ci sono tanti motivi per leggere questo piccolo libro.
si possono conoscere due persone, Pia Pera e Rocco Carbone, che prima conoscevamo poco o per nulla, si può scoprire l'avventura dell'amicizia, mai semplice, e però inestimabile.
e poi Emanuele Trevi ricorda Pia e Rocco con affetto, con parole sincere e non banali, con stima e rimpianto, con un abbraccio che non termina.
chi non vorrebbe essere ricordato così, in un piccolo grande libro che fa vivere ancora un po', nelle parole di un amico come si deve?
buona (speciale) lettura.
Emanuele Trevi sostiene che ciascuno di noi vive due vite: una
fisica ed una che “si svolge nella mente di chi ci ha voluto bene”.
Una questione di prospettiva, come davanti ad un bel panorama: ciascuno ne ha
una visione personale dovuta alla posizione in cui si trova o al particolare
che colpisce; allo stesso modo ognuno di noi si presenta agli altri con
sfumature diverse. Raccontare di “chi ci ha voluto bene” è anche un
modo per appropriarsi di quest’ altra vita o forse delle altre vite: quelle
altrettanto vere ed autentiche che si svolgono al di fuori della percezione di
noi stessi e che potrebbero riservare sorprese…
…Rocco Carbone, già studente brillante in lettere, dottorando alla Sorbona
è un romanziere preciso e prolifico. Pia Pera, invece,
oltre ad essere una grande traduttrice di opere russe, è scrittrice brillante
che spazia in moltissimi ambiti letterari.
Oggi, purtroppo, le opere di Rocco Carbone non
sono edite da diversi anni, eccetto per L’apparizione che
ha visto una recente ristampa per la Castelvecchi Editore. Le opere di Pia
Pera, a differenza del collega, sono più facilmente reperibili, grazie
all’attento lavoro della Marsilio e del Ponte alle Grazie. Ma chi erano per
Trevi questi due scrittori che hanno visto il proprio apice artistico fra gli
anni Novanta e gli inizi del Duemila? Purtroppo alle nuove generazioni questi
nomi risulteranno vaghi o addirittura sconosciuti. In tal caso, è
un motivo più che valido di addentrarsi in questo libro che si snoda fra il
romanzo, la biografia, il saggio e l’autobiografia…
…“Sono due vite – spiega lo scrittore
– perché una è quella che viviamo nella vita degli amici e l’altra è quella che
ci appartiene, ma c’è anche una terza che è quella che ci è consegnata dalla
letteratura.” Non fa sconti il racconto alle personalità spigolose dei suoi
amici e non nasconde le verità anche fastidiose: è una restituzione
cristallina. “Cosa mi interessava rappresentare?” Si chiede lo scrittore e si
risponde: “Mi premeva far emergere la forza del loro carattere: ho visto queste
sue persone affrontare il negativo e ho capito che la vera tenacia non sta solo
nella virtù: come i guerrieri greci sotto le mura di Troia che esitavano e che
avevano paura, così anche i difetti sono la calce che tiene insieme le mura dei
pregi”.
Rocco e Pia
avrebbero capito questa intenzione e avrebbero sorriso nel leggere le loro
debolezze? “Dopo una prima reazione permalosa – dice Trevi – avrebbero riso
perché abbiamo condiviso così tanto. Sono stato fortunato a conoscere queste
due persone: all’epoca io avevo solo la voglia di essere scrittore, ma ero nel
buio e continuavo a mancare l’appuntamento con me stesso. E loro mi hanno
insegnato non il contenuto, ma il metodo e l’energia che bisogna metterci. Io
ho voluto restituire con gratitudine questa energia e questa forma di vita”. Un
libro sull’amicizia e sul talento quindi e sulla costanza nel perseguire un
sogno impossibile…
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