Non è più il sole dell’avvenire, è la storia nera dell’Europa, storia che non è mai morta.
Lo
spettro ha sembianze umane, il corpo che ultimamente possiede è quello dell’Alto rappresentante per gli affari
esteri dell'UE, lo spagnolo Josep Borrell.
Prima
sdogana il genocidio degli indiani d’America, nei calcoli di Borrell sono stati
ammazzati non milioni e milioni di esseri umani, ma quattro (quanti muoiono sul
lavoro ogni giorno in Italia) (1)
Poi
sdogana i conquistadores e il colonialismo (2)
“non servono le mappe e le rotte del passato;
come i conquistatori dobbiamo inventare un nuovo mondo”, dice il sobrio
Borrell.
E
infine (se avesse finito) dice a tutti che “L’Europa
è un giardino. Abbiamo costruito un giardino. Tutto funziona” e che “la maggior
parte del resto del mondo è una giungla, e la giungla potrebbe invadere il
giardino” (3)
Josep Borrell si è assunto il compito, l’onere e l’onore di rivendicare le nefandezze dell’Europa nel secondo millennio dopo Cristo, addirittura si vanta dei genocidi anche europei e del colonialismo e del neocolonialismo, tutte cose che al confronto Attila era un signore.
Due
volte all’anno, a Strasburgo e a Bruxelles, si tiene il Ballo Mascherato delle Celebrità.
Leyen, Lagarde e Borrell
Josep
Borrell si maschera a volte da Francisco Pizarro, altre da Hernán Cortés, altre
ancora da Leopoldo II del Belgio, sublimi esempi della missione civilizzatrice
dell’Europa.
I
paparazzi assicurano che nei panni di Giovanna d’Arco e di Isabella la Cattolica si alternano Ursula van
der Leyen e Christine Lagarde.
(1)
https://twitter.com/ANNACippiu/status/1599817471489232896
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