Le prime azioni del governo Meloni preoccupano per il fatto che si bada soprattutto alla tutela dei singoli, piuttosto che alla tutela dell’intera collettività, con la conseguenza che per tutelare i primi si danneggiano i secondi.
Questo si è già verificato con i provvedimenti adottati dal governo
sull’aumento del contante (che favorisce l’evasione), sull’attuazione della
flat tax (che fa pagare meno tasse ai più abbienti), sul condono fiscale (che
premia gli evasori, beffeggiando chi paga le tasse) e, per chiudere, con
l’eclatante notizia della costruzione del Ponte di Messina (obiettivo molto
caldeggiato da organizzazioni di stampo criminale).
La notizia sorprendete di oggi riguarda proprio questo abbassamento della
tutela di tutti i cittadini, che agiscono in modo giuridicamente corretto, a
favore di alcune categorie di persone che, violando la legge, si sentono
limitate nell’esercizio della propria attività.
L’odierno attacco agli interessi di tutti emerge dalle dichiarazioni del
ministro della Giustizia Nordio contro la magistratura, il cui compito è quello
di amministrare la giustizia nell’interesse generale di tutti i cittadini.
Nordio dichiara di voler dare piena attuazione al principio fondamentale di
cui all’articolo 15 della Costituzione che dichiara inviolabili la segretezza
della corrispondenza e di ogni altra forma di comunicazione, dando poco risalto
a un altro principio fondamentale sancito dal secondo comma di questo articolo,
secondo il quale la limitazione della libertà e della segretezza di ogni
comunicazione “può avvenire soltanto per atto motivato dell’autorità
giudiziaria” con le garanzie stabilite dalla legge.
Non può sfuggire che questo secondo principio fondamentale ha una forza
imperativa inderogabile, perché affida soltanto all’autorità giudiziaria il
potere di tutelare la libertà di tutti i cittadini, incidendo sui diritti
fondamentali dei singoli, secondo le relative garanzie legislative.
È su questo punto che si fonda la civiltà di una nazione e far prevalere
l’interesse tutelato dal primo comma dell’articolo 15 sull’interesse tutelato
da questo secondo comma vuole affermare la supremazia dell’interesse del
singolo sulla supremazia degli interessi di tutti, cioè realizzare uno
sconvolgimento dell’ordine costituzionale che considera il singolo parte del
tutto e tutela primariamente il Popolo nella sua unitarietà.
Inoltre impressionano molto le affermazioni di Nordio in ordine alle
limitazioni che egli vorrebbe porre a proposito delle intercettazioni
ambientali e telefoniche, le quali sono ampiamente disciplinate dall’articolo
266 del Codice di procedura penale, che le limita a delitti dolosi molto gravi,
peraltro tassativamente descritti nello stesso articolo.
Impressiona altresì il fatto che Nordio parli di abrogare il reato di abuso
d’ufficio e quello di traffico di influenze illecite, senza tener presente che
l’abuso d’ufficio è chiaramente definito, emanando qualsiasi possibilità dubbio
interpretativo, dall’articolo 323 del Codice penale, il quale incrimina chi
“intenzionalmente procura a sé o ad altri un ingiusto vantaggio patrimoniale, ovvero
arreca ad altri un danno ingiusto”, prevedendo la reclusione da 6 mesi a 3
anni.
Quanto all’abolizione del reato di cui all’articolo 346 bis del Codice
penale che riguarda il traffico di influenze illecite, è da porre in evidenza
che Nordio vorrebbe trasformare la sanzione penale a carico di chi fa da
mediatore in un fatto di corruzione, in una semplice sanzione amministrativa.
Il che significa incrementare la possibilità di porre in essere atti di
corruzione a vantaggio di soggetti che agiscono contro i principi fondamentali
dell’ordinamento costituzionale.
L’insieme delle notizie che ho finora descritto, unitamente ad altre
notizie relative ai provvedimenti governativi, adottati o annunciati, offrono
un quadro estremamente preoccupante dal quale emerge la raffigurazione di un
potere esecutivo che ha come mira la distruzione dell’intero sistema
costituzionale vigente, premiando le attese di pochi politici.
In sostanza appare chiaro che il governo Meloni sta preparando una fase
costituente attraverso la quale: con le autonomie differenziate (come vuole la
Lega) si distrugge l’unità economica, giuridica e politica dell’Italia; con la
modifica dell’ordinamento giudiziario si tolgono poteri importanti alla
magistratura (dando soddisfazione a Berlusconi), come quelli della
obbligatorietà dell’azione penale, della limitazione delle intercettazioni e
della divisione delle carriere; con l’attuazione del Presidenzialismo (come
vuole la Meloni, che chiaramente aspira al Quirinale), si distrugge il fondamentale
diritto di partecipazione di tutti i cittadini all’organizzazione politica,
economica e sociale del Paese e il diritto fondamentale di perseguire il pieno
svolgimento della persona umana e di cooperare per il progresso materiale e
spirituale della società (art. 3, comma 2, Cost. e art. 4, comma 2, Cost.).
Esprimo pertanto un grido di dolore, spero condiviso da molti, contro la
distruzione della nostra Italia che è una Repubblica democratica fondata sul
lavoro (art. 1 Cost).
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