei nostri fratelli e sorelle migranti. È
questa la carne viva di Cristo oggi.
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