domenica 27 novembre 2022

L’Ucraina senza dubbio vincerà la guerra: così continuano a dirci

articoli e video di Franco Astengo, Giulio Cavalli, Guido Ortona, Angelo Baracca, Riccardo Alberto Quattrini, Lorenzo Merlo, Stefano Orsi, Domenico Gallo, Lucio Caracciolo, Enrico Tomaselli, Fabrizio Casari, Tomaso Montanari, Giacomo Gabellini, Christian Marazzi, Rossana De Simone, Andrea Fumagalli, Riccardo Tristano Tuis, Leone Grotti, Retekurdistan Italia, Massimo Fini, Giulio Palermo, Andrea Zhok, Pepe Escobar, Davide Malacaria, Fabio Falchi

va tutto bene, dice Zelensky



Basta con l’arroganza di Zelensky – Massimo Fini

Adesso l’arroganza di Zelensky ha superato ogni limite: non si accontenta più di dettare l’agenda politica dell’Ue ma vuole cancellare la cultura russa dall’Europa, la stessa pretesa di Putin con l’Ucraina. Come racconta Marco Travaglio sul Fatto di venerdì: “Il console ucraino Andrii Kartysh ha intimato a Sala, a Fontana e al sovrintendente Meyer di cancellare la prima della Scala col Boris Gurdonov di Musorgskij e ‘rivedere’ il cartellone per ripulirlo da altri ‘elementi propagandistici’, cioè da opere di musicisti russi”. Dà ordini perentori ai sindaci, ai presidenti di Regione, ai direttori artistici, vuole decidere lui, attraverso i suoi scagnozzi, quale deve essere il cartellone della Scala. La Scala,  il più grande teatro al mondo di musica classica, di balletto, di operistica, dove sono stati messi in scena i maggiori compositori russi, da Tchaikovsky a Rimsy-Korsakov a Prokofiev a Khachaturian a Stravinsky, dove hanno ballato le più grandi étoile russe, da Rudy Nureyev a Baryshnikov, e, per restare a casa nostra, sempre che rimanga tale, dove sono stati dati tutti i nostri grandi dell’opera, da Puccini a Rossini, da Verdi a Vivaldi, da Monteverdi a Bellini, dove hanno cantato Maria Callas e la Tebaldi. Che cosa ci hanno dato gli ucraini in cambio? Zero, zero.
Volodymyr Zelensky è un filo-nazista, non perché lo ha bollato così Putin, ma perché una parte del popolo, sia pur carsicamente, lo è, non solo i miliziani del battaglione Azov che lo sono apertamente, sono inglobati nell’esercito regolare ucraino e vengono continuamente esibiti e magnificati dal loro Presidente. Infatti due settimane fa, come già l’anno scorso, il suo governo ha votato contro l’annuale risoluzione Onu che condanna l’esaltazione del nazismo: l’aveva già fatto l’anno scorso, insieme agli Usa, mentre stavolta Kiev si è tirata dietro i principali Paesi europei, Italia inclusa.
Quando in Ucraina c’erano la Wehrmacht e la Gestapo, con cui non si scherzava, gli ucraini sono stati attori, in proporzione, di uno dei più grandi pogrom antiebraici.
Volodymyr Zelensky gonfia il petto per la resistenza all’“operazione speciale” di Putin. Ma con le armi che gli hanno dato gli americani e disgraziatamente anche l’Unione europea, che continua a non capire dove sono i suoi veri interessi, pure il Lussemburgo avrebbe resistito al tentativo di occupazione russa. Senza contare che in corso d’opera si è scoperto che l’Ucraina era già zeppa di armamenti sofisticati.
Lo so, lo so che è obbligatorio premettere che qui c’è un aggressore, la Russia, e un aggredito, l’Ucraina. Tutto vero, però queste sottili distinzioni non si sono fatte quando gli aggressori eravamo noi, Germania in parte esclusa, in Serbia 1999, in Afghanistan 2001, in Iraq 2003, in Somalia, per interposta Etiopia, 2006-2007, col bel risultato di favorire gli Shabab che hanno giurato fedeltà allo Stato Islamico, e infine in Libia, 2011, in una delle più sciagurate operazioni di alcuni Paesi Nato, Stati Uniti, Francia e Italia a governo Berlusconi. Però solo Putin continua a essere massacrato dalla cosiddetta “comunità internazionale” che altro non è che il coacervo di Stati stesi come sogliole ai piedi degli States e che è sì internazionale, ma non è mondiale perché a questa condanna sono estranei non solo la Cina e l’India, circa tre miliardi di persone, ma anche quasi tutti i Paesi sudamericani, tanto più che ora Lula ha cacciato a pedate il ‘cocco’ dell’Occidente, Bolsonaro. Inoltre in questa damnatio memoriae qualche ragione ce l’ha anche la Russia di Putin. Non è rassicurante essere circondati da Paesi Nato e filo-Nato cioè, attraverso gli Stati Uniti, da Stati potenzialmente nucleari, oltre che dai nazisti ucraini.
Pistola alla tempia io scelgo la Russia, anche l’attuale Russia, non l’Ucraina. E forse faccio anche a meno della pistola.

da qui

 

Dal canale telegram Retekurdistan Italia:

SITUAZIONE ATTUALE IN ROJAVA (23/11)

L’esercito di occupazione turco sta bombardando con gli obici il villaggio di Um El Xêr, a ovest del distretto di Til Temir.

A seguito del bombardamento dell’aeroporto di Minnix nella regione di Shehba da parte dello stato turco invasore, 2 soldati del regime siriano hanno perso la vita e 2 sono rimasti feriti.

