Prof. Sidoti: "Il petrolio è il latte della mamma
del nostro capitalismo"
Ha fatto scalpore la rivelazione dai nuovi documenti della CIA - secretati
sull'omicidio Kennedy - dove l'ex presidente dell'ENI Enrico Mattei viene fatto
passare per "fascista" e per "per la Cia. Scriveva Repubblica
che ha dato ampio risalto alla "notizia": "Le accuse che
riscrivono la storia del fondatore dell’Eni nelle carte sul delitto Kennedy. In
13.173 documenti Italia citata sei volte. Gli Usa criticano il dirigente
italiano che avrebbe acquistato per 5 milioni il titolo di generale del
Cln".
Abbiamo chiesto un commento a Francesco Sidoti, Professore di sociologia
all'Università dell'Aquila e importante criminologo a livello internazionale.
"Sappiamo bene come questi archivi sono in realtà formati da dicerie,
fonti poco affidabili e, spesso, aggiustati con documenti apocrifi o ad arte.
L'affidabilità di questi archivi è molto bassa", ci dichiara Sidoti.
"Erano stato fascisti Giorgia Bocca e altri dirigenti comunisti per
vari motivi nella fase iniziale. La discriminate è il momento dello scontro tra
partigiani e la degenerazione del fascismo. Nello scontro tra partigiani e
fascisti c'è la biografia di Pietra, partigiano insieme a lui, che fa chiarezza",
prosegue Sidoti. "La linea ufficiale era che si trattasse di un
incidente. Quando Calia scopre il depistaggio rimangono tutti zitti. Anche per
quel che riguarda Pasolini dichiara che "la morte sia più che plausibile
che sia connessa".
E il movente per SIdoti è chiaro in entrambi i casi. "Il petrolio è il
latte della mamma del nostro capitalismo e del nostro modello di sviluppo. E'
Medio Oriente. C'è la guerra, ci sono le morti. La lezione dell'omicidio Mattei
è chiara: la verità ufficiale china la testa. Tutti si tappano la bocca e
chinano la testa. L'Eni cambia immediatamente politiche e va nella direzione
strategica delle sette sorelle. Solo grazie a Calia sappiamo che è stato
ucciso"
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