La guerra ormai permanente, le alluvioni e le frane, la vita trasferita sui social, l'impoverimento di quasi tutti e quasi tutto (fuorchè del risentimento e della rabbia) , il degradarsi dei luoghi e delle relazioni, il sentirsi continuamente sotto minaccia, insicuri, impotenti e soli nel vasto e violento mondo.
Tutto questo
avvelena quotidianamente i pozzi delle nostre vite, insinuandosi anche nei
piccoli anfratti di piacere che ancora proviamo a difendere, contaminando le
strade di chi continua a non voler accettare la dittatura del denaro e del
sopruso.
Quel che sta
accadendo in Iran, ad esempio, riempie di dolore e di angoscia: ogni stato
protegge l'altro, in modo tale che tutti possano proseguire a dominare e
maltrattare -in modi più o meno garbati e 'democratici'- i loro stessi
cittadini.
Noi veniamo
resi silenti dalla propaganda, dal 41bis e dall'ergastolo ostativo (vedi il
caso Cospito), altri -in altri luoghi, per ora- dalle torture e dalle
esecuzioni in piazza.
Mi
piace guardare il calcio e i Mondiali di solito mi attraggono ed elettrizzano,
quasi come quando ero bambino.
Ancora una
volta non c'è l'Italia, è vero. Ma nonostante questo, se posso, cerco di vedere
le partite, soprattutto man mano che ci si avvicina alle fasi finali.
Avevo scelto
di tifare per squadre non europee e non sudamericane, in primo luogo per quelle
africane: non potendo più sperare nel Senegal, confido ora nel Marocco che
avanza.
Una finale
Marocco-Argentina sarebbe perfetta per me.
Ma tutto
questo piacere è avvelenato dal fatto che questi Mondiali siano stati comprati
e stravolti dai soldi del Qatar.
Ogni volta
che ne godo, non posso che sentire l'amaro in bocca, mentre il miele dell'arte
calcistica e del gioco scendono nella mia gola.
L'avvelenamento
monetario (forse anch'esso qatariota) è giunto poi a manifestarsi apertamente
anche nel Parlamento europeo.
Niente di
nuovo sotto il sole, sia chiaro.
Che
Bruxelles e Strasburgo siano in mano alle lobbies si sa da tempo, e lo si fa
alla luce del sole.
L'autonomia
della politica e dei politici, in qualunque sede o tempo, è da sempre solo
un'illusione venduta in pasto agli elettori (che, da parte loro, continuano a
votare, fingendo di non saperlo o, pur riconoscendolo, trascurandone le
conseguenze).
Ma colpisce
che siano stati comprati proprio dei sindacalisti, dei socialisti, degli ex
comunisti.
E meno male
che si tratta solo di poche mele marce, così come si cerca di dimostrare anche
per questi malfattori!
Purtroppo
invece il veleno è nell'aria ovunque lassù: non si tratta di inquinamento della
politica, ma di una politica dell'inquinamento.
I soldi del
PNRR stanno avvelenando definitivamente ed ulteriormente anche la ricerca
universitaria.
Vengo
chiamato in questi giorni a prender parte a vari progetti che sorgono come
funghi per provare a concorrere ai numerosi bandi che circolano anche nel
nostro paese e nei vari ministeri.
Si
improvvisa, si bluffa, ci si inventa di tutto, pur di raccattare qualche
milione di euro.
Nessuna
visione alternativa, nessuna idea di futuro, nessuna lungimiranza: solo assalti
alla diligenza, in nome del merito, della crescita e del progresso.
Come se
niente stesse accadendo e come se potessimo proseguire a vivere, a conoscere ed
a studiare come sempre.
Falcone
diceva 'segui i soldi' per capire verso dove stavano dirigendosi i mafiosi e
dove li avresti scovata. Oggi tutti noi concepiamo solo le idee che i
finanziamenti ci impongono.
La mafiosità
è penetrata così -proprio come un veleno- nei nostri modi di fare, di produrre,
di pensare, di essere.
Nella nuova
casetta in paese in cui ogni tanto andiamo a stare per uscire dai veleni del
centro città , del lavoro e della televisione, avevamo da qualche mese iniziato
ad accogliere una piccola gattina grigia, randagia e quasi selvatica, che però
accettava con favore i nostri croccantini.
Qualche
giorno fa l'abbiamo trovata morta, gonfia di pioggia, vicina al cancello di
casa, molto probabilmente avvelenata.
Sicuramente
qualcuno non apprezzava la colonia di gatti che si era venuta a creare nella
casa disabitata del vicino. Prima lì era tutto un miagolio, ora è solo
silenzio.
E' stato un
forte dolore perderla proprio ora che iniziavamo ad accarezzarci, è stato
faticoso seppellirla nel nostro piccolo giardino. E ne sentiamo tanto la
mancanza.
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