L’esercito di occupazione turco sta anche bombardando il villaggio di Tıl Tewîl a ovest del distretto di Til Temir.

Gli insediamenti civili nel centro di Til Rifat continuano a essere pesantemente bombardati dallo stato turco invasore e dai suoi mercenari.

Un UAV appartenente allo stato turco invasore sta viaggiando tra il villaggio di Eyn Isa e Abu Sirra.

Centro di Zirgan/Abu Rasên; I villaggi di Şêx Elî e Qibûr El-Xercına di Til Temir vengono bombardati dallo stato turco occupante.

Il villaggio di Xanê nella campagna orientale di Kobani viene bombardato con armi pesanti dallo stato turco invasore.

L’UCAV dell’occupazione turca bombarda le vicinanze del giacimento petrolifero di Odeh.

Droni armati dello stato turco occupante hanno bombardato la stazione di servizio Dicle nel distretto di Çilaxa.

Due cittadini sono rimasti feriti quando lo stato turco invasore ha bombardato l’impianto di gasolio nel villaggio di Koçerata, nella regione di Qerecox di Derik.

Gli UCAV appartenenti allo stato turco invasore hanno bombardato la Ewda Petrol Company a Tirbespiye e la città Himo di Qamishlo.

SDF: L’esercito di occupazione turco sta prendendo di mira l’area intorno alla prigione dove sono detenuti i membri dell’ISIS a Qamishlo.

La regione vicino alla base russa sulla strada Til Temir-Zirgan è stata bombardata da un UCAV appartenente allo stato turco invasore.

Gli aerei da guerra dello stato turco occupante stanno bombardando l’area intorno al centro del distretto di Tirbespi.

————— RAPPORTI FINO ALLE 12:25. (ora del Rojava)

da qui

 

 

L’Occidente “sfrutta” la guerra in Ucraina per testare nuove armi – Leone Grotti

 Se gli Usa non avessero inviato 18,6 miliardi di dollari di armi a Kiev, la Russia avrebbe già vinto. Ma secondo il New York Times uno degli obiettivi della Nato è testare nuovi armamenti in un vero conflitto. «È una vergogna»

Il sostegno militare che l’Occidente ha fornito all’Ucraina dall’inizio dell’invasione da parte della Russia non ha precedenti nella storia recente. Solo gli Stati Uniti, da febbraio, hanno inviato a Kiev 18,6 miliardi di dollari di armi. L’Unione Europea ha fornito 3,1 miliardi di euro in armamenti, mentre il Regno Unito 2,3 miliardi.

La Nato “sfrutta” Kiev per testare nuove armi

Gli aiuti militari sono stati certamente forniti dall’Occidente a Kiev per aiutare l’esercito ucraino a fronteggiare un avversario più forte e meglio equipaggiato, per difendere un popolo da un’ingiusta aggressione e per scoraggiare chiunque dal calpestare il diritto internazionale in futuro come fatto dalla Russia.

Ma c’è anche un’altra ragione, svelata dal New York Times, che ha spinto i membri della Nato a foraggiare l’Ucraina ed è molto meno nobile delle precedenti: testare in battaglia armi sofisticate di nuova generazione mai provate prima in un contesto di guerra reale.

Software, droni, sistemi missilistici di difesa

Tra le novità principali testate dagli ucraini c’è il sistema Delta, un software avanzato che raccoglie e processa informazioni in tempo reale sulle unità nemiche, coordina le forze di difesa e fornisce un quadro attendibile della situazione sul campo per aiutare l’esercito a definire la migliore strategia di attacco. Delta è in grado di fornire informazioni minuto per minuto su quanti nemici ci sono in un determinato territorio, come si stanno muovendo e dove si stanno dirigendo e addirittura con quale tipo di armamenti sono equipaggiati.

Oltre a Delta, i paesi occidentali hanno fornito all’Ucraina altre armi da testare in battaglia: navi-drone controllate e pilotate da remoto, il sistema di difesa anti-drone SkyWipers e la versione aggiornata di un sistema di difesa aereo costruito in Germania che Berlino non ha ancora mai utilizzato…

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Undici innocenti domande agli atlantisti – Riccardo Tristano Tuis

  1. Qual è la differenza tra l’intervento Nato in Jugoslavia e quello russo in Ucraina?
    2. Perché il Kosovo ha diritto all’indipendenza e il Donbass no?
    3. Perché la Germania Est può scegliere di riunificarsi a quella Ovest e la Crimea non può scegliere di riunirsi alla Russia?
    4. Perché l’Ucraina ha diritto di entrare nella Nato e le Isole Salomone non hanno diritto di ospitare basi militari cinesi?
    5. Perché Usa, Francia e Israele possono bombardare la Siria e se la Russia fa lo stesso in Ucraina è un crimine?
    6. Perché la Nato può bombardare la Libia e se la Russia fa lo stesso in Ucraina è il nuovo Hitler?
    7. Perché gli Usa e il Regno Unito possono fare la guerra preventiva contro l’Iraq ma la Russia non può farla contro l’ingresso dell’Ucraina nella Nato?
    8. Perché la Slovenia e la Croazia possono dichiarare l’indipendenza dalla Jugoslavia, mentre la Crimea e il Donbass non possono dichiarare l’indipendenza dall’Ucraina?
    9. Perché l’assalto a Capitol Hill è un attentato alla Democrazia mentre il golpe di EuroMaidan è una rivoluzione democratica?
    10. Perché Israele può violare la sovranità di tutti i suoi vicini e se fa lo stesso Russia è l’Impero del Male?
    11. Come mai l’Occidente non rifornisce di armi allo Yemen e non impone sanzioni all’Arabia Saudita?

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