Nella premessa, ricordiamo brevemente che cos’è la
Alexa di Amazon.
Nel seguito, vediamo in azione la Mozilla Foundation,
che un tempo era un covo di nerd coraggiosi e pronti a denunciare i monopoli
informatici. E che oggi invita i suoi amici a diventare sbirri volontari per conto dei padroni, in nome,
come vedremo, dell’inclusione.
Credo che dica più o meno tutto ciò
che ci sia da dire sul ruolo dei Progressisti dei nostri tempi.
Amazon è una Persona Giuridica che in Europa riesce a
far fuori chiunque, anche perché la sua sede lussemburghese non
paga tasse, a
differenza della cartolaia Costanza di Via Sant’Agostino.
Amazon è una
società quotata in borsa, i cui principali azionisti – Blackrock e Vanguard – sono i principali azionisti
di praticamente qualunque altra cosa al mondo. Eccovi un piccolo
assaggio:
§
la Apple, la
Microsoft, Alphabet (Google), Meta (Facebook);
§
i circuiti
finanziari e bancari come Visa e Morgan Chase;
§
la Exxon e
tutte le principali imprese di energia del mondo;
§
la Pfizer
con tutto ciò che implica;
§
la PepsiCola
e la CocaCola e la Disney…
Queste
finanziarie non detengono necessariamente percentuali molto grandi delle
azioni, ma sono sempre abbastanza da essere decisive in
società dal capitale molto frazionato. E quindi gli stessi due o tre fondi di
investimento coordinano tutte queste
società, dentro un unico quadro strategico, e hanno quindi gli stessi interessi
anche tra di loro.
Il
capitalismo occidentale ha già realizzato il monopolio
pressoché totale.
Amazon ha
anche fisicamente in mano una quantità inimmaginabile di dati (cioè l’immagine
speculare delle nostre vite), nei server della Amazon Web Services, che,
come abbiamo
già scritto
“tra l’altro ospita il Cloud della
marina militare americana. Amazon ha riciclato ben 25.000
militari americani come tecnici, che si fanno chiamare gli Amazon Warriors; e ha firmato un accordo
con l’esercito inglese per fare altrettanto: il neofeudalismo implica
infatti la fusione tra ciò che un tempo chiamavamo pubblico e privato.“
Ora, questa rete finanziaria-energetica-informatica-militare,
operando sotto la sigla Amazon, ha partorito un dispositivo, Echo, il cui
software ha il simpatico nome di Alexa: l’accattivante robottino
capace, ci assicura la pubblicità, anche di raccontare barzellette e di seguire ogni nostro
capriccio (ma non dice le parolacce).
Alexa
è cloud based, cioè ascolta e osserva i
suoi acquirenti e manda tutto ciò che riceve a una “nuvola”: e cioè ad
Amazon, e Amazon
dice ad Alexa come divertire i clienti.
Ora, Amazon
dice che di Amazon ti puoi fidare, e se fai clic su questo e quest’altro, non
ti manderà mai la pubblicità del whisky solo perché ordini ad Alexa di
versartene in continuazione.
In realtà,
quello della pubblicità mirata è un falso problema.
Uno, perché
i dati dei clienti comunque li ha
Amazon e puoi solo fidarti di loro.
E sperare
che nessun hacker penetri mai le loro difese; che i 25.000 militari americani
che ci lavorino siano fedeli esclusivamente alla ditta e non allo Stato; che
quando cambiano le leggi o la proprietà non cambierà nulla.
Due, perché
a mano a mano che il mondo scricchiola, viviamo e vivremo sempre più emergenze, e nell’emergenza la normalità salta. E
se i governi dovessero ordinare ad Amazon di segnalare chiunque starnutisca in
casa, o chiunque abbia un accento russo?
Sono tutte
considerazioni abbastanza ovvie.
Bene, ieri
mi arriva un messaggio della Mozilla Foundation,
la madre del browser che (ancora) uso, Firefox. E fino a
pochi anni fa, una bella risorsa di indipendenza informatica.
La Mozilla
Foundation ha recentemente licenziato 250 dipendenti, e subito dopo firmato un
accordo con Google, che le darà mezzo
miliardo di dollari l’anno.
La Mozilla
Foundation attuale incarna bene l’archetipo della sinistra liberal: da qualche anno, i messaggi che
mandano ripetono sempre di più un messaggio che potremmo riassumere così:
“Noi, persone comuni, non dobbiamo
avere paura di dirgliene quattro a quel vigliacco di Zuckerberg! Troppa gente
soffre perché legge cose preoccupanti su Facebook! Esigiamo che Zuckerberg
censuri tutto! Che i suoi algoritmi scovino e stronchino ovunque i
Disinformatori!”
E se la
gente osa autorganizzarsi al di fuori dell’acquario di Facebook, come i
pionieri di Internet, Mozilla chiede che si
censuri anche lì.
Questa
volta, la Mozilla Foundation ha superato ogni limite finora noto di
asservimento….
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