mercoledì 25 maggio 2022

ALCUNE PAROLE DI UN VECCHIO NEL TRENTESIMO ANNIVERSARIO DELLA STRAGE DI CAPACI - Peppe Sini

Doloroso e doveroso e' il ricordo delle vittime della strage di Capaci.
Per chi ha la mia eta' e' uno strazio che non si estingue.
E una parte dell'animo tuo vorrebbe gridare lo scandalo per quanto di osceno, necrofilo e pornografico vi e' nelle assordanti proclamazioni, morbose vociferazioni, alienate e alienanti spettacolarizzazioni che il regime della corruzione e la macchina della propaganda eruttano incessantemente finanche in occasione delle commemorazioni, a farne merce e menzogna, a falsificare l'orrore e a devastare le coscienze di chi non sa o ha dimenticato.
L'altra parte del tuo animo ti chiede di tacere, di sottrarti al chiasso, di tenerti in disparte, sideralmente lontano da chi ogni giorno sulle tombe banchetta. Forse i morti amano il silenzio, il raccoglimento, la solitudine. E quindi la pieta' puo' meglio esprimersi rinunciando ad aggiungere parole. Ma troppe volte il silenzio puo' essere anche complicita' con la menzogna e il male, omerta'. Non tacere quindi, anche se parlare ti e' faticoso e accresce l'amarezza.
*
Ma so quale lotta si stava e si sta combattendo.
So chi erano e sono i nostri oppressori e assassini di allora e di oggi.
So che il sistema di potere mafioso ha vinto, che ha vinto il regime della corruzione, che ha vinto il modello di sviluppo di servitu', so che ha vinto la barbarie consumista e narcotica. E so che tutte queste cose sono tra loro connesse, sono tra loro coerenti e coese.
So che la resistenza del movimento delle oppresse e degli oppressi in lotta per la liberazione comune dell'umanita' intera continua.
So che occorre difendere il diritto di ogni essere umano alla vita, alla dignita', alla solidarieta'. E so che occorre difendere tutto quest'unico mondo vivente che e' l'unica casa comune dell'umanita' intera, quest'unico mondo vivente, naturale e storico, materiale e spirituale, di cui tutte e tutti siamo insieme parte e custodi.
So che occorre contrastare e sconfiggere tutti i poteri assassini.
So che occorre contrastare la violenza con la scelta nitida e intransigente della nonviolenza.
So che solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' dall'orrore e dalla catastrofe.
So che occorre sempre agire per salvare tutte le vite: e' il primo dovere, e il primo diritto.
So che non possiamo resuscitare Giovanni Falcone ed i suoi e nostri compagni che il potere mafioso ha ucciso, ma possiamo continuarne la lotta, e cosi', almeno nel nostro sentire e pensare, almeno nel nostro dire ed agire, almeno nel nostro restare umani solidali con tutti gli esseri umani e col mondo, farli vivere ancora. E ancora. E ancora.
Qui non si arrende nessuno.


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