Da Oraprosiria (su segnalazione di Marinella Correggia)
Il dottor Nabil Antaki, uno dei due autori del libro ‘’Lettere
da Aleppo’’ - cronaca straordinaria sui drammatici anni in cui la sua amata
città è stata sconvolta da una guerra iniqua e devastante https://oraprosiria.blogspot.com/2020/10/la-follia-dei-guerrafondai-e-il-senno.html - continua a
raccontare dopo undici anni la situazione drammatica in cui versano i suoi
concittadini e l’intero Paese.
La 44a lettera da Aleppo, di cui offriamo la
traduzione ai nostri lettori, oltre ad informarci sulle attività
che egli insieme alla sua associazione, i Maristi Blu, portano
indefessamente avanti, è un atto di accusa veemente contro la cinica crudeltà
inflitta a una popolazione innocente con le sanzioni e la spoliazione
delle materie prime, quali petrolio, gas o grano, ma anche contro la
sottrazione della èlite intellettuale e professionale, la cui
formazione nelle scuole e nelle Università siriane durante la guerra
è costata sacrifici enormi a tutta la società.
Maria Antonietta Carta
Lettera di Aleppo n. 44
Tutto questo per
niente!
Il mondo non ha mai
visto tanta solidarietà quanto quella verso il popolo
ucraino. Stati, in particolare occidentali, associazioni internazionali,
agenzie delle Nazioni Unite, ONG e persone comuni hanno agito
rapidamente e con estrema generosità per alleviare le sofferenze dei profughi,
degli sfollati e dei feriti. I corrispondenti dei
media mainstream sin dai primi giorni del conflitto hanno riferito di
aver incontrato in Ucraina “persone come noi, che si vestono come noi, che
vivono in città che somigliano alle nostre...". Come se alleviare la
sofferenza dipendesse da tali criteri. Senza entrare in una polemica politica,
possiamo ancora affermare che questa guerra avrebbe potuto essere
evitata, come d’altronde la guerra in Afghanistan terminata
ignominiosamente con il ritiro delle truppe statunitensi dopo aver
causato centinaia di migliaia di morti e costata trilioni di
dollari. "Tutto questo per niente", ha scritto un
editorialista. Come si sarebbe potuto evitare la guerra senza
fine innescata in Siria ormai oltre undici anni fa, che insieme
alle inique sanzioni hanno rovinato il Paese e immiserito
la popolazione, conseguenze sicuramente messe in conto.
La guerra ha causato sinora la morte di 500.000 persone
e le sofferenze di centinaia di migliaia di feriti e
amputati, ha spinto 5 milioni di persone a rifugiarsi
nei Paesi circostanti, 1 milione a emigrare in
Occidente e 8 milioni di sfollati ad abbandonare
le loro abitazioni. Tre guerre che si
sarebbero dovute evitare e intraprese dietro i falsi alibi e i falsi
pretesti per iniziarle, ragioni geopolitiche inaccettabili,
machiavellismi, cinismo riprovevole e vergognoso. Non
c'è ormai quasi nessun combattimento in Siria da diversi
anni, ma questo stato di “né guerra né pace” è insostenibile. La guerra ha
distrutto e l'assenza di pace impedisce la ricostruzione e la
riconciliazione. Come ha detto qualcuno: ‘’I conflitti
congelati, che spesso sono conflitti insolubili, finiscono
inesorabilmente per riscaldarsi ".
La situazione economica in Siria è catastrofica. L'82% della popolazione
vive sotto la soglia di povertà; il 60% è denutrita; il tasso di
disoccupazione è impressionante; l'inflazione sta galoppando; la maggior parte
delle famiglie non riesce a sbarcare il lunario; la valuta siriana ha
perso il 90% del suo valore; i prezzi aumentano ogni giorno. La
scarsità aggrava la povertà: razionamento del pane, benzina, elettricità e
molti altri prodotti essenziali. Di fronte a questo
aggravarsi dei patimenti dei nostri concittadini, la nostra
missione di Maristi Blu è ancora più indispensabile. Siamo supportati
da tante associazioni internazionali e da tanti amici a cui sono
infinitamente grato. Grazie al loro supporto morale e finanziario, siamo in grado
di mantenere tutti i nostri progetti di aiuto e soccorso, educativi e di
sviluppo. Ci sono ancora molte famiglie sfollate nella stessa Aleppo.
Continuiamo a distribuire 832 ceste alimentari mensili alle famiglie più
vulnerabili e a pagare l'affitto per 200 famiglie che ancora non
possono tornare a casa. Centocinquanta persone beneficiano ogni mese del nostro
programma medico, paghiamo per interventi chirurgici, prescrizioni per
malattie croniche o per scanner molto costosi. Il progetto
“Goccia di latte” continua la distribuzione mensile a 3.000 bambini con il
latte necessario per la loro crescita. Il progetto “Pane Condiviso” offre un
pasto caldo quotidiano a 230 anziani ultraottantenni che vivono da
soli e non hanno più nessuno a sostenerli. Vogliamo che i giovani rimangano in
Siria e non emigrino. Il Paese e la società hanno bisogno di
loro.
