“Il governo Meloni sta operando in un contesto
di totale illegalità. Siamo in piena violazione dell’articolo 10 della nostra
carta costituzionale che stabilisce che l’ordinamento politico italiano si
conforma alle norme del diritto internazionale maggiormente riconosciuto, vale
a dire alla convenzione di Ginevra e alla Dichiarazione Universale di Diritti
dell’Uomo.
Il secondo elemento che vorrei condividere con
voi è che si tratta di un gioco tra chi riesce ad affermare la propria capacità
di identificarsi politicamente attraverso la costruzione del nemico pubblico.
Questo avviene sul corpo di neonati, donne e persone che hanno subito traumi di
ogni genere, torture comprovate dai segni sui corpi. Si tratta di persone che
hanno affrontato il calvario delle carceri libiche che sono nel corso di questi
anni sono state finanziate dalla politica Italiana.
Il terzo elemento è un appello al presidente
della repubblica in quanto garante della nostra carta costituzionale. In un
contesto democratico non si può permettere che la Presidente del Consiglio
Meloni faccia questi utilizzo della carta costituzionale.
Siamo stati qui abbiamo passato la notte con i
naufraghi e abbiamo visto con i nostri occhi che mancavano mediatori
linguistici e culturali. Quasi tutti i migranti non parlano nè l’italiano nè
l’inglese. L’altro elemento è l’assenza della figura di uno psicologo o di una
psicologa per sostenere chi ha affrontato un calvario e un inferno come quello
che hanno sopportato i naufraghi. Abbiamo chiesto al direttore regionale della
sanità e ci è stato detto che il loro era un intervento di emergenza e
riguardava la verifica dello stato di salute sul piano fisico dei singoli.
Quando sono andati via abbiamo visto quello che è successo: non c’erano
ambulanze. È un contesto di illegalità totale e noi non staremo fermi di fronte
ad una situazione del genere.
Porteremo questa nostra posizione in in Europa
perché a livello europeo non si può dire che i confini italiani sono confini
europei fino a che non si parla di naufraghi.
Chi sbarca in Italia sbarca in Europa. Il
governo deve uscire dalle sue contraddizioni: o sta con Orban che è contro il
regolamento di Dublino e contro la redistribuzione, o dall’altra parte il
ministro Salvini, quando ha tempo di affacciarsi alla Camera, risponderà di
essersi messo contro il sostegno della riforma del regolamento di Dublino.
La nostra posizione è ferma e determinata.
Riteniamo che chi ha governato in questi anni i processi migratori ha fatto da
apripista alle dinamiche che testimoniamo oggi. Siamo di fronte ad una caccia
alle streghe, gli ebrei ne sanno qualcosa, lo sanno anche i neri e lo sanno
tutti coloro che oggi vengono discriminati.
La colpa di questi naufraghi è quella di
parlare un’altra lingua. La loro colpa è che hanno un diverso colore della
pelle, la loro colpa è che oggi si è deciso di non parlare di bollette, ne di
disoccupazione, ne del mezzogiorno, ma si è decisa l’arma di distrazione di
massa da utilizzare: il corpo di esseri umani. È una vergogna.”
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