giovedì 2 giugno 2022

La vendetta dell’Ordine dei medici contro il prof. Barbaro: “Ecco perché mi processano”

Quello che sta accadendo al dottore e professore Giuseppe Barbaro, cardiologo dell’Umberto I di Roma, è davvero assurdo. Il 9 giugno dovrà infatti difendersi davanti all’Ordine dei medici. Come per molti suoi colleghi è scattata la scure dell’Ordine, pronto a eseguire i dettami del ministero della Salute e di Speranza. Dettami che, via via, si sta scoprendo essere stati non solo sbagliati ma anche pericolosi. Eppure sono ancora lì, a fare legge. Cosa ha fatto il dottor Barbaro per meritarsi tale onta? Ha curato male i suoi pazienti? Ne ha mandato qualcuno al Creatore? Macché, il contrario! Come racconta La Verità, “il prof prescriveva esami per valutare i rischi del vaccino anti Covid a pazienti esposti alle trombosi e ha consentito così ad alcuni di ottenere delle esenzioni”, probabilmente salvando loro la vita.

 

Un suo collega, però, lo ha trascinato alla commissione disciplinare. E così ci ritroviamo di fronte all’ennesimo caso di un medico che viene sottoposto a procedimento disciplinare perché ha fatto, appunto, il medico, in scienza e coscienza, esercitando con scrupolo la sua professione in maniera indipendente rispetto ai dìktat delle autorità sanitarie, spesso assai distanti dalle evidenze scientifiche. “Giuseppe Barbaro, 64 anni, specializzato anche in medicina interna nonché dirigente medico (quello che un tempo si chiamava aiuto primario) presso uno dei più importanti ospedali pubblici della capitale, il Policlinico Umberto I, dopo 30 anni di esperienza alle spalle, dovrà comparire di fronte alla commissione disciplinare dell’Ordine dei medici di Roma per difendersi dall’accusa di aver prescritto ai suoi pazienti una serie di esami volti a valutare i rischi connessi alla vaccinazione anti Covid in rapporto ai reali benefici”.

 

Ad accusarlo, in primis, un medico vaccinatore della As1 Roma 2, “che ha mal gradito il fatto che i pazienti del dottor Barbaro, proprio alla luce degli esami prescritti dal suddetto, avessero ottenuto dai propri medici di base un’esenzione cartacea dalla vaccinazione o un differimento della stessa. Si tratta dunque dell’ennesima azione punitiva nei confronti di un medico che in realtà ha applicato in maniera rigorosa il codice deontologico e che ha agito in nome del principio di precauzione, che è parte integrante della buona pratica clinica. L’applicazione di questo principio è stato in questo caso considerato, incredibilmente, una violazione dello stesso codice deontologico, che invece recita (articolo 48) che il medico ha il dovere di informare il paziente sui rischi che corre assumendo un farmaco (o un vaccino) sperimentale”.

 

Secondo l’ordine dei medici di Roma il dottor Barbaro “non doveva dunque rendere informati i suoi pazienti dei rischi connessi alla vaccinazione e dunque non doveva preservarli dall’eventualità di reazioni avverse. Gli esami prescritti dal dottor Barbaro erano appunto volti a prevenire questi effetti avversi, ma secondo l’Ordine dei medici il cardiologo avrebbe dovuto non prescriverli. Stiamo parlando di test di screening per valutare la predisposizione a trombosi o eventi emorragici, infarti e altri problemi cardiaci, nonché di analisi finalizzate a prevenire gravi reazioni allergiche, oppure di esami del sangue per chi aveva già ricevuto la prima dose come quelli volti a conoscere il valore del D-dimero, che è un parametro predittivo di eventi trombotici”. Solidarietà al dottor Barbaro. Sotto “processo” dovrebbero finirci altri, non di certo lui.

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