Siamo rattristati di sapere che migliaia di medici siriani siano emigrati
in Germania e Francia. Ieri ho ricevuto un messaggio da un amico e collega
gastroenterologo ed endoscopista che mi
informava di essere emigrato in Francia pochi mesi fa. Eppure
aveva una buona reputazione, era molto ben informato e
non aveva perso il lavoro. A una mia domanda ha
risposto che pensava al futuro dei suoi figli. A causa della guerra,
la Siria ha perso la sua élite: accademici, ingegneri, informatici e medici,
che si sono formati gratuitamente nelle Università
siriane e che avrebbero potuto partecipare alla ricostruzione del
Paese ora si sono stabiliti nei Paesi del Golfo o in
Europa; Paesi che beneficeranno gratuitamente di questa forza lavoro
qualificata formata da noi ma che, ipocritamente, si
lamentano di questa immigrazione che è essenziale per la loro
economia e il loro benessere. Quest'estate, molti Siriani
che avevano lasciato il Paese per stabilirsi altrove sono tornati a trascorrere
le loro “vacanze” in Siria. Venivano a ispezionare le loro
case lasciate in fretta e furia, a sistemare i loro affari, a
espletare formalità amministrative, poi ahimè sono ripartiti. Come
dice la filastrocca: “tre giri e poi vai via”.
Purtroppo, sono pochi quelli che ritornano
definitivamente. Affinché i nostri giovani rimangano, devono avere un
lavoro e tre dei nostri programmi sono destinati a questo scopo. Il
Centro di Formazione Marista "MIT" aiuta gli
adulti ad acquisire competenze in diversi campi. Il programma
Micro-progetti incoraggia iniziative sostenibili. In 6 anni
abbiamo finanziato più di 200 progetti. Purtroppo, nonostante la formazione
offerta ai candidati e l'accompagnamento e il follow-up dei mentori
Maristi Blu, il successo di questi micro-progetti non è scontato. La crisi
economica, l'inflazione e l'alto costo degli affitti e dei prodotti stanno
causando il fallimento di alcuni progetti che all'inizio erano promettenti.
Dall’altra parte, molti grandi successi. Penso a T.J. che ha aperto un'officina
meccanica, ad A.B. che fa piccole scale a pioli, a S.A.
e ad A.C. che ora hanno una barberia.
Papa Francesco, nell'intenzione di preghiera del mese di agosto, salutando
il coraggio, la creatività e l'impegno dei piccoli imprenditori, ha chiesto di
pregare per loro affinché «trovino i mezzi necessari per continuare la loro
attività al servizio delle comunità in cui vivono”. Il programma di
Formazione Professionale ci permette di coinvolgere i nostri
giovani con dei professionisti per imparare un mestiere. Venti
hanno già completato la loro formazione e altri 20 sono in fase di
apprendimento. Il giovane R.E. ha imparato in un anno
(mentre il suo apprendistato sarebbe dovuto durare 18 mesi) la riparazione
e la manutenzione dei cellulari e il suo capo ci ha detto che non
aveva più niente da insegnargli e che ora potrà essere il capo di se
stesso e volare da solo. Heartmade continua a sviluppare la sua
attività e moltiplica i prodotti per arrivare all'autofinanziamento. Sedici
donne trovano lavoro lì creando abiti femminili con i tessuti
avanzati. Fin dall'inizio della nostra missione, creiamo un progetto quando
sentiamo che ce n'è bisogno e lo chiudiamo quando il suo scopo si
è esaurito. È così che abbiamo appena interrotto il progetto “Imparare a
crescere”. Invece, "Voglio imparare" continua la sua
missione di educazione e istruzione per 120 bambini dai 3 ai 6 anni.
Alla fine dell'anno scolastico, sono subentrati i centri estivi con
le attività di animazione per seminare un po' di gioia nel cuore di questi
bambini provenienti da famiglie sfollate. Il nostro programma di sostegno
psico-sociale “Semi” continua a fare miracoli con i 450 bambini. Per quanto
riguarda i progetti “Sviluppo delle donne”, “Taglio e cucito” e “Speranza”, si
concatenano sessioni di 3 mesi per soddisfare tutte le esigenze e tutte le
richieste. Dopo 11 anni di sofferenze, drammi, migrazioni e privazioni,
facciamo fatica a vivere e ad irradiare intorno a noi il nostro motto marista:
“Semina speranza”. Eppure, è così necessario! Le persone intorno a noi ne
hanno bisogno. Non vediamo ancora la fine del tunnel. Le grandi potenze hanno
altro pesce da friggere e la questione siriana non è più una priorità per loro.
La Siria è diventato “un Paese dimenticato”. Per quanto riguarda le
potenze regionali, stanno usando il conflitto siriano per far avanzare le loro
pedine nella regione. Fortunatamente, alcuni Paesi arabi e
altri hanno superato il ragionamento manicheo secondo cui ci sono
buoni da una parte e cattivi dall'altra, e hanno ristabilito le loro relazioni
con la Siria.
A condizione che i Paesi occidentali facciano lo stesso affinché un
dialogo inizi e sia il preludio alla ricomposizione del conflitto e alla
pace.
Dottor Nabil Antaki per i Maristi Blu.
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