Ormai è chiaro che la cultura democratico-progressista ha idee molto vaghe
sulla democrazia. La esporta facilmente, sostiene guerre di ogni genere per
regalarla ovunque, e a furia di esportarla non ne è rimasta per noi.
Così lo huffpost esulta annunciando che il Parlamento è un manipolo di
gentaglia che sta lì per ascoltare e obbedire, senza alcun diritto di
esprimersi.
Il Migliore ha preso gli ordini dal grande capo, gentilmente concede
qualche minuto del suo tempo per comunicare le decisioni già prese, ma che
nessuno osi esprimersi. Ascoltare e tacere.
Mica come Lavrov eh. Mica come quei dittatori che senza essere eletti
comunicano decisioni, senza contraddittorio, senza mandato parlamentare. Noi
siamo in democrazia
A che cosa serva il parlamento è una domanda oziosa che solo i filoputin,
nemici dei valori della democrazia e fiancheggiatori dei regimi totalitari,
possono farsi, secondo la gentaglia di huff-huff, questi radiosi annunciatori
del nuovo verbo radical-fascista.
E la sovranità popolare non sarà tollerata ulteriormente. Quest idea di
sovranità popolare, per cui il popolo vuole esprimere la sua volontà, è un
residuo del passato che ostacola l’operare luminoso e illuminato dei
costruttori del progresso.
Così, questo governo ve lo tenete, vi piaccia o non vi piaccia.
Che abbia il sostegno del parlamento o non lo abbia ve lo tenete e zitti.
Sino al 2023. Poi si vedrà se sospendere del tutto la carta costituzionale.
E intanto siamo in guerra (chi la ha dichiarata?) e dunque lo stato di
emergenza ha un nuovo motivo per essere prorogato. E poiché la guerra durerà
anni lo stato d’emergenza durerà anni.
Stato di emergenza permanente
Una nuova idea, progressista, illuminata, avanza:
Il governo si riserva di sfiduciare il popolo se questo non si comporta come
da sue indicazioni.
Sappiate, regolatevi.
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