Se un pacifista distribuisce ai
militari dei volantini che "recano nocumento agli interessi
nazionali" viene condannato a una pena non inferiore a quindici anni. Non
è una legge della Russia di Putin ma l'articolo 265 del codice penale, ancora in
vigore in Italia, sul "disfattismo"
Mi sono sempre chiesto come mai non sia mai stato promosso un
referendum per abrogare l'art. 265 Codice Penale che recita:
"Chiunque, in tempo di guerra, diffonde o
comunica voci o notizie false, esagerate o tendenziose, che possano destare
pubblico allarme o deprimere lo spirito pubblico o altrimenti menomare la
resistenza della nazione di fronte al nemico, o svolge comunque un'attività
tale da recare nocumento agli interessi nazionali, è punito con la reclusione
non inferiore a cinque anni.
La pena è non inferiore a quindici anni:
1) se il fatto è commesso con propaganda o
comunicazioni dirette a militari;
2) se il colpevole ha agito in seguito a
intelligenze con lo straniero.
La pena è dell'ergastolo se il colpevole ha
agito in seguito a intelligenze col nemico".
Praticamente se in guerra, da civile e come pacifista,
distribuisco ai militari dei volantini che "recano nocumento agli
interessi nazionali" vengo condannato a una pena non inferiore a quindici
anni. Ad esempio un volantino sulla diserzione equivale a non meno di 15 anni
di reclusione. Mi sembra meritorio di un referendum questo relitto della
legislazione fascista. Con le recenti "liste di
proscrizione" non si sa mai.